Emily Dickinson

The Complete Poems
Tutte le poesie

F1501 - 1550

Traduzione e note di Giuseppe Ierolli


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Appendice

Indice Franklin
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F1501 (1879) / J1467 (1879)

A little overflowing word
That any, hearing, had inferred
For Ardor or for Tears,
Though Generations pass away,
Traditions ripen and decay,
As eloquent appears -
    Una piccola parola traboccante
Che qualcuno, udendola, aveva investito
Di Ardore o di Lacrime,
Benché Generazioni passino,
Tradizioni maturino e decadano,
Come eloquente appare -

La forza delle parole, e ovviamente dei versi, che sopravvivono al tempo che passa, alle generazioni che si susseguono, alle abitudini che cambiano. La loro eloquenza non smette mai di trasmettere quell'ardore o quelle lacrime che suscitarono udendole per la prima volta, e continua a far vivere i pensieri di chi le ha scritte.


F1502 (1879) / J1468 (1879)

A winged spark doth soar about -
I never met it near
For Lightning it is oft mistook
When nights are hot and sere -

It's twinkling Travels it pursues
Above the Haunts of men -
A speck of Rapture - first perceived
By feeling it is gone -

    Un'alata favilla si libra là in alto -
Non l'ho mai vista vicina
Per Lampo è spesso scambiata
Quando le notti sono aride e calde -

Il suo scintillante Viaggio prosegue
Sui Rifugi degli uomini -
Un briciolo d'Estasi - percepito solo
Nell'accorgersi che se n'è andata -

Nell'edizione Johnson è riportato un ulteriore verso alla fine: "Rekindled by some action quaint" ("Riaccesa da qualche strano impulso") con l'annotazione: "Il verso 9 può essere inteso come un'alternativa al verso 5". Franklin considera invece questo verso, nella forma "Rekindled / by some action quaint" come alternativa a "first perceived / By feeling it is gone -" negli ultimi due versi.

Una luce lontana, irraggiungibile, che può sembrare un lampo nel cielo terso delle serate estive e viaggia instancabilmente al di sopra di noi. Difficile, se non impossibile, catturarla; talvolta riusciamo percepirne lo sfuggente bagliore, che ci regala un istante di estasi, ma accade soltanto nell'attimo in cui la vediamo sparire.
Una favilla che può essere molte cose, tutte quelle cose che potrebbero farci felici ma che sappiamo non potremo mai avere, se non in fuggevoli, ma meravigliosi, istanti.


F1503 (1879) / J1469 (1879)

If wrecked upon the Shoal of Thought
How is it with the Sea?
The only Vessel that is shunned
Is safe - Simplicity -
    Se naufragato nella Secca del Pensiero
Come sarà col Mare?
Il solo Vascello che è evitato
È la fidata - Semplicità -

Due redazioni identiche, salvo una parola nel primo verso; nella brutta copia al posto di "Shoal" c'era inizialmente "Wharf" (Molo), poi cancellata e sostituita da "Cape" (Capo), ma anche da "Dock" (Banchina) o "Bay" (Baia). Nessuna di queste varianti è stata accolta nella versione definitiva.

Se non riusciamo nemmeno a navigare in noi stessi, figuriamoci cosa succede quando affrontiamo il mare; talvolta i nostri pensieri se ne vanno per strade contorte e senza sbocco e non ci rendiamo conto che la semplicità è forse il modo migliore per affrontare la vita.


F1504 (1879) / J1470 (1879)

The Sweets of Pillage, can be known
To no one but the Thief -
Compassion for Integrity
Is his divinest Grief -
    La Dolcezza del Bottino, non la conosce
Nessuno se non il Ladro -
La compassione per l'Integrità
È il suo divino Dolore -

Quando il soggetto è un ladro i sentimenti debbono adeguarsi: per lui il bottino è una dolcezza e un momentaneo cedimento all'integrità un dolore; divino perché proviene da quei buoni sentimenti che Dio dovrebbe averci dato ma che evidentemente spesso hanno qualche difetto di fabbricazione.


F1505 (1879) / J1471 (1879)

Their Barricade against the Sky
The martial Trees withdraw,
And with a Flag at every turn
Their Armies are no more -

What Russet Halts in Nature's March
They indicate or cause,
An inference of Mexico
Effaces the Surmise -

Recurrent to the After Thought
That Massacre of Air -
The Wound that was not Wound nor Scar,
But Holidays of War -

    Le loro Barricate contro il Cielo
Ritirano gli Alberi marziali,
E una Bandiera a ogni passo
Le loro Armate non hanno più -

Quali Rosse Tappe nella Marcia della Natura
Essi indichino o causino,
Un'inferenza di Messico
Rende vano Supporre -

Ricorrente nel Pensiero del Dopo
Quel Massacro d'Aria -
Ferita che non era Ferita né Cicatrice,
Ma Festività di Guerra -

Versi abbastanza enigmatici. In questi casi si possono cercare indizi che riescano a collegare immagini apparentemente svincolate l'una dall'altra. Nella prima strofa ci sono schiere di alberi che smobilitano le barricate e ammainano le bandiere; sembrano proprio alberi che si spogliano delle fronde e restano nudi; un'immagine che fa pensare all'autunno. Alla stessa cosa fa pensare il "russet" del quinto verso (letteralmente "rosseggianti", come, appunto, i colori dell'autunno), collegato con le soste (o tappe) della natura, che comunque continua la sua marcia, il suo ciclo ininterrotto. Ci chiediamo se lo spogliarsi degli alberi sia più un sintomo o più una causa di quelle rosse tappe, ma poi quella "inferenza di Messico" mette da parte, cancella, le nostre ipotesi legate a ciò che vediamo concretamente. Ma cos'è questa "inferenza di Messico"?
Il Messico è una terra lontana, ma non lontanissima, qualcosa che non ci appartiene direttamente, ma che fa parte del continente in cui siamo; insomma, potrebbe essere la comprensione che quei cicli naturali sono comunque regolati da qualcosa che ci sfugge ma nel contempo non ci è completamente estranea, un qualcosa che non può essere che la divinità, o anche la natura, intesa panteisticamente come suprema regolatrice di se stessa. E allora l'ultima strofa è la degna conclusione: quando ripensiamo a quelle immagini che ci erano parse segno di sconfitta, di massacro del mondo di luce e calore dell'estate, ci rendiamo conto che quelle ferite che ci sembrava di aver visto sono soltanto i normali giorni di quella guerra che le stagioni combattono l'una contro l'altra, guerra che sembra cruenta ma che in realtà è un'alternanza di vittorie e sconfitte, in cui i vincitori e i perdenti sono sempre gli stessi ma si scambiano ciclicamente i ruoli.


F1506 (1879) / J1473 (1879)

We talked with each other about each other
Though neither of us spoke -
We were listening to the Second's Races
And the Hoofs of the Clock -
Pausing in Front of our Palsied Faces
Time compassion took -
Arks of Reprieve he offered to us -
Ararats - we took -
    Ci dicevamo l'una con l'altra dell'una e dell'altra
Benché nessuna delle due parlasse -
Ascoltavamo le Corse dei Secondi
E gli Scalpiti dell'Orologio -
Fermandosi di Fronte ai nostri Volti Paralizzati
Il Tempo mosse a compassione -
Arche di Sollievo ci offrì -
Gli Ararat - prendemmo -

È difficile comunicare l'uno con l'altro, talvolta ci sembra di farlo ma poi ci accorgiamo di quanto spesso le parole non siano quelle che veramente vorremmo dire. Può esserci però un rimedio, quello di aspettare, di non contare ansiosamente le ore di un dialogo difficile ma di farci guarire dal tempo che passa, come un'arca che ci porti lentamente fuori dal diluvio e ci posi dolcemente su vette sicure.


F1507 (1879) / J1475 (1879)

Fame is the one that does not stay -
It's occupant must die
Or out of sight of estimate
Ascend incessantly -
Or be that most insolvent thing
A Lightning in the Germ -
Electrical the embryo
But we demand the Flame
    La Fama è qualcosa che non ha sosta -
Il suo occupante deve morire
O al di là di quanto si possa vedere
Ascendere senza posa -
O essere la cosa più insolvente
Un Lampo nel Germoglio -
Elettrico l'embrione
Ma noi chiediamo la Fiamma

La fama non ha senso se non perdura nel tempo; talvolta morire può servire ad accrescerla, oppure deve sempre salire e rinnovarsi, altrimenti viene dimenticata. Ha anche un'altra possibilità, quella di sbocciare improvvisamente, come un lampo che scaturisca da un embrione carico della stessa elettricità di un cielo in tempesta; solo che noi alla fama non chiediamo questi istanti brevi e improvvisi di luce accecante, insolventi come debitori che non riescono a far fronte alle loro promesse, ma una sensazione durevole e calda, come quella che può darci una fiamma che non svanisce in un istante.
Per l'ultimo verso c'è una variante significativa: "findless is the" al posto di "we demand the"; il verso così diventa "But findless the Flame" ("Ma insufficiente la Fiamma"). La fiamma si trasforma così da alternativa rispetto al lampo a ulteriore attributo di quest'ultimo, la cui fiamma è "findless", un termine che, in relazione a una delle definizioni di "to find": "To supply; to furnish", si può leggere come "senza darci nulla", un significato che si lega a quella "insolvent thing" del quinto verso. In questo caso l'affermazione dell'ultimo verso diventa implicita: la fiamma del lampo è breve e insufficiente, mentre noi la vorremmo lunga e abbondante.


F1508 (1879) / J1476 (1879)

His voice decrepit was with Joy -
Her words did totter so
How old the News of Love must be
To make Lips elderly
That purled a moment since with Glee -
Is it Delight or Woe -
Or Terror - that do decorate
This livid - interview -
    La voce di lui decrepita era di Gioia -
Le parole di lei vacillavano altrettanto -
Vecchia dev'essere la novità d'Amore
Per rendere attempate Labbra
Che un attimo prima mormoravano di Gioia -
È Delizia o Pena -
O Terrore - che adorna
Questo livido - incontro -

L'amore invecchiato, che non ha più nulla da dire, rende decrepita la gioia di lui e fa vacillare le parole di lei. Un colloquio che fino a poco tempo prima era un complice mormorio di gioia, diventa un incontro fra estranei che non hanno più niente da dirsi.
L'uso nel penultimo verso di "delight" fa pensare che il "livid" dell'ultimo sia da intendere in senso letterale: "Black and blue; of a lead color; discolored", come un incontro senza più il colore che poteva dargli l'amore, e per questo rivestito di una plumbea cappa di estraneità qualunque sia il tema: delizia, pena o terrore.


F1509 (1879) / J1477 (1879)

How destitute is he
Whose Gold is firm -
Who finds it every time
The same stale Sum -
When Love with but a Pence
Will so display
As he had no esteem
For India -
    Com'è povero colui
Il cui Oro è saldo -
Che ritrova ogni volta
La stessa Somma stantia -
Quando l'Amore col suo unico Pence
Mostrerà
Quanto poco stimi
L'India -

In un'altra copia, trascritta da Susan da un manoscritto perduto, c'è una variante al verso 4, "small" al posto di "same", e gli ultimi due versi sono "As is a disrespect / To India" ("Com'è un'irriverenza / All'India").

L'amore vale più di qualsiasi ricchezza, e mentre il ricco non fa che contemplare i suoi averi, sempre uguali e ormai stantii, chi è ricco d'amore non ha nessun interesse per i beni esteriori: gli basta l'unico pence che conta davvero.
Il secondo verso fa pensare che ED si riferisca sì alla differenza fra ricchezza esteriore e interiore, ma anche alla mutevolezza dell'amore, così diverso dal possesso di quel "firm gold", saldo ma, proprio per questo, così noioso.


F1510 (1879) / J1479 (1879)

The Devil - had he fidelity
Would be the best friend -
Because he has ability -
But Devils cannot mend -
Perfidy is the virtue
That would but he resign
The Devil - without question
Were thoroughly divine
    Il Diavolo - se avesse fedeltà
Sarebbe l'amico migliore -
Perché ne ha di abilità -
Ma i Diavoli non possono emendarsi -
La perfidia è la virtù
Che dovrebbe ricusare
Così il Diavolo - senza dubbio
Sarebbe del tutto divino

Il diavolo nel suo mutevole aspetto di creatura perfida ma ricca di capacità che possono confrontarsi soltanto con quelle divine. Se potessimo fidarci di lui diventerebbe certamente il nostro migliore amico; se soltanto fosse capace di emendarsi, di rinunciare alla perfidia che lo caratterizza, niente lo distinguerebbe da Dio.


F1511 (1879) / J1480 (1879)

The fascinating chill that Music leaves
Is Earth's corroboration
Of Ecstasy's impediment -
'Tis Rapture's germination
In timid and tumultuous soil
A fine - estranging creature -
To something upper wooing us
But not to our Creator -
    Il fascinoso brivido che lascia la Musica
È conferma Terrena
Dell'impedimento dell'Estasi -
È il germinare del rapimento
In timido e tumultuoso suolo
Una sottile - migrante creatura -
Verso qualcosa di più alto che ci seduce
Ma non verso il nostro Creatore -

Quel brivido misterioso e affascinante che proviamo quando ascoltiamo una musica emozionante è il segno concreto di un'estasi astratta che non riusciremo mai a cogliere. Sboccia in un suolo che è allo stesso tempo timoroso di quel fiore che appare all'improvviso e ansioso di vederlo apparire. Ma è anche un fiore che non sboccerà mai del tutto, una creatura indistinta, impalpabile, che porta ad altezze seducenti per la loro remota bellezza, ma sempre confinate nelle nostre sensazioni terrene.
ED qui parte da una sensazione che somiglia molto all'estasi ma la fa diventare subito quasi un monito, una "conferma terrena dell'impedimento dell'estasi", come se quel fascinoso brivido di piacere ci rivelasse i nostri limiti, come se ci dicesse che più in là non possiamo andare, perché l'estasi, la conoscenza della profonda essenza del divino, ci è vietata e possiamo soltanto assaggiarne una "sottile e migrante" parvenza, seducente ma limitata e fuggevole.
Al verso 3 ho inteso "estranging" come "removing to" e ho tradotto con "migrante" per cercare di mantenere anche il senso di "estraneità" del termine inglese.


F1512 (1879) / J1481 (1879)

The way Hope builds his House
It is not with a sill -
Nor Rafter - has that Edifice
But only Pinnacle -

Abode in as supreme
This superficies
As if it were of Ledges smit
Or mortised with the Laws -

    La Speranza costruisce la sua Casa in modo
Che non abbia una soglia -
Né Solaio - ha quell'Edificio
Ma solo Pinnacolo -

Fissata lì suprema
Questa superficie
Come se fosse di Spigoli scolpita
O mortasata con le Leggi -

La speranza (di capire, di sapere) dimora in un edificio inaccessibile, costruito senza nulla che possa permettere di entrare. È come se fosse una vetta fissata in un luogo remoto e tenuta insieme da leggi che non conosciamo e che probabilmente non conosceremo mai.


F1513 (1879) / J1482 (1879)

'Tis whiter than an Indian Pipe -
'Tis dimmer than a Lace -
No stature has it, like a Fog
When you approach the place -
Nor any voice imply it here -
Or intimate it there -
A spirit - how doth it accost -
What function hat the Air?
This limitless Hyperbole
Each one of us shall be -
'Tis Drama - if Hypothesis
It be not Tragedy -
    È più bianco di una Pipa Indiana -
È più indistinto di un Merletto -
Non ha statura, come una Nebbia
Quando ti avvicini al luogo -
Né alcuna voce lo denota qui -
O lo dichiara là -
Uno spirito - come accostarlo -
Che funzione ha l'Aria?
Questa illimitata Iperbole
Ciascuno di noi sarà -
È Dramma - ove l'Ipotesi
Non sia Tragedia -

Come si fa a descrivere cosa saremo dopo la morte, quello stato che non può non apparire abbacinante e indistinto ai nostri occhi mortali? Nulla può aiutarci, perché nulla di comprensibile alla nostra mente riesce a raffigurarlo. Eppure questa iperbole che va al di là della nostra immaginazione sarà lo stato di ciascuno di noi, un dramma di cui non abbiamo copione, che probabilmente si trasformerà in tragedia.
Per l'intero verso 9 ci sono due varianti: "And this - this unsurmised thing -" ("E questa - questa cosa inimmaginabile -") e "And this - Apocalyptic thing -" ("E questa - cosa Apocalittica").
Nei Poems del 1896 fu pubblicata con il titolo "The Spirit".


F1514 (1879) / J1453 (1879)

A Counterfeit - a Plated Person -
I would not be -
Whatever Strata of Iniquity
My Nature underlie -
Truth is good Health - and Safety, and the Sky -
How meagre, what an Exile - is a Lie,
And Vocal - when we die -
    Una Contraffatta - Placcata Persona -
Non vorrei essere -
Qualunque Strato di Iniquità
La mia Natura occulti -
La Verità è star Bene - e Salvezza, e Cielo -
Misera, come un Esilio - è una Bugia,
E Parlante - quando moriamo -

Nel manoscritto i versi sono preceduti da "In petto" ("In confidenza") e firmati "Lothrop". La poesia si riferisce a fatti accaduti ad Amherst, così descritti da Franklin: "Nel 1876 Mary Lothrop, la figlia di Charles D. Lothrop, un pastore senza parrocchia che viveva ad Amherst, accusò il padre di maltrattamenti sia a lei che alla madre. Diversi concittadini, incluso Austin Dickinson, tentarono di aiutarla. Quando i fatti arrivarono a essere pubblicati sullo 'Springfield Republican', Lothrop fece causa al giornale, ma il processo, tenutosi a Salem nella corte della Contea di Essex il 15 aprile 1879, si concluse con un giudizio di condanna contro di lui."

Un fatto di cronaca dà lo spunto a ED per un elogio della verità e una condanna dell'ipocrisia (riferita principalmente al fatto che la persona giudicata colpevole era un religioso), anche se il terzo e quarto verso sembrano come attenuare la condanna: in fin dei conti ognuno di noi ha i suoi scheletri nell'armadio. L'ultimo verso è un ammonimento: il giudizio finale svelerà senza fallo qualunque bugia.
Al primo verso "Plated" ha ovviamente il senso figurato di "falsa, posticcia" (analogo a "contraffatta") ma ho preferito tradurre letteralmente per lasciare intatta l'immagine dell'originale.


F1515 (1879) / J1474 (1879)

Estranged from Beauty - none can be -
For Beauty is Infinity -
And power to be finite ceased
Before Identity was creased -
    Estraneo alla Bellezza - nessuno può essere -
Perché la Bellezza è Infinità -
E il potere di essere finiti cessò
Prima che l'Identità fosse marcata -

Per l'ultimo verso c'è una variante parziale, "leased" ("trasmessa" ma anche "data in affitto") al posto di "creased", e un verso alternativo: "When Fate incorporated us -" ("Quando il Fato c'incorporò -").

L'identità di ciascuno di noi, il soffio vitale che ci fa uomini, è strettamente connessa con l'infinità, l'immortalità, ma anche con la bellezza, intesa, come nella J449-F448, in simbiosi con la verità.
L'identità può essere considerata come un attributo della nascita, ma anche, e forse meglio, come il momento in cui si acquista la consapevolezza di quell'infinità che, pur nel suo mistero, dà senso alla nostra esistenza. Interessante il "power" del penultimo verso, attribuito a una "finità" che diventa così una capacità perduta, quasi fosse un elemento positivo, perché concreto e razionale, che cede il passo a una infinità-bellezza-verità affascinante ma avvolta nell'oscurità del dubbio.


F1516 (1879) / J1464 (1879)

One thing of it we borrow
And promise to return -
The Booty and the Sorrow
It's Sweetness to have known -
One thing of it we covet -
The power to forget -
The Anguish of the Avarice
Defrays the Dross of it -
    Una cosa di esso prendiamo in prestito
E promettiamo di restituire -
Il Bottino e il Dispiacere
Di aver conosciuto la sua Dolcezza -
Una cosa di esso bramiamo -
La forza di dimenticare -
La Sofferenza dell'Avidità
Ripaga la sua Pochezza -

Inviata a Higginson in una lettera del dicembre 1879 (L622), scritta in relazione al suo libro, Short Studies of American Authors, pubblicato pochi giorni prima e inviato dall'autore a ED. I versi sono preceduti da "Remorse for the brevity of a Book is a rare emotion, though fair as Lowell's 'Sweet Despair' in the Slipper Hymn -" ("Il rammarico per la brevità di un Libro è un'emozione rara, anche se bella come la 'Dolce Disperazione' negli Slipper Hymn di Lowell.") Per quest'ultimo riferimento Johnson cita, nella sua edizione delle lettere, i versi di "After the Burial" ("Dopo la Sepoltura") di Lowell: "To the spirit its splendid conjectures, / To the flesh its sweet despair" ("Allo spirito la sua splendida congettura, / Alla carne la sua dolce disperazione").
Esiste un'altra redazione di questa poesia, suddivisa in due strofe (invertite rispetto alla copia inviata a Higginson), con i pronomi cambiati e una variante ("pathos" al posto di "Anguish"):

One thing of thee I covet -
The power to forget -
The pathos of the Avarice
Defrays the Dross of it -

One thing of thee I borrow
And promise to return -
The Booty and the Sorrow
Thy Sweetness to have known -

    Una cosa di te io bramo -
La forza di dimenticare -
Il pathos dell'Avidità
Ripaga la sua Pochezza -

Una cosa di te io prendo in prestito
E prometto di restituire -
Il Bottino e il Dispiacere
Di aver conosciuto la tua Dolcezza -

Johnson ritiene che il manoscritto rimasto fra le carte di ED sia una versione preparatoria, mentre per Franklin è una versione indipendente, poi utilizzata, adattandola, per quella inviata a Higginson. Mi sembra più probabile l'ipotesi di Franklin rispetto a quella di Johnson, visto che questa versione sembra dedicata a qualcuno che ha lasciato dietro di sé la dolcezza del rimpianto insieme al dolore della perdita e, molto probabilmente, ED giudicò che sarebbe bastato cambiare i pronomi per adattare i versi all'occasione.
Il "Dross" dell'ultimo verso significa "rifiuti, quello che resta dopo avere tolto la parte buona, materia impura"; ho interpretato liberamente e ho tradotto con "pochezza". Nell'unica versione italiana (Raffo nel Meridiano), la traduzione del verso è: "ripaga la sua miseria".


F1517 (1880) / J1484 (1880)

We shall find the Cube of the Rainbow -
Of that - there is no doubt -
But the Arc of a Lover's conjecture
Eludes the finding out -
    Scopriremo il Cubo dell'Arcobaleno -
Su questo - non c'è dubbio -
Ma l'Arco della congettura di un Amante
Elude il disvelamento -

In una lettera a Sarah Tuckerman del 5 gennaio 1880 (L628), preceduta da: "I read your little Letter - it had like Bliss - the minute length - It were dearer had you protracted it, but the Sparrow must not propound his Crumb -" ("Ho letto la tua breve Lettera - è stata Beatitudine - quella minuscola lunghezza - Sarebbe stato meglio se tu l'avessi protratta, ma il Passero non deve esibire la sua Briciola -").

I misteri della natura prima o poi saranno svelati, mentre quello che c'è nel cuore di chi ama riuscirà sempre a eludere i nostri tentativi di comprensione.
Nelle frasi che precedono i versi, quel "the Sparrow must not propound his Crumb" sembra quasi una dichiarazione di poetica da parte di chi preferiva dosare le sue "briciole" e non esibirle a tutti.


F1518 (1880) / J1498 (1880)

Glass was the Street - in Tinsel Peril
Tree and Traveller stood.
Filled was the Air with merry venture
Hearty with Boys the Road.

Shot the lithe Sleds like Shod vibrations
Emphasized and gone
It is the Past's supreme italic
Makes this Present mean -

    Vetro era la Strada - In Lucente Pericolo
Stavano Albero e Viaggiatore.
Colma era l'Aria di allegro azzardo
Animata di Ragazzi la Via.

Sfrecciavano le agili Slitte come Ferrate vibrazioni
Enfatizzate e svanite
È il supremo corsivo del Passato
Che fa misero questo Presente -

La memoria tende a enfatizzare, ad abbellire i ricordi; un inverno freddo e nevoso, con alberi e persone immerse nel gelo della natura, diventa un pericolo gioioso, un'immagine di agili slitte che sfrecciano come cavalli scalpitanti, di ragazzi che giocano per strada. È questo, la nostalgia del ricordo, che rende più bello il passato e più misero il presente.


F1519 (1880) / J1500 (1880)

It came his turn to beg -
The begging for the life
Is different from another Alms
'Tis Penury in Chief -
I scanned his narrow Realm
I gave him leave to live
Lest Gratitude revive the snake
Though - smuggled my - Reprieve
    Venne il suo turno di mendicare -
Mendicare la vita
È diverso da ogni altra Elemosina
È Penuria Suprema -
Scrutai il suo angusto Reame
Gli diedi il permesso di vivere
Affinché la Gratitudine non rianimi il serpente
Però - di contrabbando la mia - Dilazione

Per tutti arriva il momento di sentire la morte vicina e mendicare quell'elemosina suprema che è la vita. Il soggetto della seconda parte è un "io" un po' particolare, sembra più un discorso in soggettiva visto dalla parte della morte, che guarda dentro l'anima di chi chiede di vivere ancora (un reame angusto perché mortale) e concede benignamente il permesso di procrastinare il suo arrivo. Ma per evitare che la gratitudine del beneficiato faccia rianimare il serpente del peccato, sempre pronto ad approfittare di ogni istante di vita, concede questa dilazione di nascosto, di contrabbando, come a volerla celare a occhi indiscreti.


F1520 (1880) / J1483 (1880)

The Robin is a Gabriel
In humble circumstances -
His Dress denotes him socially,
Of Transport's Working Classes -
He has the punctuality
Of the New England Farmer -
The same oblique integrity,
A Vista vastly warmer -
A small but sturdy Residence,
A Self denying Household,
The Guests of Perspicacity
Are all that cross his Threshold -
As covert as a Fugitive,
Cajoling Consternation
By Ditties to the Enemy
And Sylvan Punctuation -
    Il Pettirosso è un Gabriele
In umili condizioni -
L'Abito lo denota socialmente,
Fra le Classi Lavoratrici del Trasporto -
Ha la puntualità
Di un Contadino del New England -
La stessa obliqua integrità,
Vedute di gran lunga più vivaci -
Una piccola ma robusta Residenza,
Un rifiuto per la Vita Domestica,
Gli Ospiti della Perspicacia
Sono i soli a varcare la sua Soglia -
Cauto come un Fuggiasco,
Blandisce la Costernazione
Con Canzonette per il Nemico
E Punteggiatura Silvana -

La poesia fu inviata sia a Sarah Tuckerman che a Louise e Frances Norcross. Quest'ultima copia è perduta e conosciuta attraverso la trascrizione di Frances, dove è preceduta da "I bring you a robin who is eating a remnant oat on the sill of the barn - The horse was not a hungry as usual leaving an ample meal for his dulcet friend." ("Ti porto un pettirosso che sta mangiando un avanzo d'avena sulla soglia del fienile - Il cavallo non era affamato come al solito visto che ha lasciato un abbondante pasto al suo melodioso amico.").

Un ritratto del pettirosso, avvicinato prima a chi lavora nei trasporti (Bacigalupo: "L'abito rosso fa pensare ai ferrovieri o postiglioni, con un gioco di parole su transport - anche in senso di trasporto poetico e musicale") e poi ai contadini del New England. A partire dal verso 8 la descrizione diventa più mirata e nei versi 11 e 12 la possibilità di varcare la soglia della comprensione (del pettirosso, ma più in generale della natura) viene riservata soltanto a chi ha l'intelligenza di saperlo fare, a chi riesce a vedere in questi semplici quadretti naturali una rappresentazione concreta del più vasto mistero di ciò che sta intorno a noi. Negli ultimi tre versi sembra ovvio vedere in quelle "canzonette" e in quella "punteggiatura silvana" un canto, musicale o poetico ("Ditty" è definito "a song; a sonnet or a little poem to be song"), che ci aiuta a superare le ansie e i dolori della vita anche con un'immersione nelle bellezze della natura.
Gustosi i versi 5-8, dove le granitiche virtù del contadino del New England sono temperate, nel pettirosso, da "vedute di gran lunga più vivaci".


F1521 (1880) / J1490 (1880)

The Face in Evanescence lain
Is more distinct than our's -
And our's surrendered for it's sake
As Capsules are for Flower's -
Or is it the confiding Sheen
Dissenting to be won
Descending to enamor us
Of Detriment divine?
    Il Volto disteso nell'Evanescenza
È più netto del nostro -
E il nostro arreso al suo destino
Come Baccelli al loro Fiore -
O è il fiducioso Splendore
Che rifiuta di essere vinto
Che discende a farci innamorare
Della Perdita divina?

ED lesse sullo "Springfield Republican" del 21 marzo 1880 della morte della figlia di Higginson, Louisa, nata meno di due mesi prima e morta il 15 marzo. I versi furono inviati a Higginson (L630 - marzo 1880) preceduti soltanto da "I was very sorry for what the Paper told me - I hoped it was not true -" ("Sono stata davvero colpita da quello che mi ha rivelato il Giornale - ho sperato che non fosse vero -").

Una vita che se n'è andata, che giace in quell'evanescente mistero che è la morte, diventa più netta, più chiara della nostra, ancora avvolta nel velo del dubbio e rassegnata al suo destino, ineludibile come lo è quello del baccello che diventerà fiore. O forse è la fiducia in quello splendore che ci attende nell'aldilà a farci sopportare, e anzi quasi a farci innamorare, di quella perdita che è comunque inscritta nel disegno divino.


F1522 (1880) / J1489 (1880)

A Dimple in the Tomb
Makes that ferocious Room
A Home -
    Una Fossetta nella Tomba
Fa di quella feroce Stanza
Una Casa -

I versi concludono una lettera a Higginson della primavera 1880 (L641), in cui ED parla della figlia Louise, morta a meno di due mesi il 15 marzo di quell'anno. Sono preceduti da "The route of your little Fugitive must be a tender wonder - and yet" ("Il cammino della sua piccola Fuggitiva dev'essere un tenero prodigio - eppure").

Poche parole per ricordare una vita non ancora sbocciata e già finita. Molto bella l'immagine della "fossetta", un sorriso infantile e ancora inconsapevole che mitiga, e quasi sconfigge, la ferocia di quella stanza oscura.


F1523 (1880) / J1448 (1878)

How soft a Caterpillar steps -
I find one on my Hand
From such a Velvet world it came -
Such plushes at command
It's soundless travels just arrest
My slow - terrestrial eye -
Intent upon it's own career -
What use has it for me -
    Com'è soffice l'avanzare di un Bruco -
Me ne trovo uno in Mano
Chissà da quale mondo Vellutato venuto -
Simili a morbidezze a comando
I suoi silenziosi tragitti catturano
I miei lenti - occhi mondani -
Intento al proprio percorso -
Che utilità avrà lui per me -

Il bruco è protagonista di due poesie: questa e la J173-F171. Nei versi di circa vent'anni prima la descrizione è particolareggiata e termina col mistero del suo trasformarsi in farfalla; qui invece ED sceglie di descrivere un piccolo particolare: un bruco che striscia morbidamente sulla mano, catturando l'attenzione di occhi lenti a percepire i minuti avvenimenti della natura e di una mente che si chiede quale mai sarà il posto di questo minuscolo essere nel mistero del creato.
In due varianti al penultimo verso: "Intent upon it's mission quaint" ("Intento alla sua misteriosa missione") e "Intent upon it's circuit quaint" ("Intento al suo misterioso circuito"), i movimenti del bruco assumono una valenza più strana e bizzarra ("quaint" può significare diverse cose: "gradevole, preciso, abile, ricercato, strano, bizzarro, singolare"). Dopo il quarto verso ED aveva aggiunto, e poi cancellato, questi versi: "It's journey never wakes my Hand / Till poising for a turn / it's traverse" ("Il suo viaggio non stimola la mia Mano / Finché bilanciandosi per girarsi / la sua traversata"); i primi due versi di questa aggiunta (o probabilmente una bozza poi cancellata) furono inseriti fra parentesi quadre nell'edizione del 1945 curata da Mabel e Millicent Todd (Bolts of Melody, pag. 302) con la nota: "Nel manoscritto i versi 5 e 6 sono cancellati".
Al verso 3 ho scelto la variante "came" al posto di "comes" ("viene") perché sottolineata nel manoscritto.


F1524 (1880) / J1493 (1880)

Could that sweet Darkness where they dwell
Be once disclosed to us
The clamor for their loveliness
Would burst the Loneliness -
    Potesse quella dolce Oscurità dove essi dimorano
Essere per una volta dischiusa a noi
Il clamore per la loro leggiadria
Spezzerebbe la Solitudine -

In una lettera a Maria Whitney (L643 - giugno 1880) del cui manoscritto non si conosce l'ubicazione. I versi sono in una trascrizione di Mabel Todd e la lettera completa è in una copia dattiloscritta fatta in occasione della vendita del manoscritto da parte della Jake Zeitlin Inc. nel 1936.

Se riuscissimo, anche per un breve istante, a diradare l'oscurità in cui sono avvolti quelli che se ne sono andati, riusciremmo a spezzare, con quella visione misteriosa che immaginiamo carica di bellezza, il senso di solitudine che proviamo per la loro assenza.


F1525 (1880) / J1491 (1880)

The Road to Paradise is plain -
And holds scarce one -
Not that it is not firm
But we presume
A Dimpled Road
Is more preferred -
The Belles of Paradise are few -
Not me - nor you -
But unsuspected things -
Mines have no Wings -
    La Strada per il Paradiso è liscia -
E regge a malapena uno -
Non che non sia solida
Ma si presume
Che una Strada Irregolare
Sia più frequentata -
Le Belle del Paradiso sono poche -
Non io - né te -
Ma creature insospettate -
Le Miniere non hanno Ali -

In una lettera a Elizabeth Holland del luglio 1880 (L650), preceduta da "The Weather is like Africa and the Flowers like Asia and the Numidian Heart of your 'Little Friend' neither slow nor chill -" ("Il Tempo è come l'Africa, i Fiori come l'Asia e il Cuore Numida della tua 'Piccola Amica' né lento né gelido -").
In un'altra copia, rimasta fra le carte di ED, ci sono tre varianti: il verso 3 è "Not that it has not room" ("Non che non vi sia spazio"); al verso 5 "florid" ("florida, ornata") al posto di "Dimpled" e al verso 7 "Guests" ("Ospiti") al posto di "Belles". Una terza copia, inviata a Louise e Frances Norcross, è conosciuta da una trascrizione di Frances: il verso 3 è uguale alla copia inviata alla Holland e per gli stessi versi citati nella copia rimasta a ED ci sono ulteriori varianti "dappled" ("variegata") al posto di "Dimpled" e "throngs" ("folle") al posto di "Belles".

La strada per il Paradiso è liscia e regolare ma, nonostante questo, non è adatta a tutti, anzi, è ben poco percorsa, visto che sono le strade accidentate ad attrarre di più. Per questo là saranno in pochi, e quei pochi saranno magari quelli più insospettati.
L'ultimo verso è un po' ambiguo; potremmo leggerlo come "le persone che sono ricche dentro (come le miniere) sono quelle che si chiedono più cose, hanno più dubbi, e, perciò, difficilmente riusciranno ad avere le ali per salire fino in Paradiso".


F1526 (1880) / J1485 (1880)

Love is done when Love's begun,
Sages say -
But have Sages known?
Truth adjourn your Boon
Without Day.
    L'Amore finisce quando l'Amore comincia,
Dicono i Saggi -
Ma i Saggi l'hanno conosciuto?
La Verità aggiorni il tuo Buono
Senza Data.

I versi furono inviati a Sarah Tuckerman e sembrano proprio un augurio: si dice che l'amore finisca nel momento in cui inizia, ma forse chi lo dice non l'ha mai provato; l'amore che ti è concesso sia come un buono continuamente aggiornato e senza data di scadenza.


F1527 (1880) / J1486 (1880)

Her spirit rose to such a hight
Her countenance it did inflate
Like one that fed on awe.
More prudent to assault the dawn
Than merit the ethereal scorn
That effervesced from her.
    Il suo spirito si elevò a tale altezza
Che il suo aspetto si esaltò
Come fosse nutrito di venerazione.
Più prudente assalire l'alba
Che meritare l'etereo disprezzo
Che si sprigionava da lei.

Il manoscritto completo è perduto e il testo deriva da una trascrizione di Mabel Todd. C'è una copia autografa, inviata a Susan, con i soli tre versi finali. Franklin ipotizza che in questa copia i primi tre versi potessero trovarsi in un altro foglio, poi staccato. Nel testo autografo ci sono tre differenze: "dawn" è in maiuscolo, al posto di "effervesced" c'è "effervesce" e i versi terminano con una lineetta e non con il punto.

La descrizione di una lei che è arrivata ad altezze tali da mostrare col suo stesso aspetto fisico la grandezza interiore.


F1528 (1880) / J1495 (1880)

The Thrill came slowly like a Boon for
Centuries delayed
It's fitness growing like the Flood
In sumptuous solitude -
The desolations only missed
While Rapture changed it's Dress
And stood arrayed before the change
In ravished Holiness -
    Il Brivido giunse lento come un Premio per
Secoli differito
Maturando il suo compimento come Piena
In sontuosa solitudine -
Solo la desolazione mancava
Mentre il Rapimento cambiò d'Abito
E così adornato stette davanti al mutamento
In estatica Santità -

È difficile catturare e descrivere un momento d'estasi (vedi la J1480-F1511), perché non dura mai più di un istante ed è aldilà delle nostre capacità di espressione. ED prova a descrivere questa sfuggente e suprema emozione come un brivido che riscuote un premio atteso da secoli, una piena che ci sommerge dopo essere cresciuta lentamente, fino al momento in cui la desolazione, così come ogni sensazione di perdita e di mancanza, resterà esclusa e il rapimento potrà adornarsi e restare fermo, in un momento senza tempo, di fronte a qual mutamento, che non somiglia a niente di conosciuto e può paragonarsi soltanto ad una estatica sensazione del divino.


F1529 (1880) / J1496 (1880)

All that I do
Is in review
To his enamored mind
I know his eye
Where e'er I ply
Is pushing close behind

Not any Port
Nor any flight
But he doth there preside
What omnipresence lies in wait
For her to be a Bride

    Tutto ciò che faccio
È all'esame
Della sua mente innamorata
So che il suo sguardo
Dovunque io agisca
Preme da vicino dietro di me

Non c'è Porto
Né c'è volo
Che lui non governi
Quale onnipresenza sta in agguato
Su colei che sarà Sposa

Un'immagine molto vivida e realistica della sorte di una futura sposa, appena alleggerita da quell'accenno a una "mente innamorata", che diventa subito però uno sguardo che indaga e comanda, una presenza onnicomprensiva che non lascia spazi di movimento, né fisici né mentali.


F1530 (1880) / J1497 (1880)

Facts by our side are never sudden
Until they look around
And then they scare us like a spectre
Protruding from the Ground -

The hight of our portentous Neighbor
We never know -
Till summoned to his recognition
By an Adieu -
Adieu for whence the sage cannot Conjecture
The bravest die
As ignorant of their resumption
As you or I -

    Da parte nostra i fatti non sono mai improvvisi
Finché non si guardano intorno
E poi ci spaventano come uno spettro
Che si protende dal Terreno -

L'altezza del nostro prodigioso Vicino
Mai distinguiamo -
Finché non siamo chiamati a riconoscerlo
Da un Addio -
Addio per dove il saggio non sa Congetturare
I più arditi muoiono
Ignari del loro ricominciare
Come te o io -

L'improvviso irrompere di qualcosa (che negli ultimi versi sembra chiaro sia la morte) ci coglie sempre impreparati, perché anche se sappiamo che qualcosa dovrà succedere la nostra mente si rifiuta sempre di prepararsi realmente a quell'irruzione, che ci illudiamo di poter governare e invece poi ci spaventa come un'apparizione spettrale e inaspettata. Per questo non siamo capaci di valutare la grandezza di questo avvenimento, che ci sta costantemente accanto ma è talmente estraneo alla nostra vita che lo riconosciamo soltanto quando accade realmente. E quando accade, nessuno sa dove possa portare; tutti muoiono ignari di cosa li aspetterà.
Nell'ultimo verso c'è una variante che sostituisce i due pronomi con "Cowards do": il verso perciò diventa "Come lo sono i Codardi -"


F1531 (1880) / J1502 (1880)

I saw the wind within her -
I knew it blew for me -
But she must buy my shelter
I asked Humility

I watched the fluttering spirit
That would not intercede
Gibraltar could surrender
But not this little maid -
Precisely how it ended -
Redemption is the one
Of whom the explanation
Is hitherto unknown -

The saved have no remembrance
In our competing Days
'Tis still an assistance
But their's forget in praise

    Vidi il vento dentro di lei -
Sapevo che soffiava per me -
Ma lei deve comprare il mio rifugio
Chiesi all'Umiltà

Scrutavo lo spirito vibrante
Che non voleva intercedere
Gibilterra potrebbe arrendersi
Ma non questa piccola fanciulla -
Esattamente com'è finita -
La redenzione è una cosa
Di cui la spiegazione
È finora sconosciuta -

Il salvato non ha rimembranza
Nei nostri convulsi Giorni
È ancora un sostegno
Ma di loro si trascura la lode

Manoscritto accidentato, con molte varianti e cancellature. Johnson si limita a riprodurne la trascrizione e afferma: "Le strofe sembrano avere delle relazioni l'una con l'altra, ma i versi sono in uno stato così grezzo che nessuna ricostruzione è possibile". Franklin dà invece una ricostruzione di quella che potrebbe essere una stesura compiuta (quella riportata sopra) e riporta poi le varianti: sei per parole singole e sette per uno o due versi interi.

Guardando la trascrizione di Johnson sembra che i versi siano stati scritti in una successione sempre interrotta, come se quasi tutti fossero stati prima scritti e poi rivisti, senza una versione finale da preferire a qualsiasi altra possibile combinando le varianti. Prendendo come base la versione di Franklin si può comunque tentare una lettura.
La prima difficoltà è stabilire chi/cosa sia la "her" del primo verso e, di conseguenza, la "she" del terzo. Si può ipotizzare che sia l'anima (ma anche la mente) e leggere così la prima strofa: "Vidi il vento della morte dentro la mia anima e capii che stava soffiando per me. Pur consapevole del mio umile stato, chiesi se l'anima era stata in grado di assicurarmi un rifugio sicuro nel mondo sconosciuto che stavo per raggiungere."
Alla domanda sembra seguire una risposta negativa, o almeno non risolutiva, visto che la seconda strofa sembra una sorta di lotta verso un mistero che non intende svelarsi: "scrutavo quello spirito irrequieto e capivo che non mi avrebbe aiutato, ma sapevo anche che la piccola fanciulla che ero (ma in questo più determinata di qualsiasi roccaforte) non si sarebbe arresa davanti a quella sconfitta, anche se era consapevole che la fine della vita e la promessa della redenzione sono misteri che nessuno è riuscito a spiegare e che, volenti o nolenti, dobbiamo accettare di sperare in spiegazioni postume."
L'ultima strofa ha il sapore di un'amara constatazione: "La lotta che ogni salvato (ovvero ognuno che muore) ha ingaggiato per riuscire a scoprire almeno qualcosa di ciò che avverrà dopo non lascerà nessun ricordo nel giorni pieni di vita di chi resta. Potrà esserci il conforto di un ricordo che attenua il dolore della perdita, ma nessuno tesserà lodi al coraggio di quelle "piccole fanciulle" che, sia pur sconfitte, hanno lottato fino alla fine per svelare il mistero."
Nell'edizione dei Meridiani è riportata soltanto la prima strofa, perché nell'edizione Johnson è l'unica priva di cancellature e varianti.


F1532 (1880) / J1503 (1880)

More than the Grave is closed to me -
The Grave and that Eternity
To which the Grave adheres -
I cling to nowhere till I fall -
The Crash of nothing, and of all -
How similar appears -
    Più che la sola Tomba è chiuso a me -
La Tomba e quell'Eternità
A cui la Tomba è legata -
Mi aggrappo al vuoto finché precipito -
Il Crollo del nulla, e di tutto -
Come appaiono simili -

L'impossibilità di decifrare il mistero non consente appigli, è come aggrapparsi a qualcosa di inesistente; e quando si cade il crollo è insieme del nulla che siamo, e che forse saremo, e di quel tutto che la vita rappresenta per noi: due apparenti opposti che nel momento della morte sembrano fondersi l'uno nell'altro: il risultato potrà essere l'eternità o un nulla ormai definitivo, non più mitigato da quel fuggevole sprazzo di vita che ci è destinato.
Al verso 5 ho scelto la variante "and" al posto di "yet".


F1533 (1880) / J1504 (1880)

Of whom so dear
The name to hear
illumines with a Glow
as intimate - as fugitive
As Sunset on the snow -
    Di chi così caro
Il nome udire
illumina con un Bagliore
intimo - fuggitivo -
Come un Tramonto sulla neve -

Il solo udire il nome dell'amato è un'ebbrezza intima e fuggevole, come quella di un tramonto che poggia per pochi istanti i suoi meravigliosi colori su un manto di neve, pronto ad accoglierli per gioire di quella morbida e incorporea carezza.


F1534 (1880) / J-

I do not care - why should I care
And yet I fear I'm caring
To rock a fretting truth to sleep -
Is short security
The terror it will wake
persistent as perdition
Is harder than to face
the frank adversity -
    Non m'importa - perché dovrebbe importarmi
Eppure temo che m'importi
Cullare un'irritante verità fino al sonno -
È una breve sicurezza
Il terrore si sveglierà
persistente come la perdizione
È più arduo che affrontare
una franca avversità -

Pubblicato tra i frammenti in prosa nell'edizione Johnson delle lettere (PF79, pag. 924) con le varianti del manoscritto fra parentesi ("crying" e "wailing" per "fretting" al verso 3; "no", "frail" e "poor" per "short" al verso 4). Di seguito ai versi c'è una frase: "There is an awful yes in every constitution" ("C'è un terribile sì in ogni temperamento") per la quale Franklin ipotizza che "possa essere intesa come continuazione dei versi o come prosa con la funzione di inserire i versi in una lettera."

Molte volte ci si illude di poter "addormentare" una verità che dà fastidio, ma prima o poi si dovranno fare i conti con essa; perciò è meglio affrontare a viso aperto un'avversità, piuttosto che concedersi la breve sicurezza di averla messa da parte per poi vederla inevitabilmente riapparire.


F1535 (1880) / J1505 (1880)

She could not live upon the Past
The Present did not know her
And so she sought this sweet at last
And nature gently owned her
The mother that has not a Knell
for either Duke or Robin
    Non poteva vivere del Passato
Il Presente non la riconosceva
E così alla fine cercò questa dolcezza
E gentilmente la prese la natura
La madre che non ha Rintocchi
sia esso Duca o Pettirosso

Una morte dolce, nel grembo di una natura che accoglie indistintamente le sue creature senza i rintocchi funebri che noi siamo soliti tributare, perché immergersi in lei non è una partenza ma un ritorno.


F1536 (1880) / J1508 (1880)

You cannot make Remembrance grow
When it has lost it's Root -
The tightening the Soil around
And setting it upright
Deceives perhaps the Universe
But not retrieves the Plant -
Real Memory, like Cedar Feet
Is shod with Adamant -
Nor can you cut Remembrance down
When it shall once have grown -
It's Iron Buds will sprout anew
However overthrown -
Disperse it - slay it -
    Non puoi far crescere il Ricordo
Quando ha perduto la Radice -
Consolidargli il Suolo intorno
E collocarlo eretto
Inganna forse l'Universo
Ma non recupera la Pianta -
La vera Memoria, come i Piedi del Cedro
È ferrata col Diamante -
Né puoi abbattere il Ricordo
Quando una sola volta sia cresciuto -
Le sue Gemme di Ferro spunteranno di nuovo
Anche se rovesciato -
Disperso - ucciso -

Nell'edizione Johnson l'ultimo verso è riportato in nota e considerato una variante non segnata e forse attribuibile al verso 2. Franklin lo considera invece parte integrante della poesia, anche se potrebbe non essere l'ultimo verso, visto che: "il manoscritto è una bella copia che sembra come proseguire in un ulteriore foglio ora perduto". L'ipotesi è sorretta dal fatto che nell'ultimo verso si dovrebbe leggere in realtà "Disperdilo - uccidilo -", come se, appunto, la poesia dovesse proseguire.

Un ricordo senza salde radici non sopravvive a lungo; si può in qualche modo tentare di farlo apparire ancora vivo, come facciamo con una pianta quando gli raccogliamo un po' di terra intorno per tenerla in piedi, ma è un artificio che può ingannare chi guarda distrattamente e non certo un modo per farla restare viva. Ma i ricordi scompaiono dalla memoria soltanto se non sono veri, perché questi ultimi hanno radici d'acciaio che, una volta attecchite, non temono nulla: niente riuscirà a sradicare un ricordo vero dalla nostra mente, e anche se riuscissimo a rovesciarlo, a disperderlo, a ucciderlo, spunterà di nuovo nel suolo della nostra memoria.


F1537 (1880) / J1492 (1880)

"And with what Body do they come"?
Then they do come, Rejoice!
What Door - what Hour - Run - run - My Soul!
Illuminate the House!
"Body"! Then real - a Face - and Eyes -
To know that it is them! -
Paul knew the Man that knew the News -
He passed through Bethlehem -
    "E con quale Corpo verranno?"
Dunque vengono, Gioisci!
A quale Uscio - a che Ora - Presto - presto - Anima Mia!
Illumina la Casa!
"Corpo!" Dunque reale - un Volto - e Occhi -
Per sapere che è il loro! -
Paolo conobbe l'Uomo che conosceva la Nuova -
Era passato da Betlemme -

Un cugino di ED, Perez Dickinson Cowan, le aveva inviato un ricordo della figlia Margaret, morta ancora bambina l'8 novembre 1879. ED le rispose con una lettera (L671) contenente questi versi, preceduti da "I hope Heaven is warm - there are so many Barefoot ones - I hope it is near - the little Tourist was so small - I hope it is not so unlike Earth that we shall miss the peculiar form - the Mold of the Bird -" ("Spero che il Cielo sia caldo - ce ne sono così tanti Scalzi - spero che sia vicino - la piccola Viaggiatrice era così piccina - spero che non sia tanto diverso dalla Terra da farci sentire la mancanza di quella forma peculiare - lo Stampo di un Uccello -").
La citazione del primo verso è dalla Prima lettera ai Corinzi 15,35: "Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?»"

Alla domanda biblica: "Con quale corpo verranno?" ED risponde con immagini vivide e realistiche, come se i corpi risuscitati si presentassero improvvisamente davanti a noi, con i loro volti, i loro occhi, che ce li fanno riconoscere senza tema di smentita.


F1538 (1880) / J1487 (1880)

The Savior must have been
A docile Gentleman -
To come so far so cold a Day
For little Fellow men -

The Road to Bethlehem
Since He and I were Boys
Was leveled, but for that 'twould be
A rugged billion Miles -

    Il Salvatore dev'essere stato
Un docile Gentiluomo -
A venire fin qui in un così freddo Giorno
Per Compagni di poco conto -

La Strada per Betlemme
Da quando Lui e io eravamo Ragazzi
Fu spianata, non fosse per quello sarebbe
Un miliardo di Miglia accidentate -

Una copia delle tre conosciute (una rimaste fra le carte di ED, l'altra perduta e presumibilmente inviata alla famiglia di Austin per Natale), acclusa a una lettera a Higginson del novembre 1880 (L675) e citata con il titolo "Christ's Birthday".
Il testo della copia rimasta fra le carte di ED è uguale, mentre in quella perduta e pubblicata dalla nipote Martha al verso 3 c'è "night" al posto di "Day" e al verso 7 "Has" al posto di "Was".

Un biglietto natalizio con un'immagine di Cristo tipicamente dickinsoniana: un docile Gentiluomo che si accolla un viaggio così lungo per arrivare in un giorno così freddo e venire a salvare gente che merita ben poco quel sacrificio. Ma il suo arrivo ha spianato la strada da fare per raggiungerlo, una strada che altrimenti sarebbe stata molto più difficile da percorrere.


F1539 (1880) / J1509 (1881)

Mine Enemy is growing old -
I have at last Revenge -
The Palate of the Hate departs -
If any would avenge

Let him be quick -
The Viand flits -
It is a faded Meat -
Anger as soon as fed - is dead -
'Tis Starving makes it fat -

    Il mio Nemico sta invecchiando -
Ho alla fine Vendetta -
Il Gusto dell'Odio se ne va -
Se ci si vuol vendicare

Si faccia in fretta -
La Pietanza sfugge -
È un Alimento deperibile -
La Rabbia non appena sazia - è morta -
È il Digiuno che la fa ingrassare -

Tre copie praticamente uguali. Una era acclusa a una lettera a Higginson (L675 - novembre 1880), citata come "Cupid's Sermon" (l'informazione è riportata in entrambe le edizioni critiche delle poesie, ma nell'edizione Johnson delle lettere per questo titolo è indicata la poesia "Dare you see a Soul at the White Heat?" - J365-F401).
Sul verso di uno dei due manoscritti rimasti fra le carte di ED si legge: "With love, for Supper - if deferred it will fade like Ice Cream" ("Con affetto, per Cena - se differito si scioglierà come un Gelato").

Versi in bilico fra due affermazioni in contrasto fra loro: "la vendetta è un piatto da consumare caldo" e "la rabbia si nutre dell'attesa, perciò la vera vendetta è quella che sa aspettare" Potrebbero essere due poesie distinte; la prima con i versi 3-4-5-6-7, la seconda con i versi 1-2 e 8-9. Visto che ED le ha incastrate una dentro l'altra possiamo presumere che abbia voluto dare una doppia lettura, come se esistessero due modi, distinti ma in fin dei conti simili, per soddisfare la voglia di vendetta.
Possiamo però leggerla anche in un altro modo: il mio nemico sta invecchiando, è ormai debole e non ha più la forza per contrastare la mia vendetta, perciò bisogna cogliere al volo il momento propizio e spegnere la rabbia, ingrassata nel tempo del digiuno, con la vendetta ora a portata di mano.


F1540 (1880) / J1511 (1881)

My country need not change her gown,
Her triple suit as sweet
As when 'twas cut at Lexington,
And first pronounced "a fit."

Great Britain disapproves "the stars;"
Disparagement discreet, -
There's something in their attitude
That taunts her bayonet.

    Il mio paese non deve cambiare vestito,
Il suo triplice abito è dolce
Come quando fu tagliato a Lexington,
E per la prima volta dichiarato "perfetto".

La Gran Bretagna disapprova "le stelle";
Denigrazione discreta, -
C'è qualcosa nel loro aspetto
Che ammonisce le sue baionette.

Acclusa a una lettera a Higginson (L675 - novembre 1880), citata come "My Country's Wardrobe" ("Il Guardaroba del mio paese", ovvero la bandiera americana). Il manoscritto è perduto e il testo deriva da Poems del 1891.

Una celebrazione della bandiera americana, con le stelle simbolo di stati federati e sovrani che ammoniscono e insieme sfidano le baionette britanniche.
A Lexington fu combattuta, il 19 aprile 1775, la prima battaglia della rivoluzione americana. Il disegno della bandiera americana fu approvato dal Congresso il 14 giugno 1777. Probabile perciò che il terzo verso debba intendersi come un accostamento simbolico.


F1541 (1880) / J1488 (1880)

Birthday of but a single pang
That there are less to come -
Afflictive is the Adjective
But affluent the doom -
    Compleanno con un'unica angoscia
Che ce ne saranno meno a venire -
Doloroso è l'Aggettivo
Ma generoso il destino -

Inviata a Susan (L679) per il suo cinquantesimo compleanno (19 dicembre 1880).

Il giorno del compleanno è un giorno di festa, ma anche un momento in cui ci rendiamo conto con angoscia che ne avremo uno di meno da festeggiare. Per questo l'aggettivo da usare sarebbe "doloroso", se non fosse per la ricchezza di esperienza e conoscenza che il destino di vivere comunque ci riserva.


F1542 (1880) / J1718 (?)

Drowning is not so pitiful
As the attempt to rise.
Three times, 'tis said, a sinking man
Comes up to face the skies,
And then declines forever
To that abhorred abode,
Where hope and he part company -
For he is grasped by God.
The Maker's cordial visage,
However good to see,
Is shunned, we must admit it,
Like an adversity.
    L'annegare non è così penoso
Come il tentativo di risalire.
Tre volte, si dice, chi sta affondando
Torna su di fronte al cielo,
E poi discende per sempre
Verso quell'aborrita dimora,
Dove lui e la speranza si separano -
Perché lui è afferrato da Dio.
Il volto cordiale del Creatore,
Per quanto bello a vedersi,
È scansato, dobbiamo ammetterlo,
Come un'avversità.

Dopo l'edizione del 1955, Johnson ha pubblicato, nell'edizione delle lettere del 1958, parte dell'ottavo verso ("Grasped by God -") come frammento in prosa, collegandolo a questa poesia (PF76, pag. 923). Franklin, sulla base di questo frammento autografo ha datato la poesia al 1880. Nel testo intero, trascritto da Mabel Todd, c'è una variante in questo verso: "of" al posto di "by"; vista l'esistenza dell'autografo dickinsoniano ho mantenuto la lezione dell'originale.

La parte più penosa della morte non è la morte in sé, ma il rendersene conto, lottare con tutte le nostre forze contro un avversario che non lascia scampo, che ci separa per sempre da quella speranza che ci aveva sorretti fino all'ultimo, per portarci in un luogo che amiamo raffigurarci abitato da quel Dio buono e bello, ma che ciascuno di noi tende a scansare fino all'ultimo, perché dobbiamo ammettere che, nonostante tutto, proprio non ci piace quel paradiso così allettante, ma di cui preferiremmo volentieri fare a meno per restare in questa valle di lacrime.
Il riemergere per tre volte del terzo verso è anche nella J598-F514.


F1543 (1881) / J1520 (1881)

The Stem of a departed Flower
Has still a silent rank -
The Bearer from an Emerald Court
Of a Despatch of Pink.
    Lo Stelo di un Fiore estinto
Ha ancora un rango silente -
Il Latore da una Corte di Smeraldo
Di un Dispaccio Rosa.

Inviata a Sarah Tuckerman in un biglietto del 1° gennaio 1881 (L684), preceduta soltanto da: "My Bird - Who is 'Today'? 'Yesterday' was a Year ago - and yet," ("Uccellino mio - Chi è 'Oggi'? 'Ieri' era un Anno fa - eppure,").

Il ciclo ininterrotto della natura in un biglietto di inizio anno, in cui il silenzioso e intatto rango dello stelo di un fiore estinto si fa latore di un messaggio di rinascita.


F1544 (1881) / J1514 (1881)

An Antiquated Tree
Is cherished of the Crow
Because that Junior Foliage
Is disrespectful now
To venerable Birds
Whose Corporation Coat
Would decorate Oblivion's
Remotest Consulate -
    Un Albero Antiquato
È caro al Corvo
Perché il Fogliame più Giovane
Non ha rispetto ora
Per gli Uccelli venerandi
La cui Divisa Ufficiale
Decorerebbe il più Remoto
Consolato dell'Oblio -

In una lettera dell'inizio della primavera 1881 a Elizabeth Holland (L689), preceduta da "Spring, and not a Blue Bird, but I have seen a Crow - 'in his own Body on the Tree', almost as prima facie - They love such outlawed Trees!" ("Primavera, e non un Uccello Azzurro, ma un Corvo ho visto - 'nel suo Corpo sull'Albero', quasi come cosa ovvia - Amano talmente gli Alberi fuorilegge!") e seguita da "Could you condone the profanity?" ("Potrai perdonare l'empietà?").
La citazione della prima frase è dalla Prima lettera di Pietro 2,24: "Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce" (nella King James "Who is own self bare our sins in his own body on the tree") e la frase che segue i versi è riferita all'empietà di trasformare il Cristo del passo biblico in un corvo.

Come in molti casi di poesie inserite in lettere, i versi si completano con la lettura delle frasi che li precedono e li seguono. La poesia, letta da sola, potrebbe sembrare una sorta di malinconica riflessione sulla scarsa considerazione della gioventù per la vecchiaia, rappresentata da un corvo che si rifugia nelle parti meno rigogliose degli alberi, con la sua divisa un po' antiquata adatta più a un "consolato dell'oblio" che alla rinascita primaverile, perché sa che le foglie più giovani non avrebbero rispetto per la sua veneranda serietà. Ma questa lettura, pur legittima, si estende a significati più ampi se consideriamo quella "profanazione" di cui ED chiede perdono all'amica, quel richiamo a una frase biblica che celebra il sacrificio di Cristo applicata a un oscuro corvo appollaiato sui rami secchi di un albero; è come se ED volesse nobilitare con il paragone divino un soggetto altrimenti destinato ad uno sterile rimpianto nostalgico. Se leggiamo così anche gli ultimi due versi, l'immagine del "più remoto consolato dell'oblio" diventa una sorta di nobile consapevolezza di quel lontano luogo che è riservato a chi avrà ormai obliato il rigoglioso scorrere della vita.


F1545 (1881) / J1530 (1881)

A Pang is more conspicuous in Spring
In contrast with the things that sing
Not Birds entirely - but Minds -
And Winds - Minute Effulgencies
When what they sung for is undone
Who cares about a Blue Bird's Tune -
Why, Resurrection had to wait
Till they had moved a Stone -
    Uno Spasimo è più cospicuo in Primavera
In contrasto con le cose che cantano
Non solo gli Uccelli - ma le Menti -
E i Venti - Minuti Fulgori
Quando ciò per cui cantavano è distrutto
Chi si cura della Melodia di un Uccello Azzurro -
Per questo, la Risurrezione dovrà aspettare
Finché loro non avranno smosso la Pietra -

Esiste un altro manoscritto di questa poesia (probabilmente un abbozzo, datato 1877 da Johnson e 1881 da Franklin) senza i primi quattro versi e con cinque versi aggiunti, l'ultimo dei quali uguale al primo:

When what they sung for is undone
Who cares about a Blue Bird's Tune -
Why, Resurrection had to wait
Till they had moved a stone -

As if a Drum went on and on
To captivate the slain

I dare not write until I hear -
Intro without my Trans -

When what they sung for is undone

    Quando ciò per cui cantavano è distrutto
Chi si cura della Melodia di un Uccello Azzurro -
Per questo, la Risurrezione dovrà aspettare
Finché loro non avranno smosso la pietra -

Come se un Tamburo andasse avanti e avanti
Per accattivarsi gli uccisi

Non oso scrivere finché odo -
Intro senza il mio Trans -

Quando ciò per cui cantavano è distrutto

Johnson annota: "I versi che seguono la prima strofa sono certamente un abbozzo e sembrano essere materiale che ED scartò quando scrisse la poesia più tarda."
Franklin: "La quartina è seguita da cinque versi che sono almeno in parte collegati a quelli che precedono, visto che l'ultimo è una ripetizione del primo."

La chiave della poesia è negli ultimi due versi: "la risurrezione deve seguire il suo corso e aspettare che i morti smuovano le loro pietre", perché nulla di quello che avviene dopo la morte ha più importanza per chi se n'è ormai andato. Nella versione "in bella" questa immagine è preceduta da un'altra presente spesso nelle poesie di ED, quella del contrasto che acuisce le sensazioni ed è come se facesse diventare molto più lungo il tempo dell'attesa, quel "pang" che pare trasformarsi da dolore acuto, improvviso ma breve, a spasimo infinito. Nella versione abbozzata invece i versi che seguono sembrano voler sviluppare il senso dell'attesa, con quel tamburo che non smette mai di suonare e l'impedimento ad agire (a scrivere per il poeta) finché non vi sia la pace dell'ultimo silenzio dentro di noi e fuori più nulla.
Nel penultimo verso della versione-abbozzo ho lasciato "Intro" e "Trans" inalterati; presumo che qui ED abbia usato le radici latine nel significato di "dentro" e "fuori, oltre; al di là".


F1546 (1881) / J1523 (1881)

We never know we go when we are going -
We jest and shut the Door -
Fate - following - behind us bolts it -
And we accost no more -
    Non sappiamo di andare mentre stiamo andando -
Celiamo e chiudiamo la Porta -
Il Fato - seguendoci - dietro di noi la spranga -
E non ci accostiamo più -

Il testo è dalla copia autografa rimasta; un'altra copia (perduta e conosciuta da una trascrizione di Frances Norcross) era in una lettera a Louise e Frances Norcross dell'aprile 1881 (L691), preceduta da "It is startling to think that the lips, which are keepers of thoughts so magical, yet at any moment are subject to the seclusion of death. I must leave you dear, to come perhaps again," ("È impressionante pensare che quelle labbra, custodi di pensieri così magici, possano ogni istante essere soggette all'isolamento della morte. Devo lasciarvi care, forse per tornare,").

Il destino ha i suoi tempi, ignoti e non determinabili; uscire gioiosamente da una porta non significa potervi sempre rientrare.


F1547 (1881) / J1522 (1881)

His little Hearse like Figure
Unto itself a Dirge
To a delusive Lilac
The vanity divulge
Of Industry and Morals
And every righteous thing
For the divine Perdition
Of Idleness and Spring -
    Un piccolo Carro Funebre la sua Figura
Per se stesso un Lamento
A un illusorio Lillà
La vacuità divulghi
Di Operosità e Morale
E ogni cosa giusta
Per la divina Perdizione
Di Ozio e Primavera -

In un biglietto al nipote Gilbert (L712), che riporto per intero:

For Gilbert to carry to his Teacher -

The Bumble Bee's Religion -

[versi]

"All Liars shall have their part" -
Jonathan Edwards -

"And let him that is athirst come" -
Jesus -

        Per Gilbert da portare al suo Maestro -

La Religione del Bombo -

[versi]

"Tutti i Bugiardi avranno la loro parte" -
Jonathan Edwards

"E lasciate venire colui che è assetato" -
Gesù

Sembra che nel biglietto ci fosse anche un bombo morto.
Jonathan Edwards (1703-1758) era un pastore della chiesa congregazionalista di Northampton, famoso per i suoi sermoni durante il primo "grande risveglio" religioso americano.
In un'altra versione, rimasta tra le carte di ED, il testo è diviso in due strofe di quattro versi, con due varianti: al verso 5 "ethics" ("etica") al posto di "Morals" e al verso 6 "founded" ("stabilita") al posto di "righteous".

La religione del bombo è molto semplice e pragmatica: lasciate perdere concetti vacui e fumosi come l'operosità e la morale e godetevi in un sano ozio le bellezze della primavera, tanto prima o poi tutti finiremo così: un cadavere, un carro funebre e un lamento. La citazione finale dell'occhiuto pastore settecentesco, contrapposta a quella di Gesù, sembra un chiaro indizio di che cosa intendesse ED con la "vanity" del quarto verso.


F1548 (1881) / J1512 (1881)

All things swept sole away
This - is immensity -
    Tutte le cose spazzate via e sole
Questa - è l'immensità -

I versi concludono una lettera a Higginson (L735 - 1881), preceduti da"I trust the Life of which you spoke is in no peril, and every unconferred Bliss tenderly in store - It is solemn to remember that Vastness - is but the Shadow of the Brain which casts it -" ("Confido che la Vita di cui mi ha parlato non sia in pericolo, e ogni Gioia non sperimentata teneramente in arrivo - È solenne rammentare quella Vastità - non è altri che l'Ombra della mente che le dà forma -").
Le parole che precedono i versi sembrano riferirsi a una nascita annunciata, quindi la lettera dovrebbe essere precedente a quella dell'autunno 1881 (L728) che contiene la J1513-F1561.

L'immensità vista come un insieme di singolarità, senza più alcuna relazione tra di loro che possa determinare lo spazio e il tempo.
Per il "sole" del primo verso il Webster indica anche, come ulteriore definizione, "probably from separation". Credo che l'aggettivo debba essere inteso proprio in questo senso: la morte che ci separa da tutto ciò che conosciamo e ci lascia senza più nessun punto di riferimento; qualcosa che assomiglia molto al nulla.


F1549 (1881) / J1524 (1881)

A faded Boy - in sallow Clothes
Who drove a lonesome Cow
To pastures of Oblivion -
A statesman's Embryo -

The Boys that whistled are extinct -
The Cows that fed and thanked
Remanded to a Ballad's Barn
Or Clover's Retrospect -

    Un Ragazzo sbiadito - in Abiti giallastri
Che conduceva una Mucca solitaria
Ai pascoli dell'Oblio -
L'Embrione di uno statista -

I Ragazzi che fischiettavano sono estinti -
Le Mucche che nutrivano e ringraziavano
Confinate in Stalle di Ballate
O Memorie di Trifoglio -

Un nostalgico ricordo dei tempi eroici della colonizzazione dell'America, di quei ragazzi ormai sbiaditi nei ricordi, che lavoravano in campi consegnati all'oblio, diventati il simbolo "embrionale" di quella che poi sarà una nazione. Quei tempi non ci sono più, sono rimasti soltanto nei racconti delle ballate popolari o nella memoria di una natura incontaminata.
Al verso 4 "stateman" significa "statista" ma anche "piccolo proprietario terriero"; probabile che ci sia una contaminazione fra i due significati, tutti e due riferibili al successivo destino del ragazzo del primo verso.


F1550 (1881) / J1527 (1881)

Oh give it motion - deck it sweet
With Artery and Vein -
Upon it's fastened Lips lay words -
Affiance it again
To that Pink stranger we call Dust -
Acquainted more with that
Than with this horizontal one
That will not lift it's Hat -
    Oh dagli movimento - rivestilo dolcemente
Con Arterie e Vene -
Sulle sue Labbra serrate deponi parole -
Dai fiducia ancora
A quel Roseo estraneo chiamato Polvere -
Che ha più familiarità con quello
Che con questo corpo orizzontale
Che non si toglierà il Cappello -

Un'invocazione a rendere palpabile la resurrezione, a ridare a un corpo ormai divenuto polvere le sembianze vitali (movimento, arterie, vene, parole), a confidare che quella polvere estranea, ma che ha in sé la rosea essenza della vita pronta a rinascere, abbia più familiarità con qualcosa destinato a rivivere, ad alzarsi, piuttosto che con un corpo eternamente orizzontale, incapace per sempre di fare un gesto di saluto all'immortalità.
L'uso del pronome neutro fa pensare che ED si riferisca genericamente a un "corpo"; ho perciò esplicitato questo soggetto traducendo così "one" al penultimo verso.