Emily Dickinson

The Complete Poems
Tutte le poesie

J1451 - 1500

Traduzione e note di Giuseppe Ierolli


      J1/50      J51/100     J101/150     J151/200     J201/250     J251/300 
   J301/350     J351/400     J401/450     J451/500     J501/550     J551/600 
   J601/650     J651/700     J701/750     J751/800     J801/850     J851/900 
   J901/950    J951/1000   J1001/1050   J1051/1100   J1101/1150   J1151/1200 
 J1201/1250   J1251/1300   J1301/1350   J1351/1400   J1401/1450   J1451/1500 
 J1501/1550   J1551/1600   J1601/1650   J1651/1700   J1701/1750   J1751/1775 

Appendice

Indice Johnson
Home page poesie
Home page


J1451 (1878) / F1475 (1878)

Whoever disenchants
A single Human soul
By failure of irreverence
Is guilty of the whole -

As guileless as a Bird
As graphic as a Star
Till the suggestion sinister
Things are not what they are -

    Chiunque disincanti
Una sola anima Umana
Dal fallo d'irriverenza
È colpevole del tutto -

Ingenua come un Uccello
Ben delineata come una Stella
Fino al sinistro suggerimento
Che le cose non sono quel che sono -

Convincere un'anima che l'irriverenza non solo non è peccato, ma serve a scoprire che le cose non sono sempre quello che sembrano, è una colpa che ha difficilmente eguale, perché quell'anima così ingenua e così ben delineata da avere i contorni netti come quelli di una stella scoprirà cose che forse sarebbe stato meglio non sapere.
In questo caso credo sia del tutto plausibile immaginare che ED abbia usato la figura retorica dell'ironia, ovvero dire una cosa per intendere il suo contrario. Gli indizi non mancano, in particolare nella seconda strofa, dove l'anima pre-disincanto è descritta come "ingenua" e "ben delineata", ovvero priva delle sfumature del dubbio. Ma è soprattutto l'ultimo verso a far pensare che il suggerimento "sinistro" sia in realtà un esplicito incitamento a peccare d'irriverenza, a uscire dall'ingenua fede senza domande per scoprire le infinite sfaccettature della realtà.


J1452 (1878) / F1476 (1878)

Your thoughts dont have words every day
They come a single time
Like signal esoteric sips
Of the communion Wine
Which while you taste so native seems
So easy so to be
You cannot comprehend it's price -
Nor it's infrequency
    I tuoi pensieri non hanno parole tutti i giorni
Arrivano in singoli momenti
Come gli speciali sorsi esoterici
Del Vino della comunione
Che mentre lo gusti sembra così naturale
Così semplice il suo esistere
Che non riesci a comprenderne il prezzo -
Né l'infrequenza

Le parole che usiamo per comunicare i nostri pensieri sembrano così naturali, così semplici da pronunciare; ma se ci riflettiamo capiamo che non è così, perché le parole di solito sorgono spontanee per i pensieri più usuali, mentre per quelli importanti (per esempio quelli che riteniamo degni di essere trasmessi in una poesia) l'espressione giusta arriva raramente, a prezzo di una ricerca faticosa, e non sempre riesce a esprimere tutto ciò che sentiamo.


J1453 (1879) / F1514 (1879)

A Counterfeit - a Plated Person -
I would not be -
Whatever Strata of Iniquity
My Nature underlie -
Truth is good Health - and Safety, and the Sky -
How meagre, what an Exile - is a Lie,
And Vocal - when we die -
    Una Contraffatta - Placcata Persona -
Non vorrei essere -
Qualunque Strato di Iniquità
La mia Natura occulti -
La Verità è star Bene - e Salvezza, e Cielo -
Misera, come un Esilio - è una Bugia,
E Parlante - quando moriamo -

Nel manoscritto i versi sono preceduti da "In petto" ("In confidenza") e firmati "Lothrop". La poesia si riferisce a fatti accaduti ad Amherst, così descritti da Franklin: "Nel 1876 Mary Lothrop, la figlia di Charles D. Lothrop, un pastore senza parrocchia che viveva ad Amherst, accusò il padre di maltrattamenti sia a lei che alla madre. Diversi concittadini, incluso Austin Dickinson, tentarono di aiutarla. Quando i fatti arrivarono a essere pubblicati sullo 'Springfield Republican', Lothrop fece causa al giornale, ma il processo, tenutosi a Salem nella corte della Contea di Essex il 15 aprile 1879, si concluse con un giudizio di condanna contro di lui."

Un fatto di cronaca dà lo spunto a ED per un elogio della verità e una condanna dell'ipocrisia (riferita principalmente al fatto che la persona giudicata colpevole era un religioso), anche se il terzo e quarto verso sembrano come attenuare la condanna: in fin dei conti ognuno di noi ha i suoi scheletri nell'armadio. L'ultimo verso è un ammonimento: il giudizio finale svelerà senza fallo qualunque bugia.
Al primo verso "Plated" ha ovviamente il senso figurato di "falsa, posticcia" (analogo a "contraffatta") ma ho preferito tradurre letteralmente per lasciare intatta l'immagine dell'originale.


J1454 (1879) / F1486 (1879)

Those not live yet
Who doubt to live again -
"Again" is of a twice
But this - is one -
The Ship beneath the Draw
Aground - is he?
Death - so - the Hyphen of the Sea -
Deep is the Schedule
Of the Disk to be -
Costumeless Consciousness -
That is he -
    Non vivono veramente
Quelli che dubitano di vivere di nuovo -
"Di nuovo" sa di Duplice
Ma questa - è una -
La Nave sotto al Ponte
In secca - è?
La Morte - perciò - il Trattino del Mare -
Profondo è il Progetto
Del Disco che sarà -
Spoglia Consapevolezza -
Ecco cos'è -

La necessità di credere in una vita futura espressa con immagini enigmatiche. Nei primi quattro versi l'apparente duplicità del binomio vita-morte è negata, perché la morte non è altro che uno stadio ulteriore di un'unica vita che si snoda nell'immortalità.
Nei due versi che seguono l'immagine di questa unione viene visualizzata in quella di una nave che passa sotto a un ponte e sembra scomparire per riapparire subito dopo, come se la morte fosse paragonata a quel trattino-ponte che sembra spezzare ma in realtà lascia inalterati i due segmenti della nave-vita (ho considerato "Draw" come contrazione di "draw-bridge", ovvero "ponte levatoio" o anche "ponte mobile" - vedi la nota della Bulgheroni nei Meridiani - per due motivi: il riferimento con la nave che precede e la presenza nel nome composto del trattino che separa-unisce, celato qui ma esplicitato nel verso che segue).
Gli ultimi quattro versi sintetizzano il senso della poesia: il mistero della morte è un progetto troppo profondo per la nostra comprensione; soltanto una consapevolezza spogliata da tutto ciò che nella vita mortale le impedisce di capire riuscirà a entrare in quel mistero, a vedere in quel "disco" non i limiti della circonferenza ma il suo eterno fluire.
La poesia fu inviata a Susan, con la firma "Easter" ("Pasqua"). Nel 1879 la Pasqua cadeva il 13 aprile.


J1455 (1879) / F1495 (1879)

Opinion is a flitting thing,
But Truth, outlasts the Sun -
If then we cannot own them both -
Possess the oldest one -
    L'Opinione è qualcosa di fluttuante,
Ma la Verità, dura più del Sole -
Se poi non riusciamo ad averle entrambe -
Prendiamo la più vecchia -

In un biglietto a Susan (L625), preceduta soltanto da: "Emily is sorry for Susan's Day - To be singular under plural circumstances, is a becoming heroism - ("Emily è spiacente per il Giorno di Susan - Essere gli stessi in circostanze diverse, è un appropriato eroismo -").

La verità vale sempre, non è volatile come un'opinione, che pure fa parte della nostra vita. Perciò, nel dubbio, conviene sempre scegliere la prima.
Il significato di "truth" è forse più chiaro nella frase che precede i versi, dove è più vicina a un concetto di fedeltà ai propri principi, di risposte univoche in circostanze diverse, che a una verità assoluta. Non so a che cosa possa riferirsi il "Susan's Day" (il compleanno?) e, di conseguenza, quel "Emily is sorry".


J1456 (1879) / F1496 (1879)

So gay a Flower
Bereaves the mind
As if it were a Woe -
Is Beauty an Affliction - then?
Tradition ought to know -
    Un Fiore così gaio
Disarma la mente
Come se fosse un Dolore -
È la Bellezza un'Afflizione - dunque?
La tradizione dovrebbe saperlo -

Talvolta il confine tra gioia e dolore sembra essere indeterminato, perché entrambi i sentimenti privano la mente della propria razionalità.
Inviata a Susan, probabilmente con un fiore.


J1457 (1879) / F1497 (1879)

It stole along so stealthy
Suspicion it was done
Was dim as to the wealthy
Beginning not to own -
    Si dileguò così furtivamente
Che il sospetto della fine
Fu vago come al ricco
Che inizia a non avere -

Lo sparire lento e indistinto di qualcuno, o di qualcosa, che lascia una sensazione di perdita vaga, incerta, come per un ricco cominciare a veder diminuire il proprio patrimonio.
I versi furono inviati a Susan, ma l'oggetto della poesia è indeterminato. Il pronome neutro farebbe pensare a qualcosa, più che a qualcuno, ma è un indizio certamente non decisivo.


J1458 (1879) / F1498 (1879)

Time's wily Chargers will not wait
At any Gate but Woe's -
But there - so gloat to hesitate
They will not stir for blows -
    Gli astuti Destrieri del tempo non sostano
Ad altro Cancello se non quello del Dolore -
Ma là - bramano talmente indugiare
Che non si smuovono ai colpi -

In un biglietto al nipote Ned, allora diciottenne, intestato "Ned" e firmato "Dick - Jim" (L604). Nella nota alla lettera Johnson scrive: "Mrs. Bianchi [la sorella di Ned, Martha] afferma che i versi furono inviati dopo che i cavalli di Ned, Dick e Jim, erano sfuggiti al suo controllo. I versi, tuttavia, sembrerebbero più appropriati a un'occasione in cui Ned era capitato involontariamente in un corteo funebre, dal quale non era riuscito a districarsi pur frustando i cavalli."

Un breve biglietto al nipote adolescente (non si sa bene in occasione di quale avvenimento che aveva coinvolto i suoi due cavalli) diventa un ammonimento al rispetto verso il dolore, davanti al quale anche i cavalli, diventati "destrieri del tempo", sostano rispettosi e incuranti dei colpi.


J1459 (1879) / F1487 (1879)

Belshazzar had a Letter -
He never had but one -
Belshazzar's Correspondent
Concluded and begun
In that immortal Copy
The Conscience of us all
Can read without it's Glasses
On Revelation's Wall -
    Baldassar ebbe una Lettera -
Non ne ebbe che una -
Il Corrispondente di Baldassar
Cominciava e concludeva
In quell'immortale Testo
Che la Coscienza di noi tutti
Può leggere senza Occhiali
Sul Muro della Rivelazione -

Tre manoscritti sostanzialmente uguali, uno dei quali inviato al nipote Ned (L603) seguito da "Suggested by our Neighbor -" ("Suggerito dal nostro Vicino -"). Questa annotazione fa pensare che i versi siano ispirati (come per la J1453-F1514) alla vicenda del reverendo Lothrop.
Il banchetto di re Baldassar, con la mano misteriosa che scrive sul muro e Daniele che ne spiega il significato, è descritto in Daniele 5.

Un riferimento biblico, e un fatto molto più prosaico accaduto in paese, permettono a ED di spiegare al nipote che soltanto occhi puri riescono a leggere senza fallo le parole della verità. Tipicamente dickinsoniano paragonare Dio a un "corrispondente" che scrive una lettera.


J1460 (1879) / F1499 (1879)

His Cheek is his Biographer -
As long as he can blush
Perdition is Opprobrium -
Past that, he sins in peace -
    La Guancia è il suo Biografo -
Fin quando lui può arrossire
La Perdizione è Obbrobrio -
Dopodiché, pecca in pace -

Dopo i versi, a mo' di firma, la parola "Thief" ("Ladro"). Inviata al nipote Ned, probabilmente dopo un "furto" in casa delle zie.

Un bonario buffetto al nipote "ladro", tradito dal rossore della colpa, passato il quale simili peccati si possono tranquillamente ripetere.


J1461 (1879) / F1500 (1879)

"Heavenly Father" - take to thee
The supreme iniquity
Fashioned by thy candid Hand
In a moment contraband -
Though to trust us - seem to us
More respectful - "We are Dust" -
We apologize to thee
For thine own Duplicity -
    "Padre Celeste" - riporta a te
La suprema iniquità
Foggiata dalla tua candida mano
In un momento di contrabbando -
Sebbene confidare in noi - ci sembri
Più rispettoso - "Siamo polvere" -
Ci scusiamo con te
Per la tua stessa Doppiezza -

Una sorta di "Padre nostro" rivisto e corretto, in cui Dio, in un momento di contrabbando, di deviazione dalla retta via, ha creato quella "suprema iniquità" che soltanto in lui può trovare salvezza. Pur sapendo che sarebbe più giusto confidare soltanto in noi stessi per sconfiggere il male, non possiamo fare a meno di sentirci inadeguati al compito e di chiedere a lui di perdonare peccati che non siamo stati certo noi a creare.
Il senso dei versi oscilla fra la volontà di affrontare il mistero della vita confidando soltanto in se stessi (un concetto molto vicino alla "Self-Reliance" emersoniana) e la sfiducia nella capacità di farlo. Nei confronti di Dio c'è la stessa oscillazione: da una parte un'accusa reiterata (l'iniquità foggiata dalla sua mano, quel momento di "contrabbando" certamente non assimilabile a un concetto tradizionale della divinità, la doppiezza dell'ultimo verso), dall'altra la consapevolezza che per salvarci non bastiamo a noi stessi ma abbiamo bisogno di un dio che ci porti per mano, anche se è un dio che si comporta in modo estraneo e incomprensibile.
La "suprema iniquità" del secondo verso potremmo anche essere noi, il genere umano intriso di iniquità più di ogni altra creatura. In questo caso il "take to thee" si può leggere come un "accoglici nel tuo regno". Anche così, però, il senso generale dei versi e l'ambiguità della figura divina mi sembra restino inalterati.


J1462 (1879) / F1481 (1878)

We knew not that we were to live -
Nor when - we are to die -
Our ignorance our Cuirass is -
We wear Mortality
As lightly as an Option Gown
Till asked to take it off -
By his intrusion, God is known -
It is the same with Life -
    Non sapevamo che saremmo stati vivi -
Né quando - saremo morti -
L'ignoranza è la nostra Corazza -
Indossiamo la Mortalità
Con leggerezza come una Veste Scelta
Finché siamo chiamati a deporla -
Dall'intrusione, Dio è svelato -
È lo stesso con la Vita -

Due copie comprese in due lettere. La prima a Higginson del dicembre1878 (L575), in cui ED si congratula per il fidanzamento con Mary Potter Thacher, annunciato nello "Springfield Republican" del 1° dicembre 1878. I versi sono preceduti da "Till has loved - no man or woman can become itself - Of our first Creation we are unconscious -" ("Finché non ha amato - nessun uomo o donna può diventare se stesso - Della nostra prima Creazione siamo inconsapevoli -").
La seconda copia è in una lettera a Maria Whitney dello stesso periodo (L591), in risposta a una lettera della Whitney che, fra l'altro, scriveva: "coloro che hanno amato Mr Bowles - siano più vicini gli uni agli altri". Qui i versi sono preceduti da "When not inconvenient to your heart, please remember us, and let us help you carry it, if you grow tired. Though we are each unknown to ourself and each other's, 'tis not what well conferred it, the dying soldier asks, it is only the water." ("Quando te lo permetterà il peso che porti nel cuore, ti prego, ricordati di noi, e permettici di aiutarti a portarlo, se dovesse affaticarti. Sebbene ciascuno di noi sia sconosciuto a se stesso e ognuno agli altri, solo acqua chiede il soldato morente, e non da quale pozzo provenga.").

Ignorare il nostro destino è la corazza che ci permette di vivere. Solo l'arrivo della morte, improvvisa messaggera di Dio, ci può svelare il mistero. La stessa cosa capita nella vita: soltanto l'arrivo inaspettato di qualcosa o di qualcuno ci fa capire quanto sia importante vivere.
Versi che ED ha utilizzato in due circostanze molto diverse: una lettera di congratulazioni per un fidanzamento e l'affettuosa offerta di vicinanza a un'amica.


J1463 (1879) / F1489 (1879)

A Route of Evanescence
With a revolving Wheel
A Resonance of Emerald
A Rush of Cochineal
And every Blossom on the Bush
Adjusts it's tumbled Head -
The Mail from Tunis, probably,
An easy Morning's Ride -
    Una Rotta d'Evanescenza
Con una Ruota turbinante
Una Risonanza di Smeraldo
Un Impeto di Cocciniglia
E ogni Bocciolo sul Ramo
Sistema il suo Capo arruffato -
Posta da Tunisi, probabilmente,
In semplice Passaggio Mattutino -

Versi che dovevano sembrare particolarmente riusciti a ED, visto che esistono sette copie di questa poesia (una perduta), cinque delle quali in lettere: a Helen Hunt Jackson (L602 - 1879); a Sarah Tuckerman (L627 - 1880); a Higginson (L675 - novembre 1880, versi acclusi a parte e unica suddivisa in due strofe); a Mabel Todd (L770 - ottobre 1882) e a Thomas Niles (L814 - aprile 1883, versi acclusi a parte). Le cinque versioni nelle lettere sono identiche, a parte qualche variante minima nelle maiuscole e nella punteggiatura; quella riportata sopra è la prima (inviata a Helen Hunt Jackson).
La copia perduta fu inviata alle cugine Norcross ed è conosciuta da una trascrizione di Frances.
L'unica copia rimasta nelle carte di ED è anche l'unica con una differenza: il secondo verso è: "With a delusive wheel" ("Con una ruota illusoria") e per "delusive" sono indicate tre varianti "dissolving, dissembling, renewing" ("che si dissolve, che si dissimula, che si rigenera"). In questa copia i versi sono seguiti, a mo' di firma, da "Humming Bird" ("Colibrì") e in tutte le lettere che la contengono, ivi compresa la trascrizione di Frances Norcross, la poesia è citata con questo titolo.

Una versione sintetica di un'altra poesia dedicata al colibrì (J500-F370). Là la descrizione era molto più particolareggiata, qui ED mantiene la parte più fantastica e incorporea di quella descrizione e sembra quasi che ne riscriva i versi, utilizzando più o meno le stesse immagini: "Upon a single Wheel - / Whose spokes a dizzy Music make / As 'twere a travelling Mill -" diventa "A Route of Evanescence / With a revolving Wheel -"; le "remoter atmospheres" diventano citazione nel penultimo verso di un città esotica e lontana (Tunisi); "To just vibrating Blossoms!" si trasforma in "And every Blossom on the Bush / Adjusts it's tumbled Head -".
Così come nella poesia precedente il finale era dedicato alla concretezza del cane che indica i fiori che vibrano, anche qui il verso finale sembra concretizzare in un semplice passaggio giornaliero quello che nel verso precedente era reso fantastico e lontano dalla citazione di Tunisi.


J1464 (1879) / F1516 (1879)

One thing of it we borrow
And promise to return -
The Booty and the Sorrow
It's Sweetness to have known -
One thing of it we covet -
The power to forget -
The Anguish of the Avarice
Defrays the Dross of it -
    Una cosa di esso prendiamo in prestito
E promettiamo di restituire -
Il Bottino e il Dispiacere
Di aver conosciuto la sua Dolcezza -
Una cosa di esso bramiamo -
La forza di dimenticare -
La Sofferenza dell'Avidità
Ripaga la sua Pochezza -

Inviata a Higginson in una lettera del dicembre 1879 (L622), scritta in relazione al suo libro, Short Studies of American Authors, pubblicato pochi giorni prima e inviato dall'autore a ED. I versi sono preceduti da "Remorse for the brevity of a Book is a rare emotion, though fair as Lowell's 'Sweet Despair' in the Slipper Hymn -" ("Il rammarico per la brevità di un Libro è un'emozione rara, anche se bella come la 'Dolce Disperazione' negli Slipper Hymn di Lowell.") Per quest'ultimo riferimento Johnson cita, nella sua edizione delle lettere, i versi di "After the Burial" ("Dopo la Sepoltura") di Lowell: "To the spirit its splendid conjectures, / To the flesh its sweet despair" ("Allo spirito la sua splendida congettura, / Alla carne la sua dolce disperazione").
Esiste un'altra redazione di questa poesia, suddivisa in due strofe (invertite rispetto alla copia inviata a Higginson), con i pronomi cambiati e una variante ("pathos" al posto di "Anguish"):

One thing of thee I covet -
The power to forget -
The pathos of the Avarice
Defrays the Dross of it -

One thing of thee I borrow
And promise to return -
The Booty and the Sorrow
Thy Sweetness to have known -

    Una cosa di te io bramo -
La forza di dimenticare -
Il pathos dell'Avidità
Ripaga la sua Pochezza -

Una cosa di te io prendo in prestito
E prometto di restituire -
Il Bottino e il Dispiacere
Di aver conosciuto la tua Dolcezza -

Johnson ritiene che il manoscritto rimasto fra le carte di ED sia una versione preparatoria, mentre per Franklin è una versione indipendente, poi utilizzata, adattandola, per quella inviata a Higginson. Mi sembra più probabile l'ipotesi di Franklin rispetto a quella di Johnson, visto che questa versione sembra dedicata a qualcuno che ha lasciato dietro di sé la dolcezza del rimpianto insieme al dolore della perdita e, molto probabilmente, ED giudicò che sarebbe bastato cambiare i pronomi per adattare i versi all'occasione.
Il "Dross" dell'ultimo verso significa "rifiuti, quello che resta dopo avere tolto la parte buona, materia impura"; ho interpretato liberamente e ho tradotto con "pochezza". Nell'unica versione italiana (Raffo nel Meridiano), la traduzione del verso è: "ripaga la sua miseria".


J1465 (1879) / F1484 (1879)

Before you thought of Spring
Except as a Surmise
You see - God bless his suddenness -
A Fellow in the Skies
Of independent Hues
A little weather worn
Inspiriting habiliments
Of Indigo and Brown -
With Specimens of Song
As if for you to choose -
Discretion in the interval
With gay delays he goes
To some superior Tree
Without a single Leaf
And shouts for joy to Nobody
But his seraphic self -
    Prima di aver pensato alla Primavera
Se non come un'ipotesi
Vedi - Dio ne benedica la subitaneità -
Un Tale nei Cieli
Di Colori indipendenti
Un po' logorato dalle intemperie
Che ravviva abbigliamenti
D'Indaco e di Bruno -
Con Campionari di Canto
Come per farli scegliere a te -
Con discernimento nelle pause
E gioiosi indugi egli va
Su qualche scelto Albero
Senza una sola Foglia
E grida di gioia per Nessuno
Se non il suo serafico sé -

Una copia fu inviata a Sarah Tuckerman; un'altra, rimasta nelle carte di ED, riporta nel verso del foglio l'indicazione "Blue Bird -". La terza (perduta) fu inviata a Helen Hunt Jackson, che, il 12 maggio 1879, rispose (L601a): "Conosco a memoria il suo 'Blue bird' - ed è più di quanto si possa dire di molti dei miei versi.", aggiungendo alla fine: "Cosa ne dice di cimentarsi con l'oriolo? Sarà qui tra poco." La, probabile, risposta di ED fu la J1466-F1488. Il "Blue bird" è protagonista anche della J1395-F1383.

Il Blue bird (Uccezzo Azzurro) come portatore di gioia e colore, che ravviva l'inverno ormai quasi alla fine. Il suo canto è vario e gioioso, e non bada ad eventuali spettatori, perché canta soprattutto per sé. Molto belli il settimo e l'ottavo verso, in cui i colori dell'uccello che torna ravvivano le spente tonalità invernali.


J1466 (1879) / F1488 (1879)

One of the ones that Midas touched
Who failed to touch us all
Was that confiding Prodigal
The reeling Oriole -

So drunk he disavows it
With badinage divine -
So dazzling we mistake him
For an alighting Mine -

A Pleader - a Dissembler -
An Epicure - a Thief -
Betimes an Oratorio -
An Ecstasy in chief -

The Jesuit of Orchards
He cheats as he enchants
Of an entire Attar
For his decamping wants -

The splendor of a Burmah
The Meteor of Birds,
Departing like a Pageant
Of Ballads and of Bards -

I never thought that Jason sought
For any Golden Fleece
But then I am a rural Man
With thoughts that make for Peace -
But if there were a Jason,
Tradition bear with me
Behold his lost Aggrandizement
Upon the Apple Tree -

    Uno di quelli toccati da Mida
Che non riuscì a toccarci tutti
Fu quel confidente Prodigo
Il barcollante Oriolo -

La sua ebbrezza disconosce
Con motteggio divino -
Il suo bagliore scambiamo
Per una Gemma che si posa -

Un Postulante - un Simulatore -
Un Epicureo - un Ladro -
Di buon'ora un Oratorio -
Un Estasi al culmine -

Il Gesuita dei Frutteti
Si prende gioco mentre l'ammalia
Di un'intatta Essenza
Per le sue fuggevoli voglie -

Splendore di Birmania
La Meteora degli Uccelli,
Si allontana come un Corteo
Di Ballate e di Bardi -

Mai ho creduto che Giasone abbia cercato
Un qualche Vello d'Oro
Ma d'altronde sono di campagna
Con pensieri che tendono alla Quiete -
Ma se un Giasone è mai esistito,
La tradizione si degni con me
Di guardare la sua perduta Elargizione
Sull'Albero del Melo -

Raccogliendo l'invito dell'amica Helen Hunt Jackson (vedi la J1465-F1484) ED si diverte a descrivere l'oriolo (o rigogolo). Quello che più salta agli occhi leggendo i versi è la scoppiettante fantasia delle immagini, come se seguissimo il protagonista nelle sue brillanti e giocose giravolte fra gli alberi, guidati da un occhio che in ogni posa sa trovare nuovi e sorprendenti paragoni: l'oro di Mida, il bagliore scambiato per una gemma, l'elenco della terza strofa con l'oratorio che diventa estasi, il gesuita che ammalia l'essenza del fiore, l'esotico corteo che si allontana al suono di canti e versi (quasi sempre in questi casi ED inserisce un accenno più o meno esplicito alla sua poesia), per finire col mitico vello d'oro di Giasone che diventa l'uccellino sul ramo vicino alla finestra, ammirato dalla campagnola che ama così tanto la quiete da preferire questo mito casalingo e vicino a quelli eroici e pericolosamente lontani.
Molti i termini per i quali non è facile decidere la traduzione. Al verso 4 "reeling" può significare "vacillante, barcollante" ma anche "vorticante, turbinante", ho scelto il primo significato in relazione al "drunk" che segue. Al verso 8 "alighting Mine" è di difficile decifrazione: Bacigalupo traduce con "petardo sul ramo", Errante con "un razzo", Raffo nei Meridiani con "miniera che si posi"; visto che "mine" significa anche "A rich source of wealth or other good" credo che, anche in relazione al "dazzling" del verso precedente, vada visto come qualcosa di brillante che si posa sui rami, come se vedessimo un brillio che in realtà è l'oriolo ma che noi scambiamo per una "Gemma che si posa". Ai versi 11 e 12 ho interpretato "Betimes" e "in chief" come l'inizio e il culmine della giornata. Al penultimo verso "Aggrandizement" può essere inteso come "the state of being exalted in power, rank or honor", ovvero l'aumento di rango di Giasone per la conquista del vello d'oro; per usare una parola singola, anche etimologicamente affine all'originale, ho tradotto con "elargizione", tenendo anche conto che, in una copia inviate alle cugine Norcross, ED utilizzò la variante "emolument".


J1467 (1879) / F1501 (1879)

A little overflowing word
That any, hearing, had inferred
For Ardor or for Tears,
Though Generations pass away,
Traditions ripen and decay,
As eloquent appears -
    Una piccola parola traboccante
Che qualcuno, udendola, aveva investito
Di Ardore o di Lacrime,
Benché Generazioni passino,
Tradizioni maturino e decadano,
Come eloquente appare -

La forza delle parole, e ovviamente dei versi, che sopravvivono al tempo che passa, alle generazioni che si susseguono, alle abitudini che cambiano. La loro eloquenza non smette mai di trasmettere quell'ardore o quelle lacrime che suscitarono udendole per la prima volta, e continua a far vivere i pensieri di chi le ha scritte.


J1468 (1879) / F1502 (1879)

A winged spark doth soar about -
I never met it near
For Lightning it is oft mistook
When nights are hot and sere -

It's twinkling Travels it pursues
Above the Haunts of men -
A speck of Rapture - first perceived
By feeling it is gone -

    Un'alata favilla si libra là in alto -
Non l'ho mai vista vicina
Per Lampo è spesso scambiata
Quando le notti sono aride e calde -

Il suo scintillante Viaggio prosegue
Sui Rifugi degli uomini -
Un briciolo d'Estasi - percepito solo
Nell'accorgersi che se n'è andata -

Nell'edizione Johnson è riportato un ulteriore verso alla fine: "Rekindled by some action quaint" ("Riaccesa da qualche strano impulso") con l'annotazione: "Il verso 9 può essere inteso come un'alternativa al verso 5". Franklin considera invece questo verso, nella forma "Rekindled / by some action quaint" come alternativa a "first perceived / By feeling it is gone -" negli ultimi due versi.

Una luce lontana, irraggiungibile, che può sembrare un lampo nel cielo terso delle serate estive e viaggia instancabilmente al di sopra di noi. Difficile, se non impossibile, catturarla; talvolta riusciamo percepirne lo sfuggente bagliore, che ci regala un istante di estasi, ma accade soltanto nell'attimo in cui la vediamo sparire.
Una favilla che può essere molte cose, tutte quelle cose che potrebbero farci felici ma che sappiamo non potremo mai avere, se non in fuggevoli, ma meravigliosi, istanti.


J1469 (1879) / F1503 (1879)

If wrecked upon the Shoal of Thought
How is it with the Sea?
The only Vessel that is shunned
Is safe - Simplicity -
    Se naufragato nella Secca del Pensiero
Come sarà col Mare?
Il solo Vascello che è evitato
È la fidata - Semplicità -

Due redazioni identiche, salvo una parola nel primo verso; nella brutta copia al posto di "Shoal" c'era inizialmente "Wharf" (Molo), poi cancellata e sostituita da "Cape" (Capo), ma anche da "Dock" (Banchina) o "Bay" (Baia). Nessuna di queste varianti è stata accolta nella versione definitiva.

Se non riusciamo nemmeno a navigare in noi stessi, figuriamoci cosa succede quando affrontiamo il mare; talvolta i nostri pensieri se ne vanno per strade contorte e senza sbocco e non ci rendiamo conto che la semplicità è forse il modo migliore per affrontare la vita.


J1470 (1879) / F1504 (1879)

The Sweets of Pillage, can be known
To no one but the Thief -
Compassion for Integrity
Is his divinest Grief -
    La Dolcezza del Bottino, non la conosce
Nessuno se non il Ladro -
La compassione per l'Integrità
È il suo divino Dolore -

Quando il soggetto è un ladro i sentimenti debbono adeguarsi: per lui il bottino è una dolcezza e un momentaneo cedimento all'integrità un dolore; divino perché proviene da quei buoni sentimenti che Dio dovrebbe averci dato ma che evidentemente spesso hanno qualche difetto di fabbricazione.


J1471 (1879) / F1505 (1879)

Their Barricade against the Sky
The martial Trees withdraw,
And with a Flag at every turn
Their Armies are no more -

What Russet Halts in Nature's March
They indicate or cause,
An inference of Mexico
Effaces the Surmise -

Recurrent to the After Thought
That Massacre of Air -
The Wound that was not Wound nor Scar,
But Holidays of War -

    Le loro Barricate contro il Cielo
Ritirano gli Alberi marziali,
E una Bandiera a ogni passo
Le loro Armate non hanno più -

Quali Rosse Tappe nella Marcia della Natura
Essi indichino o causino,
Un'inferenza di Messico
Rende vano Supporre -

Ricorrente nel Pensiero del Dopo
Quel Massacro d'Aria -
Ferita che non era Ferita né Cicatrice,
Ma Festività di Guerra -

Versi abbastanza enigmatici. In questi casi si possono cercare indizi che riescano a collegare immagini apparentemente svincolate l'una dall'altra. Nella prima strofa ci sono schiere di alberi che smobilitano le barricate e ammainano le bandiere; sembrano proprio alberi che si spogliano delle fronde e restano nudi; un'immagine che fa pensare all'autunno. Alla stessa cosa fa pensare il "russet" del quinto verso (letteralmente "rosseggianti", come, appunto, i colori dell'autunno), collegato con le soste (o tappe) della natura, che comunque continua la sua marcia, il suo ciclo ininterrotto. Ci chiediamo se lo spogliarsi degli alberi sia più un sintomo o più una causa di quelle rosse tappe, ma poi quella "inferenza di Messico" mette da parte, cancella, le nostre ipotesi legate a ciò che vediamo concretamente. Ma cos'è questa "inferenza di Messico"?
Il Messico è una terra lontana, ma non lontanissima, qualcosa che non ci appartiene direttamente, ma che fa parte del continente in cui siamo; insomma, potrebbe essere la comprensione che quei cicli naturali sono comunque regolati da qualcosa che ci sfugge ma nel contempo non ci è completamente estranea, un qualcosa che non può essere che la divinità, o anche la natura, intesa panteisticamente come suprema regolatrice di se stessa. E allora l'ultima strofa è la degna conclusione: quando ripensiamo a quelle immagini che ci erano parse segno di sconfitta, di massacro del mondo di luce e calore dell'estate, ci rendiamo conto che quelle ferite che ci sembrava di aver visto sono soltanto i normali giorni di quella guerra che le stagioni combattono l'una contro l'altra, guerra che sembra cruenta ma che in realtà è un'alternanza di vittorie e sconfitte, in cui i vincitori e i perdenti sono sempre gli stessi ma si scambiano ciclicamente i ruoli.


J1472 (1879) / F1491 (1879)

To see the Summer Sky
Is Poetry, though never in a Book it lie -
True Poems flee -
    Vedere il Cielo d'Estate
È Poesia, anche se mai in un Libro costretta -
Le vere Poesie fuggono -

La visione della natura è la vera poesia: quella che leggiamo nei libri è soltanto la pallida eco di una bellezza intraducibile.


J1473 (1879) / F1506 (1879)

We talked with each other about each other
Though neither of us spoke -
We were listening to the Second's Races
And the Hoofs of the Clock -
Pausing in Front of our Palsied Faces
Time compassion took -
Arks of Reprieve he offered to us -
Ararats - we took -
    Ci dicevamo l'una con l'altra dell'una e dell'altra
Benché nessuna delle due parlasse -
Ascoltavamo le Corse dei Secondi
E gli Scalpiti dell'Orologio -
Fermandosi di Fronte ai nostri Volti Paralizzati
Il Tempo mosse a compassione -
Arche di Sollievo ci offrì -
Gli Ararat - prendemmo -

È difficile comunicare l'uno con l'altro, talvolta ci sembra di farlo ma poi ci accorgiamo di quanto spesso le parole non siano quelle che veramente vorremmo dire. Può esserci però un rimedio, quello di aspettare, di non contare ansiosamente le ore di un dialogo difficile ma di farci guarire dal tempo che passa, come un'arca che ci porti lentamente fuori dal diluvio e ci posi dolcemente su vette sicure.


J1474 (1879) / F1515 (1879)

Estranged from Beauty - none can be -
For Beauty is Infinity -
And power to be finite ceased
Before Identity was creased -
    Estraneo alla Bellezza - nessuno può essere -
Perché la Bellezza è Infinità -
E il potere di essere finiti cessò
Prima che l'Identità fosse marcata -

Per l'ultimo verso c'è una variante parziale, "leased" ("trasmessa" ma anche "data in affitto") al posto di "creased", e un verso alternativo: "When Fate incorporated us -" ("Quando il Fato c'incorporò -").

L'identità di ciascuno di noi, il soffio vitale che ci fa uomini, è strettamente connessa con l'infinità, l'immortalità, ma anche con la bellezza, intesa, come nella J449-F448, in simbiosi con la verità.
L'identità può essere considerata come un attributo della nascita, ma anche, e forse meglio, come il momento in cui si acquista la consapevolezza di quell'infinità che, pur nel suo mistero, dà senso alla nostra esistenza. Interessante il "power" del penultimo verso, attribuito a una "finità" che diventa così una capacità perduta, quasi fosse un elemento positivo, perché concreto e razionale, che cede il passo a una infinità-bellezza-verità affascinante ma avvolta nell'oscurità del dubbio.


J1475 (1879) / F1507 (1879)

Fame is the one that does not stay -
It's occupant must die
Or out of sight of estimate
Ascend incessantly -
Or be that most insolvent thing
A Lightning in the Germ -
Electrical the embryo
But we demand the Flame
    La Fama è qualcosa che non ha sosta -
Il suo occupante deve morire
O al di là di quanto si possa vedere
Ascendere senza posa -
O essere la cosa più insolvente
Un Lampo nel Germoglio -
Elettrico l'embrione
Ma noi chiediamo la Fiamma

La fama non ha senso se non perdura nel tempo; talvolta morire può servire ad accrescerla, oppure deve sempre salire e rinnovarsi, altrimenti viene dimenticata. Ha anche un'altra possibilità, quella di sbocciare improvvisamente, come un lampo che scaturisca da un embrione carico della stessa elettricità di un cielo in tempesta; solo che noi alla fama non chiediamo questi istanti brevi e improvvisi di luce accecante, insolventi come debitori che non riescono a far fronte alle loro promesse, ma una sensazione durevole e calda, come quella che può darci una fiamma che non svanisce in un istante.
Per l'ultimo verso c'è una variante significativa: "findless is the" al posto di "we demand the"; il verso così diventa "But findless the Flame" ("Ma insufficiente la Fiamma"). La fiamma si trasforma così da alternativa rispetto al lampo a ulteriore attributo di quest'ultimo, la cui fiamma è "findless", un termine che, in relazione a una delle definizioni di "to find": "To supply; to furnish", si può leggere come "senza darci nulla", un significato che si lega a quella "insolvent thing" del quinto verso. In questo caso l'affermazione dell'ultimo verso diventa implicita: la fiamma del lampo è breve e insufficiente, mentre noi la vorremmo lunga e abbondante.


J1476 (1879) / F1508 (1879)

His voice decrepit was with Joy -
Her words did totter so
How old the News of Love must be
To make Lips elderly
That purled a moment since with Glee -
Is it Delight or Woe -
Or Terror - that do decorate
This livid - interview -
    La voce di lui decrepita era di Gioia -
Le parole di lei vacillavano altrettanto -
Vecchia dev'essere la novità d'Amore
Per rendere attempate Labbra
Che un attimo prima mormoravano di Gioia -
È Delizia o Pena -
O Terrore - che adorna
Questo livido - incontro -

L'amore invecchiato, che non ha più nulla da dire, rende decrepita la gioia di lui e fa vacillare le parole di lei. Un colloquio che fino a poco tempo prima era un complice mormorio di gioia, diventa un incontro fra estranei che non hanno più niente da dirsi.
L'uso nel penultimo verso di "delight" fa pensare che il "livid" dell'ultimo sia da intendere in senso letterale: "Black and blue; of a lead color; discolored", come un incontro senza più il colore che poteva dargli l'amore, e per questo rivestito di una plumbea cappa di estraneità qualunque sia il tema: delizia, pena o terrore.


J1477 (1879) / F1509 (1879)

How destitute is he
Whose Gold is firm -
Who finds it every time
The same stale Sum -
When Love with but a Pence
Will so display
As he had no esteem
For India -
    Com'è povero colui
Il cui Oro è saldo -
Che ritrova ogni volta
La stessa Somma stantia -
Quando l'Amore col suo unico Pence
Mostrerà
Quanto poco stimi
L'India -

In un'altra copia, trascritta da Susan da un manoscritto perduto, c'è una variante al verso 4, "small" al posto di "same", e gli ultimi due versi sono "As is a disrespect / To India" ("Com'è un'irriverenza / All'India").

L'amore vale più di qualsiasi ricchezza, e mentre il ricco non fa che contemplare i suoi averi, sempre uguali e ormai stantii, chi è ricco d'amore non ha nessun interesse per i beni esteriori: gli basta l'unico pence che conta davvero.
Il secondo verso fa pensare che ED si riferisca sì alla differenza fra ricchezza esteriore e interiore, ma anche alla mutevolezza dell'amore, così diverso dal possesso di quel "firm gold", saldo ma, proprio per questo, così noioso.


J1478 (1879) / F1251 (1872)

Look back on Time, with kindly Eyes -
He doubtless did his best -
How softly sinks that trembling Sun
In Human Nature's West -
    Guarda al Tempo passato, con Occhio benevolo -
Senza dubbio ha fatto del suo meglio -
Dolcemente s'immerge quel Sole tremante
Nell'Occidente della Natura Umana -

Uno sguardo di totale dolcezza verso il tempo passato, che ci ha sorretti e ha fatto del suo meglio per aiutarci a vivere. Di grande suggestione l'immagine dei due versi finali, con la similitudine sole-vita vista nel suo momento conclusivo: un dolce immergersi nell'occidente-morte, con quel "trembling" che, nel descrivere la concreta luce tremolante del sole al tramonto, evoca il tremore senile ma anche la paura del mistero che ci attende.


J1479 (1879) / F1510 (1879)

The Devil - had he fidelity
Would be the best friend -
Because he has ability -
But Devils cannot mend -
Perfidy is the virtue
That would but he resign
The Devil - without question
Were thoroughly divine
    Il Diavolo - se avesse fedeltà
Sarebbe l'amico migliore -
Perché ne ha di abilità -
Ma i Diavoli non possono emendarsi -
La perfidia è la virtù
Che dovrebbe ricusare
Così il Diavolo - senza dubbio
Sarebbe del tutto divino

Il diavolo nel suo mutevole aspetto di creatura perfida ma ricca di capacità che possono confrontarsi soltanto con quelle divine. Se potessimo fidarci di lui diventerebbe certamente il nostro migliore amico; se soltanto fosse capace di emendarsi, di rinunciare alla perfidia che lo caratterizza, niente lo distinguerebbe da Dio.


J1480 (1879) / F1511 (1879)

The fascinating chill that Music leaves
Is Earth's corroboration
Of Ecstasy's impediment -
'Tis Rapture's germination
In timid and tumultuous soil
A fine - estranging creature -
To something upper wooing us
But not to our Creator -
    Il fascinoso brivido che lascia la Musica
È conferma Terrena
Dell'impedimento dell'Estasi -
È il germinare del rapimento
In timido e tumultuoso suolo
Una sottile - migrante creatura -
Verso qualcosa di più alto che ci seduce
Ma non verso il nostro Creatore -

Quel brivido misterioso e affascinante che proviamo quando ascoltiamo una musica emozionante è il segno concreto di un'estasi astratta che non riusciremo mai a cogliere. Sboccia in un suolo che è allo stesso tempo timoroso di quel fiore che appare all'improvviso e ansioso di vederlo apparire. Ma è anche un fiore che non sboccerà mai del tutto, una creatura indistinta, impalpabile, che porta ad altezze seducenti per la loro remota bellezza, ma sempre confinate nelle nostre sensazioni terrene.
ED qui parte da una sensazione che somiglia molto all'estasi ma la fa diventare subito quasi un monito, una "conferma terrena dell'impedimento dell'estasi", come se quel fascinoso brivido di piacere ci rivelasse i nostri limiti, come se ci dicesse che più in là non possiamo andare, perché l'estasi, la conoscenza della profonda essenza del divino, ci è vietata e possiamo soltanto assaggiarne una "sottile e migrante" parvenza, seducente ma limitata e fuggevole.
Al verso 3 ho inteso "estranging" come "removing to" e ho tradotto con "migrante" per cercare di mantenere anche il senso di "estraneità" del termine inglese.


J1481 (1879) / F1512 (1879)

The way Hope builds his House
It is not with a sill -
Nor Rafter - has that Edifice
But only Pinnacle -

Abode in as supreme
This superficies
As if it were of Ledges smit
Or mortised with the Laws -

    La Speranza costruisce la sua Casa in modo
Che non abbia una soglia -
Né Solaio - ha quell'Edificio
Ma solo Pinnacolo -

Fissata lì suprema
Questa superficie
Come se fosse di Spigoli scolpita
O mortasata con le Leggi -

La speranza (di capire, di sapere) dimora in un edificio inaccessibile, costruito senza nulla che possa permettere di entrare. È come se fosse una vetta fissata in un luogo remoto e tenuta insieme da leggi che non conosciamo e che probabilmente non conosceremo mai.


J1482 (1879) / F1513 (1879)

'Tis whiter than an Indian Pipe -
'Tis dimmer than a Lace -
No stature has it, like a Fog
When you approach the place -
Nor any voice imply it here -
Or intimate it there -
A spirit - how doth it accost -
What function hat the Air?
This limitless Hyperbole
Each one of us shall be -
'Tis Drama - if Hypothesis
It be not Tragedy -
    È più bianco di una Pipa Indiana -
È più indistinto di un Merletto -
Non ha statura, come una Nebbia
Quando ti avvicini al luogo -
Né alcuna voce lo denota qui -
O lo dichiara là -
Uno spirito - come accostarlo -
Che funzione ha l'Aria?
Questa illimitata Iperbole
Ciascuno di noi sarà -
È Dramma - ove l'Ipotesi
Non sia Tragedia -

Come si fa a descrivere cosa saremo dopo la morte, quello stato che non può non apparire abbacinante e indistinto ai nostri occhi mortali? Nulla può aiutarci, perché nulla di comprensibile alla nostra mente riesce a raffigurarlo. Eppure questa iperbole che va al di là della nostra immaginazione sarà lo stato di ciascuno di noi, un dramma di cui non abbiamo copione, che probabilmente si trasformerà in tragedia.
Per l'intero verso 9 ci sono due varianti: "And this - this unsurmised thing -" ("E questa - questa cosa inimmaginabile -") e "And this - Apocalyptic thing -" ("E questa - cosa Apocalittica").
Nei Poems del 1896 fu pubblicata con il titolo "The Spirit".


J1483 (1880) / F1520 (1880)

The Robin is a Gabriel
In humble circumstances -
His Dress denotes him socially,
Of Transport's Working Classes -
He has the punctuality
Of the New England Farmer -
The same oblique integrity,
A Vista vastly warmer -
A small but sturdy Residence,
A Self denying Household,
The Guests of Perspicacity
Are all that cross his Threshold -
As covert as a Fugitive,
Cajoling Consternation
By Ditties to the Enemy
And Sylvan Punctuation -
    Il Pettirosso è un Gabriele
In umili condizioni -
L'Abito lo denota socialmente,
Fra le Classi Lavoratrici del Trasporto -
Ha la puntualità
Di un Contadino del New England -
La stessa obliqua integrità,
Vedute di gran lunga più vivaci -
Una piccola ma robusta Residenza,
Un rifiuto per la Vita Domestica,
Gli Ospiti della Perspicacia
Sono i soli a varcare la sua Soglia -
Cauto come un Fuggiasco,
Blandisce la Costernazione
Con Canzonette per il Nemico
E Punteggiatura Silvana -

La poesia fu inviata sia a Sarah Tuckerman che a Louise e Frances Norcross. Quest'ultima copia è perduta e conosciuta attraverso la trascrizione di Frances, dove è preceduta da "I bring you a robin who is eating a remnant oat on the sill of the barn - The horse was not a hungry as usual leaving an ample meal for his dulcet friend." ("Ti porto un pettirosso che sta mangiando un avanzo d'avena sulla soglia del fienile - Il cavallo non era affamato come al solito visto che ha lasciato un abbondante pasto al suo melodioso amico.").

Un ritratto del pettirosso, avvicinato prima a chi lavora nei trasporti (Bacigalupo: "L'abito rosso fa pensare ai ferrovieri o postiglioni, con un gioco di parole su transport - anche in senso di trasporto poetico e musicale") e poi ai contadini del New England. A partire dal verso 8 la descrizione diventa più mirata e nei versi 11 e 12 la possibilità di varcare la soglia della comprensione (del pettirosso, ma più in generale della natura) viene riservata soltanto a chi ha l'intelligenza di saperlo fare, a chi riesce a vedere in questi semplici quadretti naturali una rappresentazione concreta del più vasto mistero di ciò che sta intorno a noi. Negli ultimi tre versi sembra ovvio vedere in quelle "canzonette" e in quella "punteggiatura silvana" un canto, musicale o poetico ("Ditty" è definito "a song; a sonnet or a little poem to be song"), che ci aiuta a superare le ansie e i dolori della vita anche con un'immersione nelle bellezze della natura.
Gustosi i versi 5-8, dove le granitiche virtù del contadino del New England sono temperate, nel pettirosso, da "vedute di gran lunga più vivaci".


J1484 (1880) / F1517 (1880)

We shall find the Cube of the Rainbow -
Of that - there is no doubt -
But the Arc of a Lover's conjecture
Eludes the finding out -
    Scopriremo il Cubo dell'Arcobaleno -
Su questo - non c'è dubbio -
Ma l'Arco della congettura di un Amante
Elude il disvelamento -

In una lettera a Sarah Tuckerman del 5 gennaio 1880 (L628), preceduta da: "I read your little Letter - it had like Bliss - the minute length - It were dearer had you protracted it, but the Sparrow must not propound his Crumb -" ("Ho letto la tua breve Lettera - è stata Beatitudine - quella minuscola lunghezza - Sarebbe stato meglio se tu l'avessi protratta, ma il Passero non deve esibire la sua Briciola -").

I misteri della natura prima o poi saranno svelati, mentre quello che c'è nel cuore di chi ama riuscirà sempre a eludere i nostri tentativi di comprensione.
Nelle frasi che precedono i versi, quel "the Sparrow must not propound his Crumb" sembra quasi una dichiarazione di poetica da parte di chi preferiva dosare le sue "briciole" e non esibirle a tutti.


J1485 (1880) / F1526 (1880)

Love is done when Love's begun,
Sages say -
But have Sages known?
Truth adjourn your Boon
Without Day.
    L'Amore finisce quando l'Amore comincia,
Dicono i Saggi -
Ma i Saggi l'hanno conosciuto?
La Verità aggiorni il tuo Buono
Senza Data.

I versi furono inviati a Sarah Tuckerman e sembrano proprio un augurio: si dice che l'amore finisca nel momento in cui inizia, ma forse chi lo dice non l'ha mai provato; l'amore che ti è concesso sia come un buono continuamente aggiornato e senza data di scadenza.


J1486 (1880) / F1527 (1880)

Her spirit rose to such a hight
Her countenance it did inflate
Like one that fed on awe.
More prudent to assault the dawn
Than merit the ethereal scorn
That effervesced from her.
    Il suo spirito si elevò a tale altezza
Che il suo aspetto si esaltò
Come fosse nutrito di venerazione.
Più prudente assalire l'alba
Che meritare l'etereo disprezzo
Che si sprigionava da lei.

Il manoscritto completo è perduto e il testo deriva da una trascrizione di Mabel Todd. C'è una copia autografa, inviata a Susan, con i soli tre versi finali. Franklin ipotizza che in questa copia i primi tre versi potessero trovarsi in un altro foglio, poi staccato. Nel testo autografo ci sono tre differenze: "dawn" è in maiuscolo, al posto di "effervesced" c'è "effervesce" e i versi terminano con una lineetta e non con il punto.

La descrizione di una lei che è arrivata ad altezze tali da mostrare col suo stesso aspetto fisico la grandezza interiore.


J1487 (1880) / F1538 (1880)

The Savior must have been
A docile Gentleman -
To come so far so cold a Day
For little Fellow men -

The Road to Bethlehem
Since He and I were Boys
Was leveled, but for that 'twould be
A rugged billion Miles -

    Il Salvatore dev'essere stato
Un docile Gentiluomo -
A venire fin qui in un così freddo Giorno
Per Compagni di poco conto -

La Strada per Betlemme
Da quando Lui e io eravamo Ragazzi
Fu spianata, non fosse per quello sarebbe
Un miliardo di Miglia accidentate -

Una copia delle tre conosciute (una rimaste fra le carte di ED, l'altra perduta e presumibilmente inviata alla famiglia di Austin per Natale), acclusa a una lettera a Higginson del novembre 1880 (L675) e citata con il titolo "Christ's Birthday".
Il testo della copia rimasta fra le carte di ED è uguale, mentre in quella perduta e pubblicata dalla nipote Martha al verso 3 c'è "night" al posto di "Day" e al verso 7 "Has" al posto di "Was".

Un biglietto natalizio con un'immagine di Cristo tipicamente dickinsoniana: un docile Gentiluomo che si accolla un viaggio così lungo per arrivare in un giorno così freddo e venire a salvare gente che merita ben poco quel sacrificio. Ma il suo arrivo ha spianato la strada da fare per raggiungerlo, una strada che altrimenti sarebbe stata molto più difficile da percorrere.


J1488 (1880) / F1541 (1880)

Birthday of but a single pang
That there are less to come -
Afflictive is the Adjective
But affluent the doom -
    Compleanno con un'unica angoscia
Che ce ne saranno meno a venire -
Doloroso è l'Aggettivo
Ma generoso il destino -

Inviata a Susan (L679) per il suo cinquantesimo compleanno (19 dicembre 1880).

Il giorno del compleanno è un giorno di festa, ma anche un momento in cui ci rendiamo conto con angoscia che ne avremo uno di meno da festeggiare. Per questo l'aggettivo da usare sarebbe "doloroso", se non fosse per la ricchezza di esperienza e conoscenza che il destino di vivere comunque ci riserva.


J1489 (1880) / F1522 (1880)

A Dimple in the Tomb
Makes that ferocious Room
A Home -
    Una Fossetta nella Tomba
Fa di quella feroce Stanza
Una Casa -

I versi concludono una lettera a Higginson della primavera 1880 (L641), in cui ED parla della figlia Louise, morta a meno di due mesi il 15 marzo di quell'anno. Sono preceduti da "The route of your little Fugitive must be a tender wonder - and yet" ("Il cammino della sua piccola Fuggitiva dev'essere un tenero prodigio - eppure").

Poche parole per ricordare una vita non ancora sbocciata e già finita. Molto bella l'immagine della "fossetta", un sorriso infantile e ancora inconsapevole che mitiga, e quasi sconfigge, la ferocia di quella stanza oscura.


J1490 (1880) / F1521 (1880)

The Face in Evanescence lain
Is more distinct than our's -
And our's surrendered for it's sake
As Capsules are for Flower's -
Or is it the confiding Sheen
Dissenting to be won
Descending to enamor us
Of Detriment divine?
    Il Volto disteso nell'Evanescenza
È più netto del nostro -
E il nostro arreso al suo destino
Come Baccelli al loro Fiore -
O è il fiducioso Splendore
Che rifiuta di essere vinto
Che discende a farci innamorare
Della Perdita divina?

ED lesse sullo "Springfield Republican" del 21 marzo 1880 della morte della figlia di Higginson, Louisa, nata meno di due mesi prima e morta il 15 marzo. I versi furono inviati a Higginson (L630 - marzo 1880) preceduti soltanto da "I was very sorry for what the Paper told me - I hoped it was not true -" ("Sono stata davvero colpita da quello che mi ha rivelato il Giornale - ho sperato che non fosse vero -").

Una vita che se n'è andata, che giace in quell'evanescente mistero che è la morte, diventa più netta, più chiara della nostra, ancora avvolta nel velo del dubbio e rassegnata al suo destino, ineludibile come lo è quello del baccello che diventerà fiore. O forse è la fiducia in quello splendore che ci attende nell'aldilà a farci sopportare, e anzi quasi a farci innamorare, di quella perdita che è comunque inscritta nel disegno divino.


J1491 (1880) / F1525 (1880)

The Road to Paradise is plain -
And holds scarce one -
Not that it is not firm
But we presume
A Dimpled Road
Is more preferred -
The Belles of Paradise are few -
Not me - nor you -
But unsuspected things -
Mines have no Wings -
    La Strada per il Paradiso è liscia -
E regge a malapena uno -
Non che non sia solida
Ma si presume
Che una Strada Irregolare
Sia più frequentata -
Le Belle del Paradiso sono poche -
Non io - né te -
Ma creature insospettate -
Le Miniere non hanno Ali -

In una lettera a Elizabeth Holland del luglio 1880 (L650), preceduta da "The Weather is like Africa and the Flowers like Asia and the Numidian Heart of your 'Little Friend' neither slow nor chill -" ("Il Tempo è come l'Africa, i Fiori come l'Asia e il Cuore Numida della tua 'Piccola Amica' né lento né gelido -").
In un'altra copia, rimasta fra le carte di ED, ci sono tre varianti: il verso 3 è "Not that it has not room" ("Non che non vi sia spazio"); al verso 5 "florid" ("florida, ornata") al posto di "Dimpled" e al verso 7 "Guests" ("Ospiti") al posto di "Belles". Una terza copia, inviata a Louise e Frances Norcross, è conosciuta da una trascrizione di Frances: il verso 3 è uguale alla copia inviata alla Holland e per gli stessi versi citati nella copia rimasta a ED ci sono ulteriori varianti "dappled" ("variegata") al posto di "Dimpled" e "throngs" ("folle") al posto di "Belles".

La strada per il Paradiso è liscia e regolare ma, nonostante questo, non è adatta a tutti, anzi, è ben poco percorsa, visto che sono le strade accidentate ad attrarre di più. Per questo là saranno in pochi, e quei pochi saranno magari quelli più insospettati.
L'ultimo verso è un po' ambiguo; potremmo leggerlo come "le persone che sono ricche dentro (come le miniere) sono quelle che si chiedono più cose, hanno più dubbi, e, perciò, difficilmente riusciranno ad avere le ali per salire fino in Paradiso".


J1492 (1880) / F1537 (1880)

"And with what Body do they come"?
Then they do come, Rejoice!
What Door - what Hour - Run - run - My Soul!
Illuminate the House!
"Body"! Then real - a Face - and Eyes -
To know that it is them! -
Paul knew the Man that knew the News -
He passed through Bethlehem -
    "E con quale Corpo verranno?"
Dunque vengono, Gioisci!
A quale Uscio - a che Ora - Presto - presto - Anima Mia!
Illumina la Casa!
"Corpo!" Dunque reale - un Volto - e Occhi -
Per sapere che è il loro! -
Paolo conobbe l'Uomo che conosceva la Nuova -
Era passato da Betlemme -

Un cugino di ED, Perez Dickinson Cowan, le aveva inviato un ricordo della figlia Margaret, morta ancora bambina l'8 novembre 1879. ED le rispose con una lettera (L671) contenente questi versi, preceduti da "I hope Heaven is warm - there are so many Barefoot ones - I hope it is near - the little Tourist was so small - I hope it is not so unlike Earth that we shall miss the peculiar form - the Mold of the Bird -" ("Spero che il Cielo sia caldo - ce ne sono così tanti Scalzi - spero che sia vicino - la piccola Viaggiatrice era così piccina - spero che non sia tanto diverso dalla Terra da farci sentire la mancanza di quella forma peculiare - lo Stampo di un Uccello -").
La citazione del primo verso è dalla Prima lettera ai Corinzi 15,35: "Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?»"

Alla domanda biblica: "Con quale corpo verranno?" ED risponde con immagini vivide e realistiche, come se i corpi risuscitati si presentassero improvvisamente davanti a noi, con i loro volti, i loro occhi, che ce li fanno riconoscere senza tema di smentita.


J1493 (1880) / F1524 (1880)

Could that sweet Darkness where they dwell
Be once disclosed to us
The clamor for their loveliness
Would burst the Loneliness -
    Potesse quella dolce Oscurità dove essi dimorano
Essere per una volta dischiusa a noi
Il clamore per la loro leggiadria
Spezzerebbe la Solitudine -

In una lettera a Maria Whitney (L643 - giugno 1880) del cui manoscritto non si conosce l'ubicazione. I versi sono in una trascrizione di Mabel Todd e la lettera completa è in una copia dattiloscritta fatta in occasione della vendita del manoscritto da parte della Jake Zeitlin Inc. nel 1936.

Se riuscissimo, anche per un breve istante, a diradare l'oscurità in cui sono avvolti quelli che se ne sono andati, riusciremmo a spezzare, con quella visione misteriosa che immaginiamo carica di bellezza, il senso di solitudine che proviamo per la loro assenza.


J1494 (1880) / F-

The competitions of the sky
Corrodeless ply.
    Le competizioni del cielo
Incorrotte procedono.

In una lettera alle cugine Norcross del 1880 (L669). Non ci sono manoscritti e della lettera rimane una trascrizione di Louise Norcross, incompleta come quasi tutte quelle inviate alle cugine, che si rifiutarono di inviare i manoscritti a Mabel Todd e fornirono solo delle trascrizioni epurate dai brani che ritenevano troppo personali. Tutte le lettere furono poi distrutte dopo la morte di Louise nel 1919. Johnson riprende i versi dall'edizione 1931 delle lettere, mentre Franklin li esclude.

Una sorta di aforisma sull'eternità.


J1495 (1880) / F1528 (1880)

The Thrill came slowly like a Boon for
Centuries delayed
It's fitness growing like the Flood
In sumptuous solitude -
The desolations only missed
While Rapture changed it's Dress
And stood arrayed before the change
In ravished Holiness -
    Il Brivido giunse lento come un Premio per
Secoli differito
Maturando il suo compimento come Piena
In sontuosa solitudine -
Solo la desolazione mancava
Mentre il Rapimento cambiò d'Abito
E così adornato stette davanti al mutamento
In estatica Santità -

È difficile catturare e descrivere un momento d'estasi (vedi la J1480-F1511), perché non dura mai più di un istante ed è aldilà delle nostre capacità di espressione. ED prova a descrivere questa sfuggente e suprema emozione come un brivido che riscuote un premio atteso da secoli, una piena che ci sommerge dopo essere cresciuta lentamente, fino al momento in cui la desolazione, così come ogni sensazione di perdita e di mancanza, resterà esclusa e il rapimento potrà adornarsi e restare fermo, in un momento senza tempo, di fronte a qual mutamento, che non somiglia a niente di conosciuto e può paragonarsi soltanto ad una estatica sensazione del divino.


J1496 (1880) / F1529 (1880)

All that I do
Is in review
To his enamored mind
I know his eye
Where e'er I ply
Is pushing close behind

Not any Port
Nor any flight
But he doth there preside
What omnipresence lies in wait
For her to be a Bride

    Tutto ciò che faccio
È all'esame
Della sua mente innamorata
So che il suo sguardo
Dovunque io agisca
Preme da vicino dietro di me

Non c'è Porto
Né c'è volo
Che lui non governi
Quale onnipresenza sta in agguato
Su colei che sarà Sposa

Un'immagine molto vivida e realistica della sorte di una futura sposa, appena alleggerita da quell'accenno a una "mente innamorata", che diventa subito però uno sguardo che indaga e comanda, una presenza onnicomprensiva che non lascia spazi di movimento, né fisici né mentali.


J1497 (1880) / F1530 (1880)

Facts by our side are never sudden
Until they look around
And then they scare us like a spectre
Protruding from the Ground -

The hight of our portentous Neighbor
We never know -
Till summoned to his recognition
By an Adieu -
Adieu for whence the sage cannot Conjecture
The bravest die
As ignorant of their resumption
As you or I -

    Da parte nostra i fatti non sono mai improvvisi
Finché non si guardano intorno
E poi ci spaventano come uno spettro
Che si protende dal Terreno -

L'altezza del nostro prodigioso Vicino
Mai distinguiamo -
Finché non siamo chiamati a riconoscerlo
Da un Addio -
Addio per dove il saggio non sa Congetturare
I più arditi muoiono
Ignari del loro ricominciare
Come te o io -

L'improvviso irrompere di qualcosa (che negli ultimi versi sembra chiaro sia la morte) ci coglie sempre impreparati, perché anche se sappiamo che qualcosa dovrà succedere la nostra mente si rifiuta sempre di prepararsi realmente a quell'irruzione, che ci illudiamo di poter governare e invece poi ci spaventa come un'apparizione spettrale e inaspettata. Per questo non siamo capaci di valutare la grandezza di questo avvenimento, che ci sta costantemente accanto ma è talmente estraneo alla nostra vita che lo riconosciamo soltanto quando accade realmente. E quando accade, nessuno sa dove possa portare; tutti muoiono ignari di cosa li aspetterà.
Nell'ultimo verso c'è una variante che sostituisce i due pronomi con "Cowards do": il verso perciò diventa "Come lo sono i Codardi -"


J1498 (1880) / F1518 (1880)

Glass was the Street - in Tinsel Peril
Tree and Traveller stood.
Filled was the Air with merry venture
Hearty with Boys the Road.

Shot the lithe Sleds like Shod vibrations
Emphasized and gone
It is the Past's supreme italic
Makes this Present mean -

    Vetro era la Strada - In Lucente Pericolo
Stavano Albero e Viaggiatore.
Colma era l'Aria di allegro azzardo
Animata di Ragazzi la Via.

Sfrecciavano le agili Slitte come Ferrate vibrazioni
Enfatizzate e svanite
È il supremo corsivo del Passato
Che fa misero questo Presente -

La memoria tende a enfatizzare, ad abbellire i ricordi; un inverno freddo e nevoso, con alberi e persone immerse nel gelo della natura, diventa un pericolo gioioso, un'immagine di agili slitte che sfrecciano come cavalli scalpitanti, di ragazzi che giocano per strada. È questo, la nostalgia del ricordo, che rende più bello il passato e più misero il presente.


J1499 (1880) / F1397 (1876)

How firm eternity must look
To crumbling men like me -
The only adamant Estate
In all Identity -

How mighty to the insecure -
Thy Physiognomy
To whom not any Face cohere -
Unless concealed in thee.

    Come deve sembrare solida l'eternità
A persone disgregabili come me -
Il solo Patrimonio adamantino
Dell'intera Identità -

Quanto potente all'insicuro -
La tua Fisionomia
Con cui nessun Volto combacia -
Se non occultato in te.

Per l'uomo, così fragile e destinato a disgregarsi in polvere, soltanto l'eternità può apparire un bene solido e indistruttibile, che vince l'insicurezza e la precarietà della vita. Ma è un bene che non ha volto, che non riusciamo a identificare in nulla di ciò che conosciamo; possiamo soltanto immaginare che la soluzione del mistero sia occultata in quella essenza misteriosa, e che l'unico modo per svelare quel volto estraneo è raggiungerla e diventarne intimamente parte.


J1500 (1880) / F1519 (1880)

It came his turn to beg -
The begging for the life
Is different from another Alms
'Tis Penury in Chief -
I scanned his narrow Realm
I gave him leave to live
Lest Gratitude revive the snake
Though - smuggled my - Reprieve
    Venne il suo turno di mendicare -
Mendicare la vita
È diverso da ogni altra Elemosina
È Penuria Suprema -
Scrutai il suo angusto Reame
Gli diedi il permesso di vivere
Affinché la Gratitudine non rianimi il serpente
Però - di contrabbando la mia - Dilazione

Per tutti arriva il momento di sentire la morte vicina e mendicare quell'elemosina suprema che è la vita. Il soggetto della seconda parte è un "io" un po' particolare, sembra più un discorso in soggettiva visto dalla parte della morte, che guarda dentro l'anima di chi chiede di vivere ancora (un reame angusto perché mortale) e concede benignamente il permesso di procrastinare il suo arrivo. Ma per evitare che la gratitudine del beneficiato faccia rianimare il serpente del peccato, sempre pronto ad approfittare di ogni istante di vita, concede questa dilazione di nascosto, di contrabbando, come a volerla celare a occhi indiscreti.