Emily Dickinson

The Complete Poems
Tutte le poesie

F601 - 650

Traduzione e note di Giuseppe Ierolli


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Appendice

Indice Franklin
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F601 (1863) / J633 (1862)

When Bells stop ringing - Church - begins -
The Transitive - of Bells -
When Cogs - stop - that's Circumference -
The Ultimate - of Wheels -
    Quando le Campane smettono di suonare - la Funzione - inizia -
Il Transitivo - delle Campane -
Quando gli Ingranaggi - si fermano - c'è la Circonferenza -
Il Fondamento - delle Ruote -

Quattro versi molto densi, che parlano, con la solita fantasia dickinsoniana, del rapporto fra l'esteriorità e l'interiorità, fra ciò che si vede e ciò che è, tra i mezzi e i fini. Quando ciò che si vede smette di esserci, resta la vera essenza, ciò che è il fine ultimo e il fondamento delle cose, come la funzione religiosa, che è il "transitivo", ovvero il logico complemento, il fine ultimo, del suono delle campane, o la circonferenza, espressione fondamentale e perfetta degli ingranaggi delle ruote, che continua ad esistere anche quando queste smettono di girare.
Nel secondo verso ED scrive "The Positive - of bells -" e poi indica la variante "Transitive" in alternativa a "Positive". Sono entrambi termini grammaticali che indicano, in senso figurato, un fine, una certezza o una qualità determinata. Ho preferito "Transitive" perché in una traduzione letterale il termine "Transitivo" mi sembra meno ambiguo di "Positivo", che ha anche altri significati.


F602 (1863) / J468 (1862)

The Manner of it's Death
When Certain it must die -
'Tis deemed a privilege to choose -
'Twas Major Andre's Way -

When Choice of Life - is past -
There yet remains a Love
It's little Fate to stipulate -

How small in those who live -

The Miracle to teaze
With Babble of the styles -
How "they are Dying mostly - now" -
And Customs at "St. James"!

    Le Modalità della propria Morte
Quando si è Certi di dover morire -
È ritenuto un diritto scegliere -
È questo il Caso del Maggiore André -

Quando la Scelta di Vivere - è esaurita -
Resta ancora un Desiderio
Di pattuire il proprio piccolo Destino -

Che meschinità nei vivi -

Importunare il Miracolo
Con Ciance sugli stili -
Come "perlopiù si Muore così - oggi" -
E sulle Usanze a "Corte"!

Durante la rivoluzione americana il maggiore inglese John André (v. 4), condannato a morte per spionaggio, chiese di essere fucilato, come un soldato, ma Washington gli negò questo privilegio e lo fece impiccare, come spia.
ED prende spunto da un fatto storico per ridicolizzare la nostra pretesa di scegliere come morire. La morte è un fatto troppo importante e unico per importunarla con chiacchiere da salotto sul modo migliore di riceverla, e poi, a che serve voler scegliere il modo di morire, è una cosa davvero insignificante di fronte a quel "miracolo" (qui ED rovescia il senso comune, in genere si dice "il miracolo della nascita") che comunque avverrà, e per chi muore il "come" ha un'importanza davvero relativa.
"St. James" (ultimo verso) è l'abbreviazione di "the Court of St. James", ovvero la Corte inglese.


F603 (1863) / J469 (1862)

The Red - Blaze - is the Morning -
The Violet - is Noon -
The Yellow - Day - is falling -
And after that - is None -

But Miles of Sparks - at Evening -
Reveal the Width that burned -
The Territory Argent - that never yet - consumed -

    La Rossa - Fiamma - è il Mattino -
La Viola - è il Mezzogiorno -
La Gialla - il Giorno - che cala -
E dopo ciò - è il Nulla -

Ma Miglia di Scintille - a Sera -
Rivelano l'Ampiezza che bruciò -
Il Territorio Argenteo - mai tuttavia - consumato -

Ho scelto la versificazione dell'edizione Franklin; in Johnson le due strofe sono di quattro versi e l'ultimo è diviso in due: "The Territory Argent - that / Never yet - consumed -". Nel manoscritto si legge "The Territory Argent - that / never yet - consumed -". Franklin l'ha trascritto come un verso unico perché "never" è scritto chiaramente in minuscolo e in questi casi l'a capo del manoscritto è interpretato come seguito del verso che precede; Johnson ha preferito mantenere una struttura più regolare (anche se lo schema "abab" della prima strofa nella seconda non funziona per il primo e terzo verso, che terminano con "Evening" e "that") e ha perciò trascritto "never" in maiuscolo.

La prima strofa è una chiara metafora della vita: il mattino, il mezzogiorno, la sera, e poi il nulla. Ma nella seconda, quasi a voler mitigare quel "nulla" così secco, definitivo e senza speranza, ED s'inventa una bellissima immagine: la fiamma non scompare, gli argentei territori della vita non sono mai consumati del tutto, ecco là, nel cielo, le scintille, ultimo bagliore dell'incendio che ha percorso la vita. Una metafora dell'immortalità, dopo quel "nulla"? O con le scintille che brillano nella notte ED vuole ancora una volta rappresentare la fama postuma attraverso la poesia, incancellabile ricordo di una vita che ha esaurito la sua fiamma, ma che tuttavia non sarà mai del tutto consumata, perché vivrà negli occhi e nella mente di chi saprà cogliere quelle scintille? Chissà.


F604 (1863) / J634 (1862)

You'll know Her - by Her Foot -
The finest Gamboge Hand
With Fingers - where the Toes should be -
Would more affront the Sand -

Than this Quaint Creature's Boot -
Adjusted by a Stern -
Without a Button - I c'd vouch -
Unto a Velvet Limb -

You'll know Her - by Her Vest -
Tight fitting - Orange - Brown -
Inside a Jacket duller -
She wore when she was born -

Her Cap is small - and snug -
Constructed for the Winds -
She'd pass for Barehead - short way off -
But as She closer stands -

So finer 'tis than Wool -
You cannot feel the Seam -
Nor is it clasped unto of Band -
Nor held upon - of Brim -

You'll know Her - by Her Voice -
At first - a doubtful Tone -
A sweet endeavor - but as March
To April - hurries on -

She squanders on your Head
Such Threnodies of Pearl -
You beg the Robin in your Brain
To keep the other - still -

    Lo riconoscerai - dal Piede -
La più fine Mano di Gommapiuma
Col Pollice - ove dovrebbe stare l'Alluce -
Offenderebbe di più la Sabbia -

Del Curioso Stivale di questa Creatura -
Fissato al Posteriore -
Senza un Bottone - posso garantirlo -
Nell'Arto di Velluto -

Lo riconoscerai - dalla Veste -
Ben attillata - Arancione - Castana -
Sotto a una Giacchetta più smorta -
Che indossava quando nacque -

Il Berretto è piccolo - e riparato -
Costruito per i Venti -
Può sembrare a Capo scoperto - poco lontano -
Ma appena si ferma più vicino -

È più fine della Lana -
Non puoi sentirne le Giunture -
Né è fermato con un Nastro -
Né tenuto su - da un Orlo -

Lo riconoscerai - dalla Voce -
Dapprima - un Tono incerto -
Un dolce tentativo - ma appena Marzo
In Aprile - si affretta -

Lui sparge sul tuo Capo
Tali Perlacee Trenodie -
Che preghi il Pettirosso nel tuo Cervello
Di tenere l'altro - in silenzio -

Una descrizione, accurata e particolareggiata, dell'arrivo in primavera del pettirosso, prima timido, dal canto incerto, insicuro, poi, quando le ultime giornate di marzo si affrettano verso la vera primavera d'aprile, baldanzoso e sicuro, col suo canto perlaceo sparso a piene mani sulle nostre teste.
Al verso 2 ho scelto la variante "finest" al posto di "smallest" ("più piccola").
Sempre al verso 2 c'è quel "Gamboge" che è il nome del succo della gommaresina, proveniente dalla Cambogia (da cui il nome). Ha un colore giallo rossiccio e per questo nel Meridiano (Silvio Raffo) è tradotto con "gialla". Visto il senso dei versi, che descrivono l'immagine di una mano delicata che comunque si vede di più sulla sabbia rispetto al piede del pettirosso, credo che ED lo abbia usato per dare l'idea di qualcosa di morbido (la gomma) e leggero (il succo). Ho tradotto perciò con "Gommapiuma".
Nel verso seguente vengono usati i termini "Fingers" e "Toes", che significano rispettivamente dita della mano e del piede. La traduzione letterale avrebbe allungato troppo il verso, così ho scelto la soluzione di Adriana Seri, e ho tradotto con "Pollice" e "Alluce".
Nell'ultima strofa ED indica delle varianti che vanno lette in relazione tra di loro. Nel secondo verso "Extasies, Revenues, Arguments" ("Estasi, Rendite, Argomenti") al posto di "Threnodies"; per gli ultimi due l'alternativa " Deny she is a Robin - now - / And you're an Infidel -" ("Nega che sia un Pettirosso - ora - / E saresti un Miscredente -"). La connotazione negativa di "Trenodie" (lamenti funebri o, comunque, canti lamentosi) giustifica, negli ultimi due versi, la voglia di chiedere al pettirosso idealizzato che abbiamo in mente di far tacere il pettirosso reale, mentre le Estasi, le Rendite, queste ultime riferite all'altro significato di "squander" ("dilapidare, sperperare"), o gli Argomenti hanno una valenza positiva che richiede il cambiamento dei versi finali, con l'accusa di miscredente per chi non riconoscesse in loro il canto del pettirosso.
Usando le varianti "positive" l'ultima strofa si può leggere così:

          Lui sparge sul tuo Capo
          Estasi Perlacee -
          [Lui dilapida sul tuo Capo
          Rendite di Perla -]
          [Lui sparge sul tuo Capo
          Perlacei Argomenti -]
          Nega che sia un Pettirosso - ora -
          E saresti un Miscredente -


F605 (1863) / J470 (1862)

I am alive - I guess -
The Branches on my Hand
Are full of Morning Glory -
And at my finger's end -

The Carmine - tingles warm -
And if I hold a Glass
Across my Mouth - it blurs it -
Physician's - proof of Breath -

I am alive - because
I am not in a Room -
The Parlor - commonly - it is -
So Visitors may come -

And lean - and view it sidewise -
And add "How cold - it grew" -
And "Was it conscious - when it stepped
In Immortality"?

I am alive - because
I do not own a House -
Entitled to myself - precise -
And fitting no one else -

And marked my Girlhood's name -
So Visitors may know
Which Door is mine - and not mistake -
And try another Key -

How good - to be alive!
How infinite - to be
Alive - two-fold - The Birth I had -
And this - besides, in Thee!

    Sono viva - suppongo -
I Rami sulla mia Mano
Sono pieni di Convolvolo -
E sulla punta delle dita -

Il Carminio - dà un fremito caldo -
E se tengo uno Specchio
Davanti alla Bocca - si appanna -
Per il Medico - prova del Respiro -

Sono viva - perché
Non sono in una Stanza -
È - di solito - il Salotto -
Dove i Visitatori possano venire -

Chinarsi - e scrutare di traverso -
Aggiungendo "Com'è diventata - fredda" -
E "Era cosciente - quando si è inoltrata
Nell'Immortalità?"

Sono viva - perché
Non possiedo una Casa -
Intitolata a me sola - esclusiva -
E inadatta a chiunque altro -

E contrassegnata dal mio nome da Ragazza -
Cosicché i Visitatori possano sapere
Quale Porta sia la mia - e non si sbaglino -
E provino un'altra Chiave -

Com'è bello - essere viva!
Com'è infinito - essere
Viva - due volte - La Nascita che ebbi -
E questa - un'altra, in Te!

Bellissimo inno all'amore, che è come una nuova, diversa, nascita, dopo quella naturale. Ci si accorge di essere vivi dalla bellezza del contatto con la natura, dal respiro che appanna lo specchio, dalla consapevolezza di non essere ancora sdraiati su un letto e oggetto di educati e scontati commenti sulla dipartita, dal non avere ancora una tomba col proprio nome inciso nella pietra. Ma la gioia vera, infinita, è quella di sentire in se stessi l'altra nascita, quella provocata dall'intima unione con la persona amata.
Da notare quel "I guess" nel primo verso: ED non rinuncia mai al dubbio.


F606 (1863) / J1067 (1862)

Except the smaller size -
No Lives - are Round -
These - hurry to a Sphere -
And Show - and End -

The larger - slower grow -
And later - hang -
The Summers of Hesperides
Are long -

Hugest of Core
Present the awkward Rind -
Yield Groups of Ones -
No Cluster - ye shall find -

But far after Frost -
And Indian Summer Noon -
Ships - offer These -
As West-Indian -

    Eccetto le taglie più piccole -
Nessuna Vita - è Rotonda -
Queste - son subito Sfera -
E si Mostrano - e Finiscono -

Le più grandi - crescono lente -
E più tardi - pendono -
Le Estati delle Esperidi
Sono lunghe -

Le smisurate di Nocciolo
Presentano una Buccia scomoda -
Crea Gruppi di Individui -
Grappoli - non troverai -

Ma molto dopo il Gelo -
E il Meriggio dell'Estate Indiana -
Navi - Le offrono -
Dalle Indie Occidentali -

La versione riportata è quella nei fascicoli. Esistono altri due copie manoscritte di questa poesia, entrambe limitate ai primi otto versi: la prima, firmata "Emily", fu inviata a Susan (nel 1863 secondo Franklin, nel 1866 secondo Johnson); l'altra, senza divisione in strofe, inclusa in una lettera inviata a T.W. Higginson (L316), impostata il 17 marzo del 1866. I versi sono preceduti da queste parole: "I will be patient - constant, never reject your knife, and should my slowness goad you, you knew before myself that [seguono gli otto versi]" ("Sarò paziente - costante, non rifiuterò mai il suo coltello, e se la mia lentezza dovesse irritarla, lei sapeva prima di me che").
Johnson ipotizza che il biglietto inviato a Susan accompagnasse l'invio di un cesto di mele; l'ipotesi sembra verosimile, vista anche la citazione delle "Esperidi" nel settimo verso (le Esperidi erano Ninfe che custodivano l'albero dalle mele d'oro insieme a Ladone, il serpente dalle cento teste ucciso da Ercole, nella sua undicesima fatica, per impossessarsi dei preziosi frutti).

Soltanto le esistenza semplici possono ambire alla perfezione del cerchio, quelle più complesse sono sempre più variegate e irregolari. Le prime (qui è probabile il riferimento alle mele citate da Johnson) non ci mettono molto a diventare una sfera, ma durano poco, appena il tempo di farsi vedere. Le altre, quelle più grandi, più complesse e più preziose (per esempio l'essere umano o anche le mele d'oro delle Esperidi) hanno una crescita più lunga e maturano più tardi. Ma c'è un terzo tipo di esistenza, quella che ha un nocciolo, ovvero un'interiorità, smisurata, che svetta in confronto alle altre: fra queste troverai soltanto individui singoli, unici, mai un indistinto grappolo. E sono proprio queste esistenze che riescono a produrre i frutti più preziosi, quelli che dopo il gelo della morte e l'illusoria rinascita dell'estate indiana, saranno sempre goduti da chi li sa cogliere come fossero esotiche spezie delle Indie occidentali.
Una sorta di apologo sulla difficoltà della perfezione, simboleggiata dal cerchio e dalla sfera, che diventa negli ultimi versi un inno alla gloria perenne di chi sa far fiorire dentro di sé i frutti più preziosi, quelli che restano anche dopo la morte dell'albero.
È una poesia multiforme. Nella versione completa il discorso è più articolato e le due ultime strofe (omesse nelle altre) descrivono con la solita fantasia dickinsoniana coloro che svettano sugli altri e sono destinati al ricordo e alla fama. In quella inviata a Susan i versi si limitano ad accompagnare quei frutti sferici descritti all'inizio e poi impreziositi dalla citazione delle Esperidi. Nella terza il significato diventa più personale, come se ED avesse voluto dire ad Higginson: "non cercare nei miei versi le solite, veloci, mele, apparentemente perfette ma prive di anima; sappi che la mia poesia richiede tempi lunghi, come i preziosi frutti delle Esperidi, che hanno bisogno di estati più estese di quelle solite per poter maturare in tutto il loro splendore."


F607 (1863) / J635 (1862)

I think the longest Hour of all
Is when the Cars have come -
And we are waiting for the Coach -
It seems as though the Time -

Indignant - that the Joy was come -
Did block the Gilded Hands -
And would not let the Seconds by -
But slowest instant - ends -

The Pendulum begins to count -
Like little Scholars - loud -
The steps grow thicker - in the Hall -
The Heart begins to crowd -

Then I - my timid service done -
Tho' service 'twas, of Love -
Take up my little Violin -
And further North - remove -

    Credo che l'Ora più lunga di tutte
Sia quando le Vetture sono arrivate -
E noi siamo in attesa della Carrozza -
Sembra come se il Tempo -

Offeso - che la Gioia sia arrivata -
Blocchi le Lancette Dorate -
E non lasci passare i Secondi -
Ma l'istante più lento - si conclude -

Il Pendolo comincia a contare -
Come i piccoli Scolari - a voce alta -
I passi si fanno più fitti - nell'Atrio -
Il Cuore comincia a premere -

Allora io - compiuto il mio timido servizio -
Sebbene un servizio sia, d'Amore -
Prendo il mio piccolo Violino -
E più a Nord - mi ritiro -

Probabile che qui ED, come dicono nelle note sia la Bulgheroni che Errante, abbia preso lo spunto dai momenti in cui in casa si attendeva l'arrivo del padre, spesso fuori per ragioni politiche o di lavoro. Quei momenti che sembravano così lenti, da quando si sapeva che il treno era arrivato al momento dell'arrivo della carrozza, dei passi nell'atrio, dei saluti. E qui, negli ultimi due versi, emerge la timida, ritrosa, solitaria Emily, che mette tanto amore in quei saluti, ma subito si rifugia di sopra (più a Nord) col suo piccolo violino, con la voglia di suonare lo strumento dal quale sapeva trarre melodie poetiche così belle.


F608 (1863) / J329 (1862)

So glad we are - a Stranger'd deem
'Twas sorry, that we were -
For where the Holiday should be
There publishes a Tear -
Nor how Ourselves be justified -
Since Grief and Joy are done
So similar - An Optizan
Could not decide between -
    Così felici siamo - che un Estraneo stimerebbe
Afflizione, ciò che eravamo -
Perché ovunque ci sia una Festa
Là si manifesta una Lacrima -
Il perché non riusciamo a spiegarlo -
Giacché Pena e Gioia sono
Così simili - Che un Ottico
Non saprebbe distinguerle -

Il testo riportato sopra è quello inviato a Samuel Bowles; un'altra copia è nei fascicoli, divisa in due strofe di quattro versi.

Sentimenti contrastanti, opposti, tendono a toccarsi e a diventare quasi indistinguibili, come se in ogni sentimento, di gioia o di dolore, fosse sempre presente il suo contrario.


F609 (1863) / J471 (1862)

A Night - there lay the Days between -
The Day that was Before -
And Day that was Behind - were One -
And now - 'twas Night - was here -

Slow - Night - that must be watched away -
As Grains upon a shore -
Too imperceptible to note -
Till it be Night - no more -

    Una Notte - si stendeva fra i Giorni -
Il Giorno che era Davanti -
E il Giorno che era Dietro - erano Uno -
E ora - era la Notte - ad essere qui -

Lenta - Notte - da consumare -
Come Granelli su una spiaggia -
Troppo impercettibili da notare -
Finché Notte - non sia più -

I giorni (la vita) sono offuscati da una continua, interminabile notte (l'angoscia, la sofferenza, il dolore). Il sorgere e il tramontare del sole hanno perduto al loro identità, sono ormai un tutt'uno perché qui è sempre e solo notte. La notte è lenta, va consumata con attenzione, scrutando gli attimi che passano, innumerevoli come i granelli di sabbia su una spiaggia e difficili da distinguere uno ad uno, almeno finché la notte non sia passata.
Il verso finale è ambiguo: quando finirà la notte? quando la lasceremo alle nostre spalle (e con lei la sofferenza, il dolore) e il sorgere i il tramontare del sole riacquisteranno un senso, o quando sarà sostituita da un'altra notte, quella eterna, che possiamo immaginare come l'inestinguibile buio finale del nulla (dove i "granelli" del tempo non avranno più senso) ma anche come la luce dell'immortalità ormai affrancata dalla notte-dolore?
Al verso 5 ho tradotto "watched away" con "consumare" pensando a una clessidra che indica il lento passare del tempo con il cadere di granelli di sabbia indistinguibili l'uno dall'altro.


F610 (1863) / J354 (1862)

From Cocoon forth a Butterfly
As Lady from her Door
Emerged - a Summer Afternoon -
Repairing Everywhere -

Without Design - that I could trace
Except to stray abroad
On miscellaneous Enterprise
The Clovers - understood -

Her pretty Parasol be seen
Contracting in a Field
Where Men made Hay -
Then struggling hard
With an opposing Cloud -

Where Parties - Phantom as Herself -
To Nowhere - seemed to go
In purposeless Circumference -
As 'twere a Tropic Show -

And notwithstanding Bee - that worked -
And Flower - that zealous blew -
This Audience of Idleness
Disdained them, from the Sky -

Till Sundown crept - a steady Tide -
And Men that made the Hay -
And Afternoon - and Butterfly -
Extinguished - in the Sea -

    Fuori dal Bozzolo una Farfalla
Come una Signora dalla sua Porta
Emerse - Un Pomeriggio d'Estate -
Rassettando Dappertutto -

Senza un Intento - che io potessi scorgere
Tranne di andarsene in giro
Per eterogenee Imprese
Che i Trifogli - conoscevano bene -

Far vedere il suo grazioso Parasole
Che si richiude in un Campo
Dove Uomini lavoravano il Fieno -
Poi lottare accanitamente
Con una Nuvola che le si contrappone -

Dove Altri - Fantasmi come Lei -
In Nessun Posto - sembravano andare
In Circonferenza senza scopo -
Come fosse un'Esibizione intorno al Mondo -

E nonostante l'Ape - si industriasse -
E il Fiore - sbocciasse zelante -
Questo Pubblico di Oziosi
Non li degnava di uno sguardo, dal Cielo -

Finché non si insinuò il Tramonto - una Marea costante -
E gli Uomini che avevano sistemato il Fieno -
E il Pomeriggio - e la Farfalla -
Si estinsero - in quel Mare -

Un quadro naturale descritto nel suo ciclico rinnovarsi, con una domanda di fondo alla quale è impossibile rispondere, che ci lascia interdetti quando cerchiamo di scoprirne il segreto (v. 5). Forse soltanto la natura stessa riesce a comprendere il suo segreto (v. 8), in quella "circonferenza senza scopo" (v. 16) che appare al più una "esibizione intorno al mondo" (v. 17) a chi cerca di carpirne il senso con gli occhi della razionalità.
Nella strofa finale tutti i protagonisti (gli uomini che lavorano i campi, la farfalla, tutto quel pomeriggio pieno di vitalità) si estingue in un tramonto che, come il mare, nasconde tutto sotto la sua coltre in attesa dell'inevitabile risveglio. L'ultima immagine può però anche essere letta in un altro senso, non in contrasto ma complementare: la vita segue il suo naturale, inspiegabile corso ed è destinata fatalmente a soccombere al tramonto-morte, in quel mare che può essere il nulla infinito o l'immortalità.


F611 (1863) / J518 (1862)

Her sweet Weight on my Heart a Night
Had scarcely deigned to lie -
When, stirring, for Belief's delight,
My Bride had slipped away -

If 'twas a Dream - made solid - just
The Heaven to confirm -
Or if Myself were dreamed of Her -
The power to presume -

With Him remain - who unto Me -
Gave - even as to All -
A Fiction superseding Faith -
By so much - as 'twas real -

    Il suo dolce Peso sul mio Cuore una Notte
Si era appena degnato di giacere -
Quando, trasalendo, per la gioia del Credere,
La mia Sposa sgusciò via -

Se fu un Sogno - divenuto concreto - giusto
Il Cielo a confermare -
O se Io mi fossi sognata di Lei -
Il potere di saperlo -

A Lui resta - che a Me -
Diede - così come a Tutti -
Una Finzione che sopravanzava la Fede -
Di tanto - quanto era reale -

Cos'è quel dolce peso sognato e poi subito sfuggito via, non appena l'emozione di un concretizzarsi del credere aveva provocato un'agitazione difficile da reprimere? Probabilmente è la Fede. Quella fede che vorremmo tanto diventasse concreta, visibile, senza dubbi, e che invece viene sempre sopravanzata, superata, dal nostro bisogno di concretezza. E chi è che può dirci se quel sogno si è veramente, se pure per un attimo, concretizzato, oppure se era, appunto, soltanto un sogno? Potrebbe dircelo solo chi ci ha creato, e ci ha dato questo bisogno di concretezza che rende così difficile aver fede.
Mi sembra l'interpretazione più verosimile, ma non ne escludo altre.
Per il settimo verso ho tradotto interpretando: "O se il sogno sia stato appunto solo un sogno, un parto della mia fantasia".


F612 (1863) / J355 (1862)

'Tis Opposites - entice -
Deformed Men - ponder Grace -
Bright fires - the Blanketless -
The Lost - Day's face -

The Blind - esteem it be
Enough Estate - to see -
The Captive - strangles new -
For deeming - Beggars - play -

To lack - enamor Thee -
Tho' the Divinity -
Be only
Me -

    È l'Opposto - che attira -
I Deformi - guardano alla Grazia -
A Fuochi accesi - Chi non ha da coprirsi -
Lo Sperduto - al volgere del Giorno -

Il Cieco - stima che sia
Un Bene bastante - vedere -
Il Prigioniero - si sente ogni volta soffocare -
Al pensiero - della libertà - dei Mendicanti -

La mancanza - Ti innamori -
Nonostante la Divinità -
Sia soltanto
Io -

Il tema degli opposti, della mancanza che risveglia il desiderio è descritta nelle prime due strofe con abbondanza di esempi (i deformi, i senza casa, chi si è perduto, il cieco, il prigioniero) che conducono alla strofa finale, dove la lontananza dell'amata diventa stimolo ad amare, come se ED dicesse al "Thee" del verso 9: "l'amore appartiene al divino, ma nonostante qui il divino sia soltanto io, la mia lontananza non potrà che rafforzare il tuo amore".


F613 (1863) / J356 (1862)

The Day that I was crowned
Was like the other Days -
Until the Coronation came -
And then - 'twas Otherwise -

As Carbon in the Coal
And Carbon in the Gem
Are One - and yet the former
Were dull for Diadem -

I rose, and all was plain -
But when the Day declined
Myself and It, in Majesty
Were equally - adorned -

The Grace that I - was chose -
To Me - surpassed the Crown
That was the Witness for the Grace -
'Twas even that 'twas Mine -

    Il Giorno in cui fui incoronata
Era come gli altri Giorni -
Finché l'Incoronazione avvenne -
E allora - divenne Diverso -

Come il Carbonio nella Brace
E il Carbonio nella Gemma
Sono gli Stessi - eppure il primo
Sarebbe opaco per un Diadema -

Mi alzai, e tutto era semplice -
Ma quando il Giorno declinò
Io e Lui, in Maestà
Fummo ugualmente - adornati -

La Grazia che io - fossi scelta -
Per Me - superava la Corona
Che era la Testimonianza della Grazia -
E fu giusto che fosse Mia -

La Grazia come dono dell'amore: io la meritavo perché ne sapevo cogliere l'intima essenza, la gratificazione del mio essere: "La Grazia che io - fossi scelta / Per Me - superava la Corona", perché consideravo la corona (ovvero l'esteriorità che pure ammanta di fulgore) soltanto come una semplice testimonianza visibile della grazia che avevo ottenuto. Quella è il mio vero premio, che so distinguere da ciò che la maggior parte degli altri vedono senza saperne cogliere la profondità. Io lo so fare e, per questo, la merito più di altri che guardano più alla scintillante bellezza delle manifestazioni esteriori che alla grandezza del dono interiore.


F614 (1863) / J519 (1862)

'Twas warm - at first - like Us -
Until there crept upon
A Chill - like frost upon a Glass -
Till all the scene - be gone.

The Forehead copied Stone -
The Fingers grew too cold
To ache - and like a Skater's Brook -
The busy eyes - congealed -

It straightened - that was all -
It crowded Cold to Cold -
It multiplied indifference -
As Pride were all it could -

And even when with Cords -
'Twas lowered, like a Weight -
It made no Signal, nor demurred,
But dropped like Adamant.

    Era caldo - dapprima - come Noi -
Poi vi si insinuò
Un Senso di Gelo - come brina su un Vetro -
Finché tutta la scena - scomparve -

La Fronte copiò la Pietra -
Le Dita divennero troppo fredde
Per dolere - e come il Ruscello del Pattinatore -
Gli occhi indaffarati - congelarono -

Si irrigidì - e fu tutto -
Affastellò Freddo su Freddo -
Moltiplicò l'indifferenza -
Come se solo l'Orgoglio gli restasse -

E anche quando con le Corde -
Fu calato, come un Carico -
Non diede alcun Segno, né si oppose,
Ma cadde come un Diamante.

Il passaggio dalla vita alla morte descritto con precisione quasi scientifica, e con un senso molto forte dell'ineluttabilità del momento, manifestato con la resa finale ("It made no Signal, nor demurred,") e con il verso conclusivo, quel cadere come una masso adamantino, la pietra più dura e più difficilmente scalfibile che esista. Il simbolo più evidente della morte è il freddo, per il quale ED usa quasi tutte le parole che ha a disposizione: chill, frost, cold, congealed e, indirettamente, skater, straightened, forehad copied stone.


F615 (1863) / J357 (1862)

God is a distant - stately Lover -
Woos, as He states us - by His Son -
Verily, a Vicarious Courtship -
"Miles", and "Priscilla", were such an One -

But, lest the Soul - like fair "Priscilla"
Choose the Envoy - and spurn the 'Groom -
Vouches, with hyperbolic archness -
"Miles", and "John Alden" were Synonyme -

    Dio è un distante - maestoso Innamorato -
Corteggia, come ci ha spiegato - per mezzo di Suo Figlio -
In verità, un Corteggiamento Vicario -
Per "Miles", e "Priscilla", accadde lo Stesso -

Ma, affinché l'Anima - come la bella "Priscilla"
Non scelga l'Inviato - e rifiuti lo Sposo -
Garantisce, con iperbolica astuzia -
Che "Miles", e "John Alden" erano Sinonimi -

ED cita un poemetto narrativo: The Courtship of Miles Standish di Henry Wadsworth Longfellow, dove Miles Standish invia John Alden a chiedere la mano della bella Priscilla. Naturalmente la bella cede al fascino dell'inviato e lo preferisce al pretendente, più nobile ma lontano.
L'accostamento è piuttosto audace, visto che Standish diventa Dio e Alden suo figlio, ma forse ancora più "eretica" è la descrizione del mistero della trinità come una "iperbolica astuzia" divina, tanto che "la pubblicazione della poesia in un settimanale religioso di Boston suscitò proteste, sicché Mabel L. Todd la omise dall'ediz. 1891." (Bacigalupo).


F616 (1863) / J358 (1862)

If any sink, assure that this, now standing -
Failed like Themselves - and conscious that it rose -
Grew by the Fact, and not the Understanding
How Weakness passed - or Force - arose -

Tell that the Worst, is easy in a Moment -
Dread, but the Whizzing, before the Ball -
When the Ball enters, enters Silence -
Dying - annuls the power to kill -

    Chiunque cada, stia certo che costui, ora in piedi -
Fallì come Lui - ed è conscio che rialzarsi -
È frutto delle Circostanze, e non della Consapevolezza
Che la Debolezza è passata - o la Forza - risorta -

Sappia che il Peggio, si placa in un Momento -
Il Terrore, è solo nel Sibilo, prima della Pallottola -
Quando la Pallottola entra, entra il Silenzio -
La Morte - annulla il potere di uccidere -

Il "dopo" è sempre rimediabile, il fatto stesso di essere consci della propria caduta vuol dire che il peggio è passato, quel peggio che negli ultimi versi è sapientemente illustrato dal sibilo della pallottola, ovvero dal momento dell'incertezza rispetto alle due soluzioni possibili, entrambe sicuramente meno terribili dell'ansia di non sapere: la pallottola ci fa cadere ma ci lascia vivi e liberi di rialzarci, oppure ci uccide e annulla qualsiasi sofferenza.
L'ultimo verso richiama alla mente quello della J432-390.


F617 (1863) / J589 (1862)

The Night was wide, and furnished scant
With but a single Star -
That often as a Cloud it met -
Blew out itself - for fear -

The Wind pursued the little Bush -
And drove away the Leaves
November left - then clambered up
And fretted in the Eaves -

No Squirrel went abroad -
A Dog's belated feet
Like intermittent Plush, be heard
Adown the empty Street -

To feel if Blinds be fast -
And closer to the fire -
Her little Rocking Chair to draw -
And recollect the Poor -

The Housewife's gentle Task -
How pleasanter - said she
Unto the Sofa opposite -
The Sleet - than May, no Thee -

    La Notte era estesa, e guarnita appena
Con non più di una singola Stella -
Che ogni volta che incontrava una Nuvola -
Si spegneva - dalla paura -

Il Vento incalzava il piccolo Cespuglio -
E disperdeva le Foglie
Lasciate da novembre - poi si arrampicava
E si agitava nelle Grondaie -

Nemmeno uno Scoiattolo si avventurava fuori -
Il tardivo passo di un Cane
Come una Felpa intermittente, si udiva
Giù per la Strada vuota -

Accertare che le Imposte fossero serrate -
E più vicina al fuoco -
Trascinare la sua piccola Sedia a Dondolo -
E rammentarsi di chi è Povero -

Il lieve Compito della Massaia -
Quanto è più piacevole - disse
Verso il Sofà dirimpetto -
Il Nevischio - che maggio, senza Te -

Un altro piccolo capolavoro descrittivo, con immagini che partono da un cielo con una sola, timorosa, stella; scendono verso terra con il vento sui cespugli e le grondaie; si avvicinano alle case con un cane che si attarda sulla via deserta e infine entrano nel caldo e confortevole regno di una massaia, che negli ultimi tre versi capovolge quella che sembrava una poesia sui rigori invernali, facendola diventare un casalingo ma dolcissimo tributo all'uomo che ama, seduto sul sofà di fronte a lei, a cui dice "quanto è più piacevole questo nevischio, questo freddo, rispetto a un maggio sereno e caldo, ma senza te".
Nell'edizione Johnson del 1960 (quella ridotta rispetto all'edizione critica del 1955) c'è un piccolo refuso (che Franklin non manca di segnalare): al verso 11, al posto di "be" c'è "he".
Al verso 9 ho tradotto un po' liberamente "went abroad" (letteralmente "andava fuori" o anche "usciva") con "si avventurava fuori". L'ho trovato più adatto in italiano, e poi mi piaceva la vicinanza fonetica "went" - "avventurava".
Al verso 16 ho scelto la variante "recollect" al posto di "shiver for" ("rabbrividire per"). In questa strofa è molto curioso l'inserimento, fra i casalinghi e banali compiti della massaia, di rammentarsi di, o di rabbrividire per, chi è povero; una probabile ironia di ED sull'obbligatoria, ma molto distaccata, carità richiesta a un bravo cristiano.


F618 (1863) / J434 (1862)

To love thee Year by Year -
May less appear
Than sacrifice, and cease -
However, dear,
Forever might be short, I thought to show -
And so I pieced it, with a flower, now.
    Amarti Anno dopo Anno -
Può apparire inferiore
Al sacrificio, e alla rinuncia -
Tuttavia, cara,
Che il sempre potrebbe essere breve, pensavo di mostrare -
E così l'ho congiunto, con un fiore, ora.

Amarti anno dopo anno può sembrare qualcosa di piccolo, di inferiore, rispetto al sacrificio e alla rinuncia. Comunque, in ogni caso - sia nell'amarti che nel rinunciare a te - ricordati che il "forever" è sempre illusorio. Volevo fartelo capire in qualche modo, e allora vicino a questi versi ho messo un fiore: bello, rigoglioso, affascinante, ma di così breve durata!
Al verso 4 ho tradotto "dear" con "cara" perché una copia, perduta, di questi versi fu presumibilmente inviata a Susan (quella riportata sopra è nei fascicoli).


F619 (1863) / J590 (1862)

Did you ever stand in a Cavern's Mouth -
Widths out of the Sun -
And look - and shudder, and block your breath -
And deem to be alone

In such a place, what horror,
How Goblin it would be -
And fly, as 'twere pursuing you?
Then Loneliness - looks so -

Did you ever look in a Cannon's face -
Between whose Yellow eye -
And your's - the Judgment intervened -
The Question of "To die" -

Extemporizing in your ear
Distinct as Satyr's Drums -
If you remember, and were saved -
It's liker so - it seems -

    Ti sei mai fermato sull'Imboccatura di una Caverna -
Fuori dalla portata del Sole -
E guardato - e tremato, e trattenuto il respiro -
E pensato di essere da solo

In un posto simile, orribile,
Come fosse uno Spettro -
E tu scappassi, mentre ti insegue?
Eccola la Solitudine - così appare -

Hai mai guardato in faccia un Cannone -
Fra il cui occhio Giallo -
E il tuo - si frapponeva il Giudizio -
La Questione del "Morire" -

S'imponeva improvvisa al tuo orecchio
Distintamente come i Tamburi di un Satiro?
Se rammenti, e ti sei salvato -
Questo ancora più simile - sembra -

Come si può descrivere la solitudine? ED ci prova con due immagini che descrivono due sensazioni diverse. La paura di essere da soli, in un posto lontano da tutto quello che potrebbe scaldare la nostra nudità, che ci fa fuggire verso non si sa dove, come davanti ad uno spettro che ci insegue.
Oppure l'improvvisa consapevolezza del dover morire, una sensazione che magari scacciamo nel nostro vivere quotidiano, ma che si presenta prepotente ogni volta che ci troviamo di fronte a qualcosa che ci rivela l'estrema solitudine nel nostro essere davanti alla più definitiva delle "questioni".
E conclude negli ultimi due versi: "se l'hai provata, quest'ultima sensazione, e la puoi raccontare, delle due è forse questa la cosa più simile che puoi accostare alla solitudine".
Al verso 14 ho scelto la variante "distinct" al posto di "as cool" ("gelida").


F620 (1863) / J435 (1862)

Much Madness is divinest Sense -
To a discerning Eye -
Much Sense - the starkest Madness -
'Tis the Majority
In this, as All, prevail -
Assent - and you are sane -
Demur - you're straightway dangerous -
And handled with a Chain -
    Molta Follia è il più divino Senno -
A un Occhio perspicace -
Molto Senno - la più assoluta Follia -
È la Maggioranza
In questo, come in Tutto, a prevalere -
Approva - e sei sano -
Obietta - sei subito pericoloso -
E trattato con Catene -

Il vizio molto diffuso di dare del "matto" a chi non si conforma alle regole della "majority".


F621 (1863) / J436 (1862)

The Wind - tapped like a tired Man -
And like a Host - "Come in"
I boldly answered - entered then
My Residence within

A Rapid - footless Guest -
To offer whom a Chair
Were as impossible as hand
A Sofa to the Air -

No Bone had He to bind Him -
His Speech was like the Push
Of numerous Humming Birds at once
From a superior Bush -

His Countenance - a Billow -
His Fingers, as He passed
Let go a music - as of tunes
Blown tremulous in Glass -

He visited - still flitting -
Then like a timid Man
Again, He tapped - 'twas flurriedly -
And I became alone -

    Il Vento - bussò come chi è stanco -
E come una Padrona di casa - "Avanti"
Risposi con baldanza - entrò allora
Dentro la mia Dimora

Un Ospite Rapido - senza piedi -
Offrirgli una Sedia
Era impossibile come porgere
Un Sofà all'Aria -

Non aveva Ossa che Lo tenessero unito -
Il suo Parlare era come la Spinta
Di un insieme di armoniosi Colibrì
Da un immateriale Cespuglio -

Il suo Aspetto - un'Onda -
Le sue Dita, al Suo passare
Liberavano una musica - come melodie
Tremolanti soffiate in un Bicchiere -

Mi fece visita - sempre volteggiando -
Poi come chi è timido
Di nuovo, bussò - nervosamente -
Ed io restai sola -

La natura che diventa una realtà quasi umana. Il vento, che ha emozioni umane, è stanco, è timido, arriva sfoggiando la sua immateriale bellezza. Bellissime le immagini della seconda, terza e quarta strofa, costruite in modo simmetrico: in tutt'e tre c'è un primo verso che descrive il vento quasi fisicamente: Un Ospite Rapido - senza piedi - / Non aveva ossa che Lo tenessero unito - / Il suo Aspetto - un'Onda -. Quindi ED, per tre volte con similitudini che smaterializzano la fisicità, descrive le sue sensazioni, e le sue interazioni, con un ospite così particolare: Dirgli di sedere sarebbe come offrire un divano all'aria, il suo parlare somiglia all'immateriale spinta di colibrì da un cespuglio, e infine le dita che liberano melodie simili a quelle che si producono soffiando sul bordo di un bicchiere. Poi il commiato: il vento, come chi è timido, si agita, è nervoso, se ne va, e la padrona di casa resta con la sua solitudine umana, aspettando un altro soffio di vento che le riporti "within her residence" le bellezze del mondo.


F622 (1863) / J591 (1862)

To interrupt His Yellow Plan
The Sun does not allow
Caprices of the Atmosphere -
And even when the Snow

Heaves Balls of Specks, like Vicious Boy
Directly in His Eye -
Does not so much as turn His Head -
Busy with Majesty -

'Tis His to stimulate the Earth -
And magnetize the Sea -
And bind Astronomy, in place,
Yet Any passing by

Would deem Ourselves - the busier
As the minutest Bee
That rides - emits a Thunder -
A Bomb - to justify -

    Di interrompere il Suo Giallo Programma
Il Sole non permette
Ai capricci dell'Atmosfera -
E anche quando la Neve

Lancia Palle di Pulviscolo, come un Ragazzaccio
Direttamente nei Suoi Occhi -
Non volta nemmeno la Testa -
Preso dalla sua Maestà -

È Lui che stimola la Terra -
E magnetizza il Mare -
E mantiene l'Astronomia, al suo posto,
Eppure un Qualsiasi passante

Riterrebbe Noi - i più occupati
Giacché l'Ape più minuscola
Che vola - emette un Tuono -
Degno - di una Bomba -

Le apparenze ingannano. Chi guardi superficialmente alle cose potrebbe pensare che l'ape, così veloce e attiva, sia molto più indaffarata del sole, così lento e tranquillo. E in senso figurato: quasi sempre le persone posate, calme, sono quelle che hanno più responsabilità, che fanno le cose più importanti. Molti sono invece quelli che appaiono indaffaratissimi, anche se spesso fanno molto rumore per nulla.


F623 (1863) / J437 (1862)

Prayer is the little implement
Through which Men reach
Where Presence - is denied them -
They fling their Speech

By means of it - in God's Ear -
If then He hear -
This sums the Apparatus
Comprised in Prayer -

    La preghiera è il piccolo strumento
Attraverso il quale gli Uomini arrivano
Dove la Presenza - è negata loro -
Essi lanciano Parole

Per mezzo di essa - nell'Orecchio di Dio -
Se poi Egli ascolti -
È il fulcro del Congegno
Insito nella Preghiera -

La preghiera è il congegno usato dagli uomini per raggiungere direttamente quel dio che è negato alla loro mente razionale. Ma il dubbio rimane: chissà se dio ascolterà davvero quelle preghiere o meglio, chissà se esiste davvero quel dio al quale ci rivolgiamo senza mai aver risposta.


F624 (1863) / J592 (1862)

What care the Dead, for Chanticleer -
What care the Dead for Day?
'Tis late your Sunrise vex their face -
And Purple Ribaldry - of Morning

Pour as blank on them
As on the Tier of Wall
The Mason builded, yesterday,
And equally as cool -

What care the Dead for Summer?
The Solstice had no Sun
Could melt the Snow before their Gate -
And knew One Bird a Tune -

Could thrill their Mortised Ear
Of all the Birds that be -
This One - beloved of Mankind
Henceforward cherished be -

What care the Dead for Winter?
Themselves as easy freeze -
June Noon - as January Night -
As soon the South - her Breeze
Of Sycamore - or Cinnamon -
Deposit in a Stone
And put a Stone to keep it Warm -
Give Spices - unto Men -

    Che importa ai Morti, del Canto del Gallo -
Che importa ai Morti del Giorno?
Tardiva la vostra Aurora ne disturba il volto -
E la Purpurea Volgarità - del Mattino

Si riversa vacua su di loro
Come sullo Strato di Muro
Che il Muratore ha costruito, ieri,
E altrettanto gelida -

Che importa ai Morti dell'Estate?
Il Solstizio non ha Sole
Capace di sciogliere la Neve davanti al loro Cancello -
E si sapesse di un Solo Uccello la cui Melodia -

Fosse capace di eccitare le loro Orecchie Serrate
Di tutti gli Uccelli che esistono -
Quello Solo - adorato dall'Umanità
D'ora in avanti sarebbe nutrito -

Che importa ai Morti dell'Inverno?
Loro sono tanto indifferenti al gelo -
A Mezzogiorno di giugno - come di Notte a gennaio -
Quanto il primo Sud - che la sua Brezza
Di Sicomoro - e Cinnamomo -
Depone su una Pietra
E ne poggia un'Altra per mantenerla Calda -
Dà Sapori - agli Uomini -

Una rassegnata descrizione dell'insensibilità e della fissità provocata dalla morte, che non lascia nessuno spiraglio per la percezione di tutto ciò che ci circonda e rende la vita così varia e degna di essere vissuta. La poesia è costruita sulle domande che aprono la prima, terza e quinta strofa, ognuna riferita a un momento di cambiamento: il canto del gallo che preannuncia il risveglio del giorno, l'estate con il sole al suo culmine, l'inverno col suo gelo che però è mitigato dall'attesa del vento dal sud, che ridarà agli uomini i sapori che amano. Tutti questi momenti sono indifferenti a chi è nella tomba: l'aurora e il mattino cadono nel vuoto, come su un muro costruito di fresco. Il sole estivo non riesce a sciogliere il gelo della tomba. E anche l'inverno non li tocca, visto che il loro gelo dura per sempre.
Traduzione non facile, in particolare per l'ultima strofa. Dopo molti tentativi l'ho letta così: "i morti sono tanto indifferenti al gelo - perché è la loro condizione abituale in qualsiasi periodo dell'anno - quanto il primo vento del sud ridà agli uomini i sapori dell'estate, del risveglio, usando gli aromi di spezie esotiche simboleggiate dal sicomoro e dal cinnamomo". In pratica un paragone speculare: tanto il gelo lascia indifferenti i morti, quanto il risveglio della natura dà piacere agli uomini.
Al verso 11 ho scelto la variante "melt" al posto di "waste" ("consumare").


F625 (1863) / J438 (1862)

Forget! The lady with the Amulet
Forgot she wore it at her Heart
Because she breathed against
Was Treason twixt?

Deny! Did Rose her Bee -
For Privilege of Play
Or Wile of Butterfly
Or Opportunity - Her Lord away?

The lady with the Amulet - will fade -
The Bee - in Mausoleum laid -
Discard his Bride -
But longer than the little Rill -
That cooled the Forehead of the Hill -
While Other - went the Sea to fill -
And Other - went to turn the Mill -
I'll do thy Will -

    Dimenticare! La dama con l'Amuleto
Dimenticò che lo portava sul Cuore
Poiché ci respirava contro
Era Tradimento fra loro?

Ripudiare! Ripudiò la Rosa il suo Bombo -
Per Privilegio di Giocare
O Inganno di Farfalla
O Prospettiva - del Suo Signore lontano?

La dama con l'Amuleto - sbiadirà -
Il Bombo - disteso nel Mausoleo
Tralascerà la Sposa -
Ma più a lungo del piccolo Ruscello -
Che rinfrescò la Fronte della Collina -
Mentre un Altro - andava a gonfiare il Mare -
E un Altro - andava a girare il Mulino -
Io farò la tua Volontà -

I cicli della vita prevedono sempre una fine: così l'amore della dama, personificato nell'amuleto dimenticato, o quello di un bombo per una rosa. Soltanto saprò far vivere il mio sentimento al di là dell'incessante fluire della natura, in un amore-rinuncia che si sottomette alla volontà dell'altro.
Ho tradotto "Bee" ("Ape") con "Bombo" (v. 5) per mantenerne il genere maschile.


F626 (1863) / J439 (1862)

Undue Significance a starving man attaches
To Food -
Far off - He sighs - and therefore - Hopeless -
And therefore - Good -

Partaken - it relieves - indeed -
But proves us
That Spices fly
In the Receipt - It was the Distance -
Was Savory -

    Eccessivo Significato un uomo affamato attribuisce
Al Cibo -
Remoto - sospira - e dunque - Impossibile -
E dunque - Buono -

Prenderne - conforta - a dire il vero -
Ma ci dimostra
Che le Spezie svaniscono
Nel Piatto - Era la Distanza -
A farle Saporite -

Variazione sul tema della mancanza che stuzzica il desiderio.
ED usò parole molto simili in una lettera della fine del 1872 a Louise Norcross (L379): "Affection is like bread, unnoticed till we starve, and then we dream of it, and sing of it, and paint it [...] Longing, it may be, is the gift no other gift supplies." ("L'affetto è come il pane, non ci facciamo caso finché non soffriamo la fame, e allora lo sogniamo, lo cantiamo, lo dipingiamo [...] Il desiderio, forse, è il dono che nessun altro dono soddisfa.").


F627 (1863) / J593 (1862)

I think I was enchanted
When first a sombre Girl -
I read that Foreign Lady -
The Dark - felt beautiful -

And whether it was noon at night -
Or only Heaven - at noon -
For very Lunacy of Light
I had not power to tell -

The Bees - became as Butterflies -
The Butterflies - as Swans -
Approached - and spurned the narrow Grass -
And just the meanest Tunes

That Nature murmured to herself
To keep herself in Cheer -
I took for Giants - practising
Titanic Opera -

The Days - to Mighty Metres stept -
The Homeliest - adorned
As if unto a Jubilee
'Twere suddenly confirmed -

I could not have defined the change -
Conversion of the Mind
Like Sanctifying in the Soul -
Is witnessed - not explained -

'Twas a Divine Insanity -
The Danger to be sane
Should I again experience -
'Tis Antidote to turn -

To Tomes of Solid Witchcraft -
Magicians be asleep -
But Magic - hath an Element
Like Deity - to keep -

    Credo che fui incantata
Quando all'inizio oscura Ragazza -
Lessi quella Dama Straniera -
Il Buio - sembrava bellissimo -

E se fosse mezzogiorno di notte -
O solo Paradiso - a mezzogiorno -
Per pura Pazzia della Luce
Non avrei potuto dirlo -

Le Api - diventavano come Farfalle -
Le Farfalle - come Cigni -
Si accostavano - e sdegnavano l'Erba sottile -
E persino i più insignificanti Motivi

Che la Natura mormorava fra sé
Per mantenersi di Buon Umore -
Prendevo per Giganti - intenti
A un'Opera Titanica -

I Giorni - avanzavano con Ritmi Possenti -
Il più Insignificante - adornato
Come se ad Anniversario
Fosse improvvisamente promosso -

Non avrei potuto definire il cambiamento -
La Conversione della Mente
Come la Santificazione dell'Anima -
È testimoniata - non spiegata -

Era una Divina Infermità -
Il Pericolo di essere sana
Dovessi di nuovo sperimentare -
C'è un Antidoto a cui rivolgersi -

A Tomi di Solida Stregoneria -
I Maghi dormano pure -
Ma la Magia - ha un Elemento
Che come la Deità - rimane -

Dedicata a Elizabeth Barrett Browning, come la J312-F600 e la J363-F637.
Stavolta ED descrive quali sono state le sensazioni provate nel momento della scoperta della poesia. Una sorta di mondo che si apre, e fa vedere in modo diverso tutto ciò che prima era soltanto quotidianità. Così l'oscurità diventa mistero da scoprire, l'ape diventa farfalla, la farfalla cigno, i giorni che si susseguono, anche i più insignificanti, assurgono al rango di anniversario, ciascuno importante e diverso dall'altro. Una malattia dalla quale non si vuole guarire. Anzi, dovessimo guarire da questa divina infermità, è già pronto l'antidoto: i libri, che continuano a vivere con il loro magico incanto anche quando chi li ha scritti non c'è più. Può morire il poeta, non la poesia.


F628 (1863) / J440 (1862)

'Tis Customary as we part
A Trinket - to confer -
It helps to stimulate the faith
When Lovers be afar -

'Tis various - as the various taste -
Clematis - journeying far -
Presents me with a single Curl
Of her Electric Hair -

    È Consuetudine quando partiamo
Un Gingillo - concedere -
Aiuta a stimolare la fedeltà
Quando Chi si ama è lontano -

Può essere vario - com'è vario il gusto -
La Clematide - per un lungo viaggio -
Mi fa dono di un singolo Ricciolo
Della sua Elettrica Chioma -

ED sa trasformare anche un semplice biglietto in una poesia. Il gingillo che diamo a chi parte (o ci viene dato da chi parte) può essere di varia natura, come varii sono i gusti. Quel che conta è che stimoli la fedeltà sia di chi resta sia di chi parte.
La clematide (clematis vitalba) è anche chiamata "Traveler's Joy" ("gioia del viaggiatore"). Johnson ipotizza che la poesia accompagnasse il dono di un fiore di clematide a un amico in partenza.


F629 (1863) / J594 (1862)

The Battle fought between the Soul
And No Man - is the One
Of all the Battles prevalent -
By far the Greater One -

No News of it is had abroad -
It's Bodiless Campaign
Establishes, and terminates -
Invisible - Unknown -

Nor History - record it -
As Legions of a Night
The Sunrise scatters - These endure -
Enact - and dissipate -

    La Battaglia combattuta fra l'Anima
E Nessuno - è Quella
Prevalente su tutte le Battaglie -
Di gran lunga la più Grande -

Nessuna Notizia se ne ha all'esterno -
La sua Incorporea Campagna
Prende forma, e termina -
Invisibile - Sconosciuta -

Né la Storia - la registra -
Come Legioni di una Notte
Che l'Alba disperde - Loro resistono -
Lasciano il segno - e si dissolvono -

La battaglia più importante è quella che si svolge nel nostro intimo. Quella che coinvolge la nostra anima e nessun altro se non noi stessi. Nessuno ne vede lo svolgimento, è una campagna incorporea, e sconosciuta a chi non ne è teatro, ma è di gran lunga più importante di quelle che ci capita di combattere alla luce del sole nel corso della nostra vita. E come la notte, i cui residui vengono dispersi dalle prime luci dell'alba ma continuano a far sentire la loro presenza anche quando si dissolvono, lascia un segno che non può essere cancellato.
All'ultimo verso ho scelto la variante "dissipate" al posto di "terminate" ("si concludono").


F630 (1863) / J306 (1862)

The Soul's Superior instants
Occur to Her - alone -
When friend - and Earth's occasion
Have infinite withdrawn -

Or She - Herself - ascended
To too remote a Hight
For lower Recognition
Than Her Omnipotent -

This mortal Abolition
Is seldom - but as fair
As Apparition - subject
To Autocratic Air -

Eternity's disclosure
To a Revering - Eye -
Of the Colossal substance
Of Immortality

    I Superiori istanti dell'Anima
Si presentano a Lei - da sola -
Quando amici - e occasioni Terrene
Si sono infinitamente allontanati -

O Lei - da Sé - è ascesa
A troppo remota Altezza
Per più bassa Cognizione
Che la Sua Onnipotenza -

Questa Abolizione della mortalità
È rara - ma tanto bella
Quanto un'Apparizione - soggetta
All'Autocratica Aria -

La rivelazione dell'Eternità
All'Occhio - che riverisce -
La Colossale sostanza
Dell'Immortalità

Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. Un'altra copia, inviata a Susan, è sostanzialmente uguale, a parte la sostituzione del verso 14 con "To favorites - a few -" ("Ai favoriti - pochi - / [Della...]").

La chiave dei versi è la "rivelazione dell'eternità" dell'ultima strofa, vincitrice sulla mortalità perché semplicemente la abolisce (v. 9). Ma è una vittoria rara (v. 10) e riservata solo a chi è capace di accettare senza riserve il mistero (v. 14 - a pochi eletti, nella versione a Susan) perché questa rivelazione (da intendersi come la grazia delle fede) deve farsi strada nella "colossale sostanza dell'immortalità" (vv. 15-16), in un "superiore istante dell'anima" (v. 1) che è dato soltanto dalla rinuncia alle occasione mondane (vv. 3-4 - forse il dubbio, la razionalità?) o dalla sua consapevolezza della propria onnipotente grandezza (v. 8) in quanto espressione dello spirito divino.


F631 (1863) / J537 (1862)

Me prove it now - Whoever doubt
Me stop to prove it - now -
Make haste - the Scruple! Death be scant
For Opportunity -

The River reaches to my feet -
As yet - my Heart be dry -
Oh Lover - Life could not convince -
Might Death - enable Thee -

The River reaches to my Breast -
Still - still - my Hands above
Proclaim with their remaining Might -
Dost recognize the Love?

The River reaches to my Mouth -
Remember - when the Sea
Swept by my searching eyes - the last -
Themselves were quick - with Thee!

    A me metterlo alla prova ora - Chiunque dubiti
Mi trattenga dal metterlo alla prova - ora -
Affretti - lo Scrupolo! La Morte è scarsa
Di Opportunità -

Il Fiume raggiunge i miei piedi -
Ma ancora - il mio Cuore è asciutto -
Oh Amante - la Vita non poté convincere -
Possa la Morte - consentirtelo -

Il Fiume raggiunge il mio Petto -
Eppure - eppure - le mie Mani più in alto
Proclamano con la Forza che resta -
Riconosci l'Amore?

Il Fiume raggiunge la mia Bocca -
Ricorda - quando il Mare
Lambì i miei occhi che cercavano - fino all'ultimo -
Essi restarono vividi - per Te!

Un'altra delle poesie "epiche" di ED, che qui si sottopone a una sorta di iniziazione per mettere alla prova il suo amore. Un mettere alla prova un qualcosa che ha due facce: l'amore come sentimento dell'io narrante, e l'amore come persona amata. Chiunque dubiti della mia forza, della mia capacità di amare, mi fermi ora, perché poi la morte non lascerà spazi. Per percorrere i tre gradi in cui si sviluppa questo percorso iniziatico ED sceglie la metafora del fiume, l'acqua che nasce dalla sorgente, scorre e muore nel mare, una sorta di metafore della vita e, insieme, dell'amore.
Il fiume è appena nato, raggiunge appena i miei piedi, il cuore è ancora asciutto, non è ancora capace di convincere l'amante; saprà farlo solo alla fine, con la morte.
Il fiume continua a scorrere, raggiunge il mio petto, lo sommerge, ma le mie mani si levano in alto a proclamare il mio amore, riesci ora a riconoscerlo?
Il fiume ha ormai raggiunto il mio volto, la mia bocca, mi rende muta, ma ormai ha esaurito il suo compito, sfocia nel mare, e ora è quest'ultimo che lambisce più in alto, arriva ai miei occhi, che fino alla fine non si arrendono, restano vividi per raccogliere ogni barlume di te.
La conclusione vera è quella anticipata nell'ottavo e dodicesimo verso: possa la morte consentirti di riconoscere il mio amore.


F632 (1863) / J377 (1862)

To lose One's faith - surpass
The loss of an Estate -
Because Estates can be
Replenished - faith cannot -

Inherited with Life -
Belief - but once - can be -
Annihilate a single clause -
And Being's - Beggary -

    Perdere la Propria fede - oltrepassa
La perdita di un Patrimonio -
Perché i Patrimoni possono essere
Ripianati - la fede no -

Ereditato con la Vita -
Il credere - solo una volta - può esistere -
Annulla una singola clausola -
E il Vivere è - Mendicità -

La fede non ammette ripensamenti, e implicitamente non ammette i dubbi della razionalità; va presa nella sua interezza, perché discuterne anche solo una singola clausola fa crollare un castello che si regge soltanto sul credere in tutto, senza domande che mettano in dubbio la solidità anche di una piccola parte dell'impalcatura che lo sostiene.


F633 (1863) / J378 (1862)

I saw no Way - The Heavens were stitched -
I felt the Columns close -
The Earth reversed her Hemispheres -
I touched the Universe -

And back it slid - and I alone -
A speck upon a Ball -
Went out upon Circumference -
Beyond the Dip of Bell -

    Non vedevo Varchi - I Cieli erano cuciti -
Sentivo le Colonne serrarsi -
La Terra invertì gli Emisferi -
Toccai l'Universo -

Ed esso scivolò indietro - e io da sola -
Un puntino su una Sfera -
Uscii sulla Circonferenza -
Oltre la Curva della Campana -

Pensare all'infinito provoca uno smarrimento che va al di là delle nostre possibilità di comprensione, possiamo soltanto pensarci come un minuscolo punto su una sfera, immaginare di affacciarci sul misterioso perimetro della sua circonferenza e cercare di guardare oltre.
Molto efficace l'ultimo verso: la "curva della campana" ("dip" è definito dal Webster "inclinazione verso il basso; una pendenza; direzione al di sotto della linea dell'orizzonte; depressione") come una linea immaginaria, legata probabilmente alla stessa "circonferenza" del verso precedente, che curva verso il basso e continua in territori sconosciuti e invisibili; l'unico modo per esplorare il mistero è andare "oltre" quella curva.


F634 (1863) / J522 (1862)

Had I presumed to hope -
The loss had been to Me
A Value - for the Greatness' Sake -
As Giants - gone away -

Had I presumed to gain
A Favor so remote -
The failure but confirm the Grace
In further Infinite -

'Tis failure - not of Hope -
But resolute Despair -
Advancing on Celestial Lists -
With faint - Terrestrial power -

'Tis Honor - though I die -
For That no Man obtain
Till He be justified by Death -
This - is the Second Gain -

    Avessi io preteso di sperare -
La perdita sarebbe stata per Me
Un Prezzo - per la Causa della Grandezza -
Come Giganti - andati via -

Avessi io preteso di guadagnare
Un Favore così remoto -
Il fallimento solo conferma della Grazia
In un più lontano Infinito -

È fallimento - non di Speranza -
Ma risoluta Disperazione -
Che anticipa le Liste Celesti -
Col fievole - potere Terreno -

È Onore - sebbene io muoia -
Per Ciò che mai Uomo ottiene
Finché non sia giustificato dalla Morte -
Questo - è il Secondo Guadagno -

Qual è il soggetto della speranza? E il favore così remoto? E la perdita, il fallimento di che cosa? Stiamo parlando dell'amore, della fama, della fede? I versi sembrano adattarsi in particolare alle prime due cose. Quelle "grazia in un più lontano infinito" fa pendere la bilancia dalla parte dell'amore (vedi la penultima strofa della J511-F356). Anche quella "risoluta disperazione", ovvero la consapevole perdita di ogni speranza, fa decisamente pensare che il soggetto della poesia sia l'amore.
Proviamo a leggerla in questo senso. Se avessi preteso di sperare nell'amore, il non averlo sarebbe stato il prezzo da pagare per essere annoverata fra i giganti (ovvero chi è morto - nel linguaggio di ED i morti assurgono sempre a grandezza) che se ne sono andati sprezzando le gioie terrene. Se avessi preteso di guadagnare un favore così lontano da me, fallire non sarebbe stato che una conferma della grazia-amore che mi attende in un infinito lontano dai nostri piccoli desideri quotidiani. Il fallimento non riguarda la speranza, che non può essere sradicata dalle nostre menti mortali, ma si tramuta una consapevole disperazione, un sapere che il fievole, incerto, potere che viviamo sulla terra non è che un'anticipazione del nostro essere destinati alle liste celesti. E questo fallimento ha anche i connotati dell'onore, anche se io muoio a causa di esso, per non aver avuto quello che nessuno ottiene se non pagando il prezzo della morte. Per questo morire è il secondo, stavolta sicuro, guadagno, ovvero la liberazione dal primo così agognato. Ma "second" significa anche "inferiore, di seconda scelta": in questo caso leggeremmo: "Il morire è un guadagno sicuro, del quale siamo certo, ma è comunque un guadagno inferiore a quello che avremmo avuto con l'amore terreno."


F635 (1863) / J523 (1862)

Sweet - You forgot - but I remembered
Every time - for Two -
So that the Sum be never hindered
Through Decay of You -

Say if I erred? Accuse my Farthings -
Blame the little Hand
Happy it be for You - a Beggar's -
Seeking more - to spend -

Just to be Rich - to waste my Guineas
On so Best a Heart -
Just to be Poor - for Barefoot Vision
You - Sweet - Shut me out -

    Dolcezza - Tu hai dimenticato - ma io ho ricordato
Ogni volta - per Due -
Affinché la Somma non fosse mai intralciata
Dal Tuo Declinare -

Dici che ho sbagliato? Accusa i miei Spiccioli -
Incolpa la piccola Mano
Felice di essere per Te - di un Mendicante -
Che cerca di più - da spendere -

Essere Ricca giusto - per sperperare le mie Ghinee
Sul Migliore dei Cuori -
Essere Povera giusto - per la Scalza Visione
Che Tu - Dolcezza - mi Chiuda fuori -

Esiste una variante dell'ultima strofa, trascritta nei fascicoli come una poesia a sé stante, databile intorno al 1865:

Just to be Rich
To waste my Guinea
On so broad a Heart!
Just to be Poor,
For Barefoot pleasure
You, Sir, shut me out!
    Essere Ricca giusto
Per sperperare la mia Ghinea
Su un così vasto Cuore!
Essere Povera giusto,
Per lo Scalzo piacere
Che Voi, Signore, mi chiudiate fuori!

C'è poi un'ulteriore versione, firmata "Emily" e sostanzialmente uguale a questa variante. Secondo Johnson, potrebbe essere stata spedita a Bowles nel 1865, mentre Franklin dà per certo l'invio a Bowles e indica una datazione uguale a quella della poesia intera (1863).

I versi sembrano ripercorrere un amore che, se c'è mai stato, non ha mai avuto un cenno dall'altro. Lui dimentica, lei ricorda per entrambi, e i suoi ricordi fanno sì che il declinare di lui non impedisca di "contare" quei pochi, fuggevoli momenti. Lui le dice che non c'è mai stato niente fra di loro. Lei ribatte che non è colpa sua, è colpa di quella piccola mano che era felice di mendicare da lui spiccioli da spendere. Sarebbe stata felice da ricca, perché avrebbe potuto sperperare tutte le sue sostanze su quel cuore che non ha eguali. Ma sarebbe stata felice anche da povera, anche solo per vedersi come una "scalza visione" chiusa fuori, messa alla porta da lui. Un'altra delle poesie in cui ED quasi annulla se stessa davanti all'intensità dell'amore.
Nella versione limitata all'ultima strofa la mancanza della parte iniziale, e il formale "Sir" al posto del più intimo "Sweet", fanno propendere per una lettura diversa, nella quale il "cuore" (che perde la connotazione più generale di "best", diventando un più semplice "vast") può essere letto in un senso che non necessariamente riconduce all'amore. Per questo ho tradotto "you" con "tu" nel primo caso e con "voi" nel secondo.


F636 (1863) / J362 (1862)

It struck me - every Day -
The Lightning was as new
As if the Cloud that instant slit
And let the Fire through -

It burned Me - in the Night -
It Blistered to My Dream -
It sickened fresh upon my sight -
With every Morn that came -

I though that Storm - was brief -
The Maddest - quickest by -
But Nature lost the Date of This -
And left it in the Sky -

    Mi colpiva - ogni Giorno -
Il Lampo era sempre nuovo
Come se la Nuvola si aprisse in quell'istante
E facesse passare il Fuoco -

Mi bruciava - di Notte -
Rigonfiava i Miei Sogni -
Disgustava di nuovo il mio sguardo -
A ogni Mattino che giungeva -

Pensavo che la Tempesta - fosse breve -
La più Furibonda - la più lesta a sparire -
Ma la Natura smarrì la Data di Questa -
E la lasciò nel Cielo -

Una sofferenza che non accenna a placarsi, che si rinnova ogni giorno con la stessa intensità del giorno precedente. Nell'ultima strofa una speranza subito delusa: di solito le tempeste più intense sono quelle che durano poco, ma questa è un'eccezione, la natura sembra aver buttato via l'orologio e il tempo si è fermato prolungando indefinitamente quel fuoco che brucia il riposo, che rigonfia i sogni ("to blister" significa letteralmente "provocare vesciche" ma anche "provocare il rigonfiamento delle barre di ferro in una fornace durante il processo di conversione del ferro in acciaio"), che disgusta lo sguardo.


F637 (1863) / J363 (1862)

I went to thank Her -
But She Slept -
Her Bed - a funneled Stone -
With Nosegays at the Head and Foot -
That Travellers - had thrown -

Who went to thank Her -
But She Slept -
'Twas Short - to cross the Sea -
To look upon Her like - alive -
But turning back - 'twas slow -

    Andai a ringraziarla -
Ma Lei Dormiva -
Il Suo Letto - Un comignolo di Pietra -
Con Mazzolini di fiori in Testa e ai Piedi -
Che Viaggiatori - avevano gettato -

Andando a ringraziarla -
Ma Lei Dormiva -
Fu Breve - traversare il Mare -
Immaginarla come - viva -
Ma tornare indietro - fu lento -

Dedicata alla memoria di Elizabeth Barrett Browning, come la J312-F600 e la J593-F627.
Molto bella l'immagine degli ultimi tre versi: la gioia di immaginarla viva mette le ali ai piedi, ci fa attraversare in un momento il mare che ci separa da lei (qui può esserci anche un riferimento concreto, visto che la Barrett Browning era sepolta in Italia), mentre la consapevolezza della sua morte rende molto più lungo e dolente il viaggio di ritorno.


F638 (1863) / J672 (1862)

The Future never spoke -
Nor will he like the Dumb
Report by Sign a Circumstance
Of his Opaque To Come -

But when the News be ripe
Presents it in the Act -
Forestalling Preparation -
Escape - or Substitute -

Indifference to him -
The Dower - as the Doom -
His Office but to execute
Fate's - Telegram - to Him -

    Il Futuro non ha mai parlato -
Né come un Muto
Riferirà con Segni una Circostanza
Del suo Opaco Avvenire -

Ma quando la Notizia è matura
La presenta al Momento -
Impedendo Preparazione -
Fuga - o Alternativa -

Indifferente per lui -
Il Dono - come la Condanna -
Il suo Compito soltanto eseguire
Il Telegramma - del Fato - a Lui -

Il testo riportato sopra è quello trascritto nei fascicoli. Un'altra copia fu inviata a Susan, con il terzo verso sostituito da quello riportato come alternativa nei fascicoli: "Reveal by sign - a syllable" ("Rivelerà con segni - una sillaba").

Niente può dirci cosa accadrà: il futuro non ha mai parlato, nemmeno con i vaghi segni che userebbe un muto; quando qualcosa succede lo vediamo al momento, senza poterci preparare, o fuggire, o cercare un'alternativa. Ed è indifferente alle gioie o ai dolori che ci porta: si limita a eseguire l'ordine urgente che il nostro destino gli ha affidato.
Al verso 7 sarebbe stato più giusto tradurre "forestalling" con "precludendo" o "prevenendo", ma avrei creato un'allitterazione che nell'originale non c'è e in italiano suona male; ho perciò preferito tradurre con "impedendo": credo che il senso non sia cambiato.
Al verso 4 ho scelto la variante "Opaque" al posto di "profound". La parola inglese più usata per "profondo" è "deep". "Profound" ha una connotazione più figurata e interiore: in questo caso mi sembra che il significato sia "talmente in profondità che è nascosto, sfuggente", perciò ho preferito il più chiaro "Opaque", che in questo contesto ha più o meno lo stesso ambito di significato.


F639 (1863) / J359 (1862)

I gained it so -
By Climbing slow -
By Catching at the Twigs that grow
Between the Bliss - and me -
It hung so high
As well the Sky
Attempt by Strategy -

I said I gained it -
This - was all -
Look, how I clutch it
Lest it fall -
And I a Pauper go -
Unfitted by an instant's Grace
For the Contented - Beggar's face
I wore - an hour ago -

    La ottenni così -
Salendo lentamente -
Afferrando i Ramoscelli che crescono
Fra la Beatitudine - e me -
Era appesa così in alto
Come fosse un Cielo
Da conquistare con attenta Strategia -

Ho detto che l'ottenni -
Questo - fu tutto -
Guarda, come la stringo
Affinché non cada -
Ed io Povera rimanga -
Incapace per la Grazia di un istante
Di Accontentarmi - del volto di Mendicante
Che avevo - un'ora fa -

Ottenere qualcosa che sembrava irraggiungibile dona una istante di grazia, un momento di felicità dopo il quale ci è difficile tornare al passato, quando quella grazia era solo il lontano traguardo di chi ne mendicava una briciola.


F640 (1863) / J360 (1862)

Death sets a Thing significant
The Eye had hurried by
Except a perished Creature
Entreat us tenderly

To ponder little Workmanships
In Crayon, or in Wool,
With "This was last Her fingers did" -
Industrious until -

The Thimble weighed too heavy -
The stitches stopped - themselves -
And then 'twas put among the Dust
Upon the Closet shelves -

A Book I have - a friend gave -
Whose Pencil - here and there -
Had notched the place that pleased Him -
At Rest - His fingers are -

Now - when I read - I read not -
For interrupting Tears -
Obliterate the Etchings
Too Costly for Repairs.

    La Morte dà significato a Cose
Che l'Occhio avrebbe tralasciato
Salvo che una Creatura defunta
Ci implori teneramente

Di soffermarci su piccoli Lavori
Di Pastello, o di Lana,
Con un "Questo fu l'ultimo fatto dalle Sue dita" -
Industriose fino a quando -

Il Ditale divenne troppo pesante -
I punti - si arrestarono -
E allora fu posato fra la Polvere
Sulle mensole del Ripostiglio -

Ho un Libro - donato da un amico -
La cui Matita - qui e là -
Ha segnato i punti che Lui preferiva -
A Riposo - sono le Sue dita -

Ora - quando leggo - non riesco a leggere -
Per le Lacrime che interrompono -
Cancellando quelle Incisioni
Troppo Costose da Riparare.

Franklin ipotizza che la poesia possa essere stata scritta nel decimo anniversario della morte di Benjamin Newton (24 marzo 1853), un praticante dello studio del padre di ED poi trasferitosi a Worcester (vedi anche la J299-F418). Il libro citato nel verso 13 potrebbe riferirsi ai Poems di Emerson, donati a ED da Newton nel 1850.
I "piccoli lavori" del verso 5 si trasformano nelle ultime due strofe nelle annotazioni che l'amico aveva lasciato in quel libro, cancellate dalle lacrime di rimpianto e nostalgia e troppo preziose per essere toccate e "riparate".


F641 (1863) / J361 (1862)

What I can do - I will -
Though it be little as a Daffodil -
That I cannot - must be
Unknown to possibility -
    Ciò che posso fare - lo farò -
Anche se esiguo come una Giunchiglia -
Quello che non posso - deve restare
Ignoto alla possibilità -

Inutile cercare di andare al di là delle nostre possibilità; meglio qualcosa di poco conto ma concreto che perdersi alla ricerca di ciò che è impossibile.


F642 (1863) / J380 (1862)

There is a flower that Bees prefer -
And Butterflies - desire -
To gain the Purple Democrat
The Humming Bird - aspire -

And Whatsoever Insect pass -
A Honey bear away
Proportioned to his several dearth
And her - capacity -

Her face be rounder than the Moon
And ruddier than the Gown
Or Orchis in the Pasture -
Or Rhododendron - worn -

She doth not wait for June -
Before the World be Green -
Her sturdy little Countenance
Against the Wind - be seen -

Contending with the Grass -
Near Kinsman to Herself -
For Privilege of Sod and Sun -
Sweet Litigants for Life -

And when the Hills be full -
And newer fashions blow -
Doth not retract a single spice
For pang of jealousy -

Her Public - be the Noon -
Her Providence - the Sun -
Her Progress - by the Bee - proclaimed -
In sovreign - Swerveless Tune -

The Bravest - of the Host -
Surrendering - the last -
Nor even of Defeat - aware -
When cancelled by the Frost -

    C'è un fiore che le Api preferiscono -
E le Farfalle - desiderano -
A ottenere il Purpureo Democratico
Il Colibrì - aspira -

E Tutti gli Insetti che passano -
Del Miele portano via
Proporzionato ai loro diversi bisogni
E alla sua - capacità -

Il suo volto è più tondo della Luna
E più rosso della Veste
Che nei Pascoli le Orchidee -
O i Rododendri - indossano -

Non aspetta che sia Giugno -
Prima che il Mondo sia Verde -
La sua robusta piccola Figura
Contro il Vento - è visibile -

Mentre gareggia con l'Erba -
Sua parente stretta -
Per il Privilegio della Zolla e del Sole -
Dolci Litiganti per la Vita -

E quando le Colline sono colme -
E più fresche fogge sbocciano -
Non concede nemmeno un aroma
Per spasimo di gelosia -

Il suo Pubblico - è il Mezzogiorno -
La sua Provvidenza - Il Sole -
Il suo Successo - dall'Ape - proclamato -
In sovrana - Lineare Melodia -

Il più Valoroso - della Schiera -
Che capitola - per ultimo -
Né di Sconfitta - consapevole -
Quando il Gelo lo cancella -

Una lunga e appassionata descrizione di un piccolo fiore (nella prima edizione del 1890 la poesia fu pubblicata con il titolo "Purple Clover" - "Trifoglio Purpureo") che lotta senza paura contro le avversità della vita, non si lascia intimidire da nulla e capitola soltanto quando non ha più armi contro il gelo che avanza.


F643 (1863) / J381 (1862)

A Secret told -
Ceases to be a Secret - then -
A Secret - kept -
That - can appal but One -

Better of it - continual be afraid -
Than it -
And Whom you told it to - beside -

    Un Segreto riferito -
Cessa di essere un Segreto - a quel punto -
Un Segreto - mantenuto -
Quello - può spaventare soltanto Uno -

Meglio di esso - continuare ad aver paura -
Che di esso -
E di Colui al quale l'hai riferito - in aggiunta -

Una sorta di gioco che vale come consiglio: meglio mantenere un segreto, anche se fa paura, visto che rivelarlo significherebbe soltanto allargarne la sfera d'azione.


F644 (1863) / J382 (1862)

For Death - or rather
For the Things 'twould buy -
This - put away
Life's Opportunity -

The Things that Death will buy
Are Room -
Escape from Circumstances -
And a Name -

With Gifts of Life
How Death's Gifts may compare -
We know not -
For the Rates - lie Here -

    Per la Morte - o piuttosto
Per le Cose che dovrebbe procurare -
Uno - accantona
Le Opportunità della Vita -

Le Cose che la Morte procurerà
Sono un Luogo -
La Fuga dagli Avvenimenti -
E un Nome -

Con i Doni della Vita
Come i Doni della Morte poter comparare -
Non sappiamo -
Perché le Valutazioni - si fermano Qui -

Nel corso della vita rinunciamo spesso a qualcosa pensando alle conseguenze che potrebbe avere dopo la nostra morte; il problema è che non siamo in grado di valutare se i doni della vita ai quali abbiamo rinunciato saranno compensati da quelli della morte, perché il nostro sapere si ferma a ciò che conosciamo della vita mortale.


F645 (1863) / J383 (1862)

Exhilaration - is within -
There can no Outer Wine
So royally intoxicate
As that diviner Brand

The Soul achieves - Herself -
To drink - or set away
For Visiter - Or Sacrament -
'Tis not of Holiday

To stimulate a Man
Who hath the Ample Rhine
Within his Closet - Best you can
Exhale in offering -

    L'euforia - è dentro -
Non può esserci Vino Esteriore
Così regalmente inebriante
Come quella Qualità più divina

Che l'Anima conquista - da Sé -
Per berla - o riporla
Per l'Ospite - o il Sacramento -
Non c'è Festa bastante

A stimolare un Uomo
Che ha il Vasto Reno
Nel Ripostiglio - il Meglio che possa
Esternare per offrirlo -

L'euforia è normalmente associata al vino, ai divertimenti, ma il vero potere inebriante è quello delle qualità interiori, una scorta che portiamo sempre con noi, pronta per essere offerta a chi ci sta più a cuore.


F646 (1863) / J545 (1862)

'Tis One by One - the Father counts -
And then a Tract between
Set Cypherless - to teach the Eye
The Value of it's Ten -

Until the peevish Student
Acquire the Quick of Skill -
Then Numerals are dowered back -
Adorning all the Rule -

'Tis mostly Slate and Pencil -
And Darkness on the School
Distracts the Children's fingers -
Still the Eternal Rule

Regards least Cypherer alike
With Leader of the Band -
And every separate Urchin's Sum -
Is fashioned for his hand -

    Uno ad Uno - il Padre conta -
E poi uno Spazio in mezzo
Sistema il Senza Cifra - per insegnare all'Occhio
Il Valore del suo Dieci -

Finché lo scontroso Studente
Acquisisca la Prontezza dell'Esperienza -
Allora i Numeri sono restituiti -
Adornando l'intera Regola -

Sono più che altro la Lavagna e la Matita -
E l'Oscurità nella Scuola
A distrarre le dita dei Fanciulli -
Eppure l'Eterna Regola

Riguarda il più piccolo che Conta come
Il Capo della Banda -
E ogni distinta Somma di Monello -
È modellata sulla sua mano -

Abbastanza enigmatica. Secondo me è una sorta di gioco sull'abitudine di insegnare a contare ai bambini con le dita delle mani (con magari qualche significato nascosto - potrebbero essere diversi, ma non ne ho trovato uno soddisfacente).
Se è giusto il riferimento al contare sulle dita si può tentare un'interpretazione.
Il padre fa vedere ai bambini come si conta, un dito per volta. Poi, per far capire la funzione dello zero (Cypherless) fa vedere le mani ben aperte, ovvero il dieci con lo spazio in mezzo alle due mani (mi è venuto in mente il gesto che unisce i due pollici e i due indici - da noi è un gesto osceno o anche, negli anni del femminismo, un gesto libertario - magari all'epoca della Dickinson serviva per indicare lo zero).
Dopo un po' lo scolaro acquisisce esperienza ed è in grado di contare, in pratica di restituire i numeri a chi glieli ha insegnati, dimostrando com'è bella e utile questa regola.
Forse con questo gioco i bambini imparano meglio, rispetto alle oscure aule scolastiche e all'uso della lavagna e della matita invece delle mani, un oggetto più naturale e familiare (qui potrebbe esserci la metafora della natura che insegna più della scuola, considerando anche la scarsa frequentazione scolastica di ED - in questo caso la metafora è ampiamente suffragata dai fatti).
Consideriamo però che la regola fissa, eterna, che fa diventare la matematica una certezza e non un'opinione, vale per tutti: dal bimbo che impara i primi rudimenti (least Cypherer) al professore di matematica (Lead of the Band). E qualsiasi sia la somma, è sempre modellata sulla mano, ovvero sulle capacità, di chi la fa. Oppure, se il "least Cypherer" diventa il mignolo e il "Lead of the Band" il pollice, potremmo dire che la regola vale indifferentemente per tutte le dita e ognuno si sceglie il modo migliore per fare la somma.


F647 (1863) / J546 (1862)

To fill a Gap
Insert the Thing that caused it -
Block it up
With Other - and 'twill yawn the more -
You cannot solder an Abyss
With Air.
    Per chiudere una Falla
Mettici la Cosa che l'ha provocata -
Bloccala
Con Altro - e si spalancherà di più -
Non puoi saldare un Abisso
Con l'Aria.

Per riempire una falla, o colmare un vuoto, o riparare uno squarcio, è necessario sapere ciò che l'ha prodotta, perché solo così si riesce a chiuderla. Se si va alla cieca la cura sarà peggiore del male: non si può pretendere di saldare un abisso con l'aria.
Può prestarsi a diverse interpretazioni. Un indizio lo dà l'unica variante proposta da ED per questa poesia: "Plug a Sepulchre" ("plug" significa "turare, chiudere") al posto di "solder an Abyss" nell'ultimo verso. È evidente che ED pensava alla morte, all'immortalità, al rapporto con l'aldilà. In questo senso, la "falla" potrebbe essere la distanza fra noi e il mistero, che non può essere colmata solo affidandosi alla fede, ma cercando disperatamente di capire l'ineffabile, come ED fece per tutta la vita. Solo se riuscissimo in questa impresa, riusciremmo a riempire il vuoto, il dubbio che ci separa dal mistero della morte e dell'immortalità.
Ma la falla potrebbe anche essere un'angoscia, un tormento, che crea una distanza ("gap" significa letteralmente "apertura in qualsiasi cosa fatta rompendo o separando" e si presta perciò a molti significati figurati) fra noi e la vita. Solo comprendendo a fondo il perché di questa distanza, riusciremmo a colmarla.


F648 (1863) / J547 (1862)

I've seen a Dying Eye
Run round and round a Room -
In search of Something - as it seemed -
Then Cloudier become -
And then - obscure with Fog -
And then - be soldered down
Without disclosing what it be
'Twere blessed to have seen -
    Ho visto Occhi Morenti
Correre tutt'intorno a una Stanza -
In cerca di Qualcosa - così sembrava -
Poi diventare più Opachi -
E poi - velarsi di Nebbia -
E poi - saldarsi fino in fondo
Senza aver rivelato che cosa
Li avrebbe resi beati aver visto -

ED continua nella sua analisi quasi chirurgica del momento della morte (in molte lettere chiede continuamente a chi ha assistito alla morte di una persona che conosceva: "che cosa ha fatto? cosa ha detto prima di morire; si è reso conto di cosa stava accadendo?). Qui gli occhi morenti si affannano, cercano di rubare gli ultimi spicchi di vita, ma poi si saldano fino in fondo (bella quest'immagine degli occhi che si chiudono definitivamente - sembra di vedere le palpebre che si avvicinano l'una all'altra e si saldano definitivamente) e se ne vanno, senza svelarci cos'è che li avrebbe resi beati, che cosa avrebbe trasformato il dramma della morte in un gioioso tuffo nell'immortalità.


F649 (1863) / J384 (1862)

No Rack can torture me -
My Soul - at Liberty -
Behind this mortal Bone
There knits a bolder One -

You cannot prick with Saw -
Nor pierce with Cimitar -
Two Bodies - therefore be -
Bind One - The Other fly -

The Eagle of his Nest
No easier divest -
And gain the Sky
Than mayest Thou -

Except Thyself may be
Thine Enemy -
Captivity is Consciousness -
So's Liberty.

    Nessuna Ruota può torturare me -
La mia Anima - in Libertà -
Dietro quest'Ossatura mortale
Ne è saldata Una più vigorosa -

Non si può forare con la Sega -
Né trafiggere con la Scimitarra -
Due Corpi - dunque vi sono -
Legane Uno - L'Altro vola -

L'Aquila del suo Nido
Non si libera più facilmente -
E guadagna il Cielo
Di quanto puoi Tu -

A meno che Tu stesso sia
Il tuo Nemico -
Prigione è la Consapevolezza -
Così come è Libertà.

La nostra parte incorporea, l'anima ma anche la mente pensante, gode di una libertà sconosciuta al corpo, perché non può essere torturata da nulla di concreto; può liberarsi dai limiti imposti al corpo con la stessa facilità con la quale un'aquila lascia il suo nido per avventurarsi libera negli sconfinati orizzonti del cielo (per questa immagine della libertà della mente paragonata a quella di un uccello vedi anche le ultime due strofe della J613-F445).
Per l'ultima strofa resto in bilico tra due interpretazioni. La prima: "tuttavia, neanche la mente può in fin dei conti essere considerata libera da qualsiasi costrizione, perché è una mente pensante, e la consapevolezza di sé può essere la libertà di spaziare senza pregiudizi ma anche una catena che ci lega al dubbio quasi sempre privo di risposta."; la seconda: "ma attenzione, la caratteristica più peculiare della mente è la consapevolezza di sé, una caratteristica che può darci la libertà descritta nei versi precedenti, ma che può anche essere una prigione per chi la usa soltanto per adeguarsi alle convenzioni del mondo.


F650 (1863) / J548 (1862)

Death is potential to that Man
Who dies - and to his friend -
Beyond that - unconspicuous
To Anyone but God -

Of these Two - God remembers
The longest - for the friend -
Is integral - and therefore
Itself dissolved - of God -

    La Morte è importante per Colui
Che muore - e per il suo amico -
Oltre a questi - ininfluente
Per Tutti tranne Dio -

Di questi Due - Dio ricorda
Più a lungo - perché l'amico -
Ne è parte integrante - e quindi
Lui stesso dissolto - in Dio -

Nella prima strofa c'è una amara ma realistica constatazione: la morte, così terribile, così grande, è importante solo per chi muore, e per i pochi che gli sono vicini. Per gli altri, tranne che per dio, è come se non esistesse. O meglio, la morte, in sé, non esiste, assume concretezza solo quando ci tocca da vicino o direttamente, una sorta di antropomorfizzazione che trova compiutezza, in modo speculare, nella seconda strofa, dove dio è visto come colui che certamente ricorda più dell'amico, in quanto quest'ultimo, come tutti gli uomini, è parte integrante del divino e prima o poi si dissolverà in esso.
Insomma, vista dal lato eretico, l'immortalità esisterà pure, ma con la morte comunque perderemo la facoltà che dà un senso alla vita: la memoria, il ricordo.