Emily Dickinson

The Complete Poems
Tutte le poesie

F1451 - 1500

Traduzione e note di Giuseppe Ierolli


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Appendice

Indice Franklin
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F1451 (1877) / J1406 (1877)

No Passenger was known to flee -
That lodged a Night in memory -
That wily - subterranean Inn
Contrives that none go out again -
    Mai si seppe della fuga di un Viaggiatore -
Che alloggiò una Notte nella memoria -
Quell'astuta - sotterranea Locanda
Fa in modo che nessuno possa uscirne -

La memoria è un albergo che trattiene tutti i suoi ospiti.
I versi erano in un biglietto a Josiah Gilbert Holland, probabilmente consegnato prima che ripartisse da una sua visita ad Amherst.


F1452 (1877) / J-

Incredible the Lodging
But limited the Guest
    Incredibile l'Alloggio
Ma limitato l'Ospite

Pubblicato tra i frammenti in prosa nell'edizione Johnson delle lettere (PF84, pag. 924).

Il mondo è incredibilmente bello, il problema è che ospita individui molto limitati.


F1453 (1877) / J1396 (1877)

She laid her docile Crescent down
And this confiding Stone
Still states to Dates that have forgot
The News that she is gone.

So constant to it's Stolid trust
The Shaft that never knew -
It shames the Constancy that fled
Before it's Emblem flew -

    Depose la sua docile Falce di Luna
E questa Pietra fedele
Ancora indica ad Anni che hanno dimenticato
La Notizia che lei se n'è andata.

Così costante nella sua Impassibile fiducia
La Stele che non fu mai consapevole -
Svergogna la Costanza che si dileguò
Prima che il suo Emblema fuggisse -

Il testo riportato sopra è quello accluso a una lettera a Higginson dell'agosto 1877 (L513), dove la poesia viene nominata come "an Epitaph". Un'altra copia fu inviata a Elizabeth Holland. Il testo è identico, salvo una variante al verso 2: "mechanic" al posto di "confiding". Sul foglio contenente quest'ultima copia sono attaccati due ritagli di giornale: una stella e una mezzaluna sulla sinistra (da una fonte non identificata) e un'immagine di tombe che si inclinano l'una contro l'altra (dall'Hampshire and Franklin Express del 12 dicembre 1856).

La pietra tombale rimane nel tempo come unica testimone di chi se n'è andato, e con la sua impassibile fiducia fa vergognare la costanza umana, così fragile e pronta a dimenticare.


F1454 (1877) / J1397 (1877)

It sounded as if the streets were running
And then - the streets stood still -
Eclipse - was all we could see at the Window
And Awe - was all we could feel.

By and by - the boldest stole out of his Covert
To see if Time was there -
Nature was in an Opal Apron -
Mixing fresher Air.

    Sembrava come se le strade corressero
E poi - le strade restarono immobili -
Eclisse - era tutto ciò che vedevamo alla Finestra
E Soggezione - era tutto ciò che provavamo.

Dopo un po' - il più ardito sgusciò dal suo Riparo
Per vedere se il Tempo fosse là -
La Natura in Grembiule d'Opale -
Impastava Aria nuova.

Il testo riportato sopra è quello accluso a una lettera a Higginson dell'agosto 1877 (L513), dove la poesia viene nominata come "a Gale" ("una Tempesta"). Ci sono poi altre tre copie: una identica a quella inviata a Higginson e altre due (presumibilmente copie preparatorie) con alcune varianti: le strade dei primi due versi diventano "aria", il grembiule della natura diventa "di berillio" o "il suo più azzurro", il sesto verso diventa "Nature was in the best of humors -" ("La natura di ottimo umore -").

La quiete dopo la tempesta diventa una natura massaia, che indossa il suo grembiule più fino per preparare un manicaretto a base di aria nuova.


F1455 (1877) / J1399 (1877)

Perhaps they do not go so far
As we who stay, suppose -
Perhaps come closer, for the lapse
Of their corporeal clothes -

It may be, know so certainly
How short we have to fear
That Comprehension antedates
And estimates us there -

    Forse non vanno così lontano
Come noi che restiamo, supponiamo -
Forse vengono più vicini, per il cadere
Dei loro abiti corporei -

Può darsi, che sappiano con certezza
Quanto brevemente dobbiamo temere
Perché la Comprensione antidata
E ci reputa là -

Il testo riportato sopra è quello del manoscritto della prima stesura, una volta accolte le varianti sottolineate e scritte al posto di parole cancellate. Il testo che ne risulta è uguale a un'altra copia inviata in una lettera del 1877 a due lontane cugine, Harriet Austin Dickinson e Mary Taylor Dickinson (L518 - Johnson indica come seconda destinataria Martha Dickinson, ma Franklin precisa che quest'ultima, sorella delle due, era morta nel 1870), in cui i versi sono scritti in forma di prosa, preceduti da "You are very kind to have wished for me, and I think it sweet, but accustomed to all, through Father, they remind me too deeply of him for Peace. You, too, have been lessened. Let us remember together." ("Siete state molto gentili a chiedere di me, e lo reputo caro, ma avvezza a tutti, attraverso il babbo, loro me lo rammentano troppo intensamente per la mia Pace. Anche voi siete state diminuite. Lasciateci ricordare insieme.").
La lettera fu scritta presumibilmente dopo una riunione di famiglia a cui, come era solita fare, ED non partecipò (perciò quel "they" nel testo che precede i versi deve intendersi riferito ai parenti che erano presenti all'incontro). Nelle note alla poesia Franklin, citando una lettera di Austin Baxter Keep a George Whicher del 30 novembre 1930, scrive: "Secondo il nipote Austin Baxter Keep, le due cugine sorpresero ED in giardino e lei si dileguò immediatamente. Subito dopo inviò loro questo biglietto, accompagnato da fiori."
Un'altra copia di questa poesia, limitata alla prima strofa, è in una lettera scritta a Higginson nel settembre del 1877 (L517), subito dopo la morte della moglie. Il testo è lo stesso, cambiano soltanto i pronomi dei versi 1, 2 e 4 che diventano "she", "you" e "her".

Chi muore forse non va troppo lontano, anzi, forse resta addirittura più vicino di prima a noi che restiamo. Può anche darsi che chi è ormai di là sappia con certezza la durata, comunque molto breve, del nostro restare, perché la comprensione di chi è ormai fuori dal tempo tende come ad anticipare ciò che di lì a poco avverrà concretamente.
Molto belle le frasi che precedono i versi nel biglietto alle cugine, scritto quasi certamente per scusarsi di aver respinto il loro desiderio di vederla. L'ultima frase: "Lasciateci ricordare insieme" sembra riproporre, con forza e insieme con nostalgica dolcezza, il legame che la univa al padre, come se ED volesse mantenerlo integro e concreto anche al di là di quella morte che nei versi avvicina invece di allontanare, e non è altro che il cadere degli abiti corporei e l'acquistare una nuova e piena consapevolezza.


F1456 (1877) / J1409 (1877)

Could mortal Lip divine
The elemental Freight
Of a delivered Syllable
'Twould crumble with the weight -

The Prey of Unknown Zones -
The Pillage of the Sea
The Tabernacles of the Minds
That told the Truth to me -

    Potesse un Labbro mortale intuire
Il Carico primordiale
Di una Sillaba pronunciata
Si sgretolerebbe sotto quel peso -

La Preda di Zone Sconosciute -
Il Saccheggio del Mare
I Tabernacoli della Mente
Che hanno detto a me la Verità -

La prima strofa (che, come in molti altri casi, può avere vita autonoma, tanto che ED la inviò da sola all'amico Samuel Bowles) è un inno al potere della parola, che contiene in sé un "carico" di senso talvolta troppo grande per essere intuito dal labbro che la pronuncia (un'immagine che ricorda la J952-F913). Nella seconda ED sviluppa quel "carico" e lo fa diventare la preda conquistata in terre sconosciute, saccheggiata all'immensità del mare, per farne poi quei tabernacoli della mente che, soli, possono rivelarci la verità (o anche, in una variante, "the News", ovvero le notizie, gli annunci di ciò che accade nel mondo).
Per i versi 5 e 6 ED ha indicato una variante che descrive in modo diverso la sillaba della prima strofa: "In spans in Unknown Zones - / Irreverenced - in the Sea -" ("Estesa in Zone Sconosciute - / Irriverente - nel Mare -").
Nella versione inviata a Samuel Bowles, al verso 2 c'è "undeveloped" ("latente, incompiuta") - presente come variante nella versione intera - al posto di "elemental".


F1457 (1877) / J1422 (1877)

Summer has two Beginnings -
Beginning once in June -
Beginning in October
Affectingly again -

Without, perhaps, the Riot
But graphicer for Grace -
As finer is a going
Than a remaining Face -
Departing then - forever -
Forever - until May -
Forever is deciduous -
Except to those who die -

    L'estate ha due Inizi -
Inizia una volta in giugno -
Inizia in ottobre
Coinvolgendo di nuovo -

Senza Chiasso, forse,
Ma più nitida per la Grazia -
Com'è più bello l'andarsene
Che il restare di un Volto -
Si accomiata poi - per sempre -
Per sempre - fino a maggio -
Per sempre è caduco -
Eccetto per quelli che muoiono -

L'estate indiana (la nostra estate di san Martino) è un fuggevole e commovente nuovo inizio, più discreto rispetto al primo; quello che in giugno è il chiassoso irrompere della luce e del calore che dà nuova vita, in ottobre diventa un tranquillo crogiolarsi, più adatto alla mente che al corpo, ma bello come può esserlo un volto che sfuma nella lontananza del ricordo. Poi l'estate se ne va e sembra lasciarci per sempre in balia del freddo e dell'oscurità, ma noi sappiamo che non è così: l'estate se ne va per tornare, il suo "per sempre" è passeggero, non definitivo come quello di chi muore.


F1458 (1877) / J1424 (1877)

The Gentian has a parched Corolla -
Like Azure dried
'Tis Nature's buoyant juices
Beatified -
Without a vaunt or sheen
As casual as Rain
And as benign -

When most is past - it comes -
Nor isolate it seems -
It's Bond it's Friend -
To fill it's Fringed career
And aid an aged Year
Abundant end -

It's lot - were it forgot -
This truth endear -
Fidelity is gain
Creation o'er -

    La Genziana ha una Corolla avvizzita -
Come un Azzurro inaridito
È dei restanti succhi della Natura
Beatificata -
Senza vanto o lustro
Casuale come la Pioggia
E altrettanto benigna -

Quando quasi tutto è passato - arriva -
Né si sente isolata -
Il suo Incarico le è Amico -
Compiere la sua Frangiata carriera
E aiutare un Anno attempato
Fine appagante -

La sua sorte - dovessimo scordarlo -
Questa verità confermare -
La fedeltà vince
In tutto il Creato -

La genziana, un po' come la ginestra leopardiana, è l'ultimo baluardo della bella stagione che lascia il posto all'inverno. È modesta e poco appariscente, come l'azzurro sbiadito del cielo autunnale è rivitalizzata da succhi che la natura ha sempre in serbo, non ha un posto stabilito e, come la pioggia, si stende casualmente sui campi con la sua benigna presenza. Non chiede molto, le basta il suo umile incarico di accompagnare un anno ormai attempato, ma le è concesso in sorte un compito ben più importante di quello che appare: testimoniare con la sua presenza che la fedeltà, talvolta oscura e che non chiede niente, vince sempre nel confronto col fuggevole splendore.
Al verso 3 "buoyant" significa "qualcosa che resta a galla, che non affonda"; credo perciò che i versi 3 e 4 si debbano intendere come: "essa fa parte di quei succhi della natura che restano in superficie, non affondano nell'imminenza dell'inverno, e la sua visibile testimonianza è degna di essere notata e ricordata."


F1459 (1878) / J1433 (1878)

How brittle are the Piers
On which our Faith doth tread -
No Bridge below doth totter so -
Yet none hath such a Crowd.
It is as old as God -
Indeed - 'twas built by him -
He sent his Son to test the Plank -
And he pronounced it firm.
    Come sono precari i Piloni
Sui quali la nostra Fede avanza -
Nessun Ponte quaggiù oscilla così -
Eppure nessuno ha una simile Folla.
È vecchio come Dio -
Infatti - fu costruito da lui -
Egli mandò suo Figlio a saggiare le Assi -
E lui le dichiarò solide.

ED inviò questi versi sia a Maria Whitney, probabilmente in una lettera dell'inizio del 1878 dopo la morte di Samuel Bowles il 16 gennaio di quell'anno (la copia manoscritta è stata pubblicata per la prima volta in: Ellen Louise Hart, "New Approaches to Editing Emily Dickinson.", Ph.D. diss., University of California, Santa Cruz, 1996 - cit. nell'edizione Franklin), sia a Higginson, in una lettera del giugno 1878 (L553) in cui, nelle frasi che precedono i versi, cita la morte di Samuel Bowles e allude a quella della moglie di Higginson (2 settembre 1877):
"Mr Bowles was not willing to die. / When you have lost a friend, master, you remember you could not begin again, because there was no World. I have thought of you often since the Darkness - though we cannot assist another's Night - / I have hoped you were saved. -/ That those have immortality with whom we talked about it, makes it no more mighty - bur perhaps more sudden -" ("Mr Bowles non era pronto a morire. / Quando lei ha perduto un'amica, Maestro, ricorderà che non riusciva a ricominciare, perché non c'era più il Mondo. Ho pensato spesso a lei dopo la Tenebra - sebbene non si possa soccorrere la Notte di un altro - / Ho sperato nella sua salvezza - / Perché l'immortalità avuta da coloro con cui ne parlavamo, non la rende più potente - ma forse più inaspettata -").
In un altro manoscritto, probabilmente una prima stesura, i due versi iniziali sono leggermente diversi: "Upon what brittle Piers - / Our Faith doth daily tread -" ("Su quali precari Piloni - / La nostra Fede avanza ogni giorno -").

La fede poggia su basi molto fragili, pronte a sbriciolarsi al minimo urto dei nostri dubbi. Eppure nessun ponte concreto ospita una folla così numerosa come quello costruito su quelle basi, un ponte che Dio ha creato insieme all'uomo e che poi ha fatto provare a suo figlio, per saggiarne la solidità; se lui è riuscito a percorrerlo indenne, perché non dovremmo riuscirci anche noi?
Come quasi sempre, ED cerca di trovare argomenti a favore di una fede della quale avverte tutta la fragilità. Stavolta sono gli ultimi due versi a fare da punto d'appoggio, come se la concretezza del dio che viene tra gli uomini, e percorre con loro quel ponte così precario, dovesse convincerci ad attraversarlo con la fede di trovare qualcosa sull'altra sponda. Ma anche il quarto verso sembra andare in questa direzione, con quella folla che rappresenta l'insopprimibile necessità di credere a cui è difficile sottrarsi, anche perché un ponte sul nulla non piace a nessuno.


F1460 (1878) / J1436 (1878)

Than Heaven more remote,
For Heaven is the Root,
But these the flitted Seed,
More flown indeed,
Than Ones that never were,
Or those that hide, and are -

What madness, by their side,
A vision to provide
Of future Days
They cannot praise -

My Soul - to find them - come -
They cannot call - they're dumb -
Nor prove - nor Woo -
But that they have Abode -
Is absolute as God -
And instant - too -

    Del Cielo più remoti,
Perché il Cielo è la Radice,
Ma questi i Semi sparsi,
Più sfuggenti invero,
Di Chi non fu mai,
O di chi si nasconde, ed è -

Che follia, a casa loro,
Aspettarsi una visione
Di Giorni futuri
Che non possono celebrare -

Anima mia - per ritrovarli - vieni -
Loro non possono chiamare - sono muti -
Né mostrarsi - né Agognare -
Ma che abbiano Dimora -
È assoluto come Dio -
E pressante - anche -

Inviata a Maria Whitney dopo la morte di Samuel Bowles (16 gennaio 1878).

Nei primi versi il mistero della morte appare più irraggiungibile di quello del cielo, con quei semi sparsi dappertutto eppure così sfuggenti. Nella seconda strofa l'aldilà diventa una sorta di luogo cristallizzato, dove non c'è più futuro perché il tempo non esiste e se ce n'è uno è sicuramente molto diverso da quello che conosciamo. Nella terza un'affermazione, assoluta come Dio, ma come lui segnata dall'impossibilità di verificarla se non all'interno di una fede che non chiede.
Nell'ultimo verso il mistero assume i contorni di una domanda che si presenta di continuo alla nostra mente, tanto pressante quanto irrisolta.


F1461 (1878) / J1435 (1878)

Not that he goes - we love him more
who led us while he stayed.
Beyond Earth's trafficking frontier,
for what he moved, he made.
    Non perché se ne va - amiamo di più colui
che ci guidò mentre era qui.
Al di là della trafficata frontiera terrena,
ciò che ha affrontato, l'ha realizzato.

In una lettera a Mary Bowles dell'inizio del 1878 (L536), subito dopo la morte di Samuel Bowles (16 gennaio).
Il manoscritto è perduto e il testo deriva da una trascrizione di Mabel Todd.

L'amore per un amico (forse anche amato) non può aumentare quando ci lascia, perché lo amavamo già tanto prima che se ne andasse e perché ciò che ha fatto resterà sempre con noi.


F1462 (1878) / J1366 (1876)

Brother of Ingots - Ah Peru -
Empty the Hearts that purchased you -
    Fratello di Lingotti - Ah Perù -
Vuoti i Cuori che ti comprarono -

Ci sono altri due manoscritti, con versioni diverse di questa poesia.
Il primo è un biglietto inviato a Susan nel 1878 (L585), con accluso un fiore:

Susan - I dreamed of you, last night,
and send a Carnation to indorse it -
Sister of Ophir - Ah Peru -
Subtle the Sum that purchase you -
    Susan - ho sognato di te, la scorsa notte,
e mando un Garofano a ratificarlo -
Sorella di Ophir - Ah Perù
Subdola la Somma che ti compra -

Il secondo un biglietto inviato a Sarah Tuckerman ai primi di dicembre del 1880 (L677) in occasione della morte di Elihu Root (3 dicembre 1880), un professore di matematica all'Amherst College, collega e amico del marito della Tuckerman, Edward, insegnante di botanica nello stesso college:

I thought of you, although I never saw
your friend,
Brother of Ophir
Bright Adieu -
Honor, the shortest route
To you -
    Ho pensato a te, sebbene non avessi mai visto
il tuo amico,
Fratello di Ophir
Luminoso Adieu -
Onore, la via più breve
Verso di te -

L'idea del primo verso (una preziosità favolosa e lontana: Lingotti/Perù nella prima versione, Ophir/Perù nella seconda, Ophir/Adieu nella terza) viene utilizzata in tre modi: nella prima versione (di cui non sappiamo se prevedesse un destinatario) qualcuno che era considerato fratello d'elezione è evidentemente scomparso, visto che lascia un cuore vuoto; nella seconda la sorella d'elezione viene comprata con un fiore, insieme ratifica di un pensiero/sogno e prezzo (subdolo e insieme sottile, minuto, visto che l'originale può significare entrambe le cose) con cui comprare un legame; nella terza esprime il cordoglio per un amico prezioso che ha lasciato dietro di sé un luminoso addio (impreziosito dall'uso del termine francese) e un ricordo di dignitoso onore.
Ophir era una regione celebre per l'oro che vi si trovava, citata in molti libri della Bibbia: Re primo libro 9,28 - 10,11 e 22,48; Cronache primo libro 29,4; Cronache secondo libro 8,18 e 9,10; Giobbe 22,24 e 28,16; Salmi 45,10; Isaia 13,12. L'altro Ophir citato nella Bibbia (Genesi 10,29 e Cronache primo libro 1,23) è invece negli elenchi di genealogie come uno dei figli di Joktan.


F1463 (1878) / J1403 (1877)

My Maker - let me be
Enamored most of thee -
But nearer this
I more should miss -
    Mio Creatore - lascia ch'io sia
Innamorata totalmente di te -
Che più mi avvicini
Più ne senta il bisogno -

Inviata a Susan. Ci sono altre due copie con il secondo verso sensibilmente variato: "A world or two from thee -" ("Un Mondo o due da te -") e "A Fence or two from thee -" ("Un Recinto o due da te -").

L'oggetto d'amore, sia esso terreno o divino, è sempre nei nostri pensieri e l'avvicinarsene non fa che aumentare il nostro desiderio.


F1464 (1878) / J1438 (1878)

Behold this little Bane -
The Boon of all alive -
As common as it is unknown
The name of it is Love -

To lack of it is Woe -
To own of it is Wound -
Not elsewhere - if in Paradise
It's Tantamount be found -

    Osserva questo piccolo Veleno -
Bramosia di tutti i vivi -
Comune quanto sconosciuto
Il suo nome è Amore -

Scarseggiarne è Dolore -
Possederlo è Ferita -
In nessun posto - se non in Paradiso
L'Equivalente troverai -

L'amore "gioia e dolore" diventa un veleno che, sia nella mancanza che nel possesso, dà "dolore e ferita"; ma è un veleno così dolce che nessuno riesce a farne a meno e che non ha eguali se non, forse, in Paradiso.


F1465 (1878) / J1439 (1878)

How ruthless are the gentle -
How cruel are the kind -
God broke his contract to his Lamb
To qualify the Wind -
    Come sono spietati i mansueti -
Come sono crudeli i cortesi -
Dio ruppe il contratto con l'Agnello
Per mitigare il Vento -

Presumo ci sia un riferimento biblico ma non sono riuscito a identificare una citazione precisa. Il senso dovrebbe essere: i mansueti e i cortesi (il cui simbolo è l'agnello del terzo verso, ma che qui sono visti soprattutto nella loro veste di ipocriti) sono talvolta i più crudeli e spietati, perciò per mitigare quel vento maligno che si nasconde dietro a un'apparenza così benevola dobbiamo essere capaci di guardare oltre, di rompere il contratto di benevolenza che abbiamo con loro, per riuscire a vederne la vera natura e difenderci da essa.


F1466 (1878) / J1440 (1878)

The healed Heart shows it's shallow scar
With confidential moan -
Not mended by Mortality
Are Fabrics truly torn -
To go it's convalescent way
So shameless is to see
More genuine were perfidy
Than such Fidelity -
    Il Cuore guarito mostra la sua blanda cicatrice
Con confidente lamento -
Non riparabili dai Mortali
Sono le Stoffe davvero lacerate -
Percorrere la sua convalescenza
Così spudorata è vedere
Che più genuina sarebbe la perfidia
Di una tale Fedeltà -

Un cuore che guarisce deve metterci in sospetto, perché soltanto le piccole cicatrici guariscono, mentre per le lacerazioni veramente profonde i nostri strumenti mortali servono a ben poco.
L'immagine dell'apparenza superficiale che inganna è molto simile a quella della poesia precedente, anche se qui il senso sembra molto più esplicito.


F1467 (1878) / J1441 (1878)

These Fevered Days - to take them to the Forest
Where Waters cool around the mosses crawl -
And shade is all that devastates the stillness
Seems it sometimes this would be all -
    Questi Febbrili Giorni - portarli nella Foresta
Dove fresche Acque strisciano intorno ai muschi -
E l'ombra è tutto ciò che devasta il silenzio
Sembra talvolta che questo sia tutto -

Un anelito al riposo dopo i febbrili giorni della vita, in una foresta-morte che diventa l'estremo rifugio dove regnano soltanto ombre e silenzio, insieme a quelle "fresche acque", probabile simbolo del misterioso fluire della vita "altra", contrapposto alla vana e febbrile attività della vita mortale.


F1468 (1878) / J1442 (1878)

To mend each tattered Faith
There is a needle fair
Though no appearance indicate -
'Tis threaded in the Air -

And though it do not wear
As if it never Tore
'Tis very comfortable indeed
And spacious as before -

    Per riparare ogni Fede lacerata
C'è un apposito ago
Sebbene nulla appaia a rivelarlo -
È infilato nell'Aria -

E sebbene non si indossi
Come una mai Strappata
È molto confortevole invero
E spaziosa come prima -

A leggerla insieme alla J1440-F1466 appare prima un contrasto: "Non riparabili dai Mortali / Sono le Stoffe davvero lacerate" rispetto a "Per riparare ogni Fede lacerata / C'è un apposito ago", ma poi le due poesie sembrano quasi complementari: le lacerazioni che riguardano i sentimenti umani e legati alla vita mortale sono difficilmente ricucibili, perché è quaggiù che dovremmo trovare l'ago appropriato, mentre quelle che sentiamo dentro di noi quando non riusciamo a svelare i misteri dell'eterno possono essere ricucite da un ago immateriale; il rammendo non sarà perfetto, una fede mai strappata è pur sempre meglio di una ricucita, ma ci permetterà comunque di indossarla di nuovo, senza troppe differenze con la fede immacolata e priva di dubbi che ci era stata consegnata la prima volta.


F1469 (1878) / J1443 (1878)

A Chilly Peace infests the Grass
The Sun respectful lies -
Not any Trance of industry
These shadows scrutinize -

Whose Allies go no more astray
For service or for Glee -
Though all mankind do anchor here
From whatsoever Sea -

    Una Fredda Pace infesta l'Erba
Il Sole rispettoso giace -
Nessuna Estasi d'attività
Scrutano queste ombre -

I cui Compagni non sono più sviati
Da compiti o da Gioie -
Sebbene l'intera umanità approdi qui
Da qualsiasi Mare -

Un cimitero: l'approdo di ogni mortale, con la sua fredda pace e le sue ombre immote e ormai lontane da tutto ciò che consideriamo vita.
Ho scelto due varianti al verso 7: "Though" al posto di "But" ("Ma") e "do anchor" al posto di "deliver"; per quest'ultima variante ho scelto il verbo più chiaro, probabilmente inserito come alternativa per esplicitare il senso di "deliver", verbo che ha diversi significati.


F1470 (1878) / J1445 (1878)

Death is the supple Suitor
That wins at last -
It is a stealthy Wooing
Conducted first
By pallid innuendoes
And dim approach
But brave at last with Bugles
And a bisected Coach
It bears away in triumph
To Troth unknown
And Kinsmen as divulgeless
As throngs of Down -
    La Morte è il remissivo Pretendente
Che vince alla fine -
È una Corte furtiva
Condotta dapprima
Con pallide allusioni
E velati approcci
Ma ardita alla fine con Trombe
E Carrozza bipartita
Porta via in trionfo
A Nozze ignote
E Congiunti impalpabili
Come frotte di Piume -

L'immagine della morte che ci porta via in carrozza era già nella J712-F479, ma mentre là c'è un viaggio verso l'immortalità che attraversa via via i luoghi conosciuti in vita, qui la morte diventa un remissivo pretendente, che non ha fretta, perché prima o poi sa che dovremo cedere al suo paziente corteggiamento e accettare le nozze con il mistero e l'imperscrutabilità dell'ignoto.
Per gli ultimi due versi ED ha indicato delle varianti accolte in alcune delle edizioni correnti: "And Pageants as impassive / As Porcelain" ("E Cortei impassibili / Come Porcellane"); "And Kindred as responsive / As Clans of Down" (" E Parentele cordiali / Come Clan di Piume").


F1471 (1878) / J1446 (1878)

His Mind like Fabrics of the East -
Displayed to the despair
Of everyone but here and there
An humble Purchaser -
For though his price was not of Gold -
More arduous there is -
That one should comprehend the worth,
Was all the price there was -
    La sua Mente come Stoffe d'Oriente -
Esibita alla disperazione
Di ognuno tranne qui e là
Un umile Acquirente -
Perché sebbene il prezzo non fosse in Oro -
Uno più arduo ce n'è -
Che se ne comprendesse il valore,
Era tutto il prezzo che ci voleva -

Una mente che produce cose preziose è esibita al pubblico, ma solo pochi riescono a carpire quella bellezza, perché è una merce il cui prezzo non si calcola in oro, ma in qualcosa che è molto più arduo da offrire: la comprensione del valore che ha.
Non si può fare a meno di pensare a quelle "Stoffe d'Oriente" anche come metafora della poesia, concepita nella mente del poeta e affidata al mondo con la consapevolezza che soltanto pochi riusciranno a capirne il valore, il solo prezzo che consente di farla propria.
La "disperazione" del secondo verso va intesa come "that of which there is no hope" ("ciò per cui non c'è speranza"), ovvero "quella mente non spera di essere compresa da tutti".


F1472 (1878) / J1447 (1878)

How good his Lava Bed,
To this laborious Boy -
Who must be up to call the World
And dress the sleepy Day -
    Com'è grato il suo Letto di Lava,
A questo laborioso Fanciullo -
Che deve levarsi per chiamare il Mondo
E rivestire il sonnolento Giorno -

Il tramonto (rosso come la lava che esce da un vulcano) è un gradevole letto per il sole, che dovrà poi immancabilmente levarsi per svegliare il mondo e rivestire con la sua luce il giorno ancora sonnolento.


F1473 (1878) / J1449 (1878)

I thought the Train would never come -
How slow the whistle sang -
I dont believe a peevish Bird
So whimpered for the Spring -
I taught my Heart a hundred times
Precisely what to say -
Provoking Lover, when you came
It's Treatise flew away
To hide my strategy too late
To wiser be too soon -
For miseries so halcyon
The happiness atone -
    Pensavo che il Treno non sarebbe mai arrivato -
Tanto lento il sibilo echeggiava -
Non credo che un petulante Uccello
Piagnucoli così per la Primavera -
Avevo insegnato al mio Cuore cento volte
Esattamente cosa dire -
Provocante Innamorato, quando arrivasti
Il suo Trattato si dileguò
Troppo tardi per celare la mia strategia
Troppo presto per essere saggia -
Sventure così alcionie
La felicità compensi -

L'ansia di rivedere l'amato trasforma un tempo brevissimo (quello che passa dal fischio del treno al suo arrivo) in un istante interminabile, ci fa lamentare per quell'apparente ritardo più di quanto faccia un uccello impaziente per l'arrivo della primavera. E poi, quando il momento è arrivato, tutto ciò che ci eravamo ripromessi di dire si dilegua improvvisamente, senza darci né il tempo di celare la nostra confusione né quello di ricomporci e trovare comunque qualcosa di assennato da dire. Ma è un'ansia ampiamente compensata dalla felicità che proviamo per quell'incontro.


F1474 (1878) / J1450 (1878)

The Road was lit with Moon and star -
The Trees were bright and still -
Descried I - by -the distant Light
A traveller on a Hill -
To magic Perpendiculars
Ascending, though terrene -
Unknown his shimmering ultimate -
But he indorsed the sheen -
    La Strada era illuminata da Luna e stelle -
Gli Alberi erano lucenti e immobili -
Scorsi - accanto - alla Luce lontana
Un viandante su una Collina -
Che a magici Perpendicoli
Ascendeva, sebbene terreni -
Ignoto il suo luccicante traguardo -
Ma in sé garantiva il bagliore -

Un paesaggio illuminato dalla Luna, una figura indistinta (un viandante, ma anche un cavaliere in una variante) si staglia lontano in quella luce, sembra salire verso vette misteriose eppure legate a forme terrene, nulla sappiamo di lui se non che la sua irreale presenza giustifica quel bagliore indistinto ma così reale.
Versi che non chiedono un'interpretazione: così come il viandante misterioso è pegno di quel bagliore lontano eppure così visibile, la poesia giustifica se stessa descrivendo una visione che resta in bilico fra sogno e realtà. Perciò il commento migliore è il suo penultimo verso: "Unknown his shimmering ultimate".


F1475 (1878) / J1451 (1878)

Whoever disenchants
A single Human soul
By failure of irreverence
Is guilty of the whole -

As guileless as a Bird
As graphic as a Star
Till the suggestion sinister
Things are not what they are -

    Chiunque disincanti
Una sola anima Umana
Dal fallo d'irriverenza
È colpevole del tutto -

Ingenua come un Uccello
Ben delineata come una Stella
Fino al sinistro suggerimento
Che le cose non sono quel che sono -

Convincere un'anima che l'irriverenza non solo non è peccato, ma serve a scoprire che le cose non sono sempre quello che sembrano, è una colpa che ha difficilmente eguale, perché quell'anima così ingenua e così ben delineata da avere i contorni netti come quelli di una stella scoprirà cose che forse sarebbe stato meglio non sapere.
In questo caso credo sia del tutto plausibile immaginare che ED abbia usato la figura retorica dell'ironia, ovvero dire una cosa per intendere il suo contrario. Gli indizi non mancano, in particolare nella seconda strofa, dove l'anima pre-disincanto è descritta come "ingenua" e "ben delineata", ovvero priva delle sfumature del dubbio. Ma è soprattutto l'ultimo verso a far pensare che il suggerimento "sinistro" sia in realtà un esplicito incitamento a peccare d'irriverenza, a uscire dall'ingenua fede senza domande per scoprire le infinite sfaccettature della realtà.


F1476 (1878) / J1452 (1878)

Your thoughts dont have words every day
They come a single time
Like signal esoteric sips
Of the communion Wine
Which while you taste so native seems
So easy so to be
You cannot comprehend it's price -
Nor it's infrequency
    I tuoi pensieri non hanno parole tutti i giorni
Arrivano in singoli momenti
Come gli speciali sorsi esoterici
Del Vino della comunione
Che mentre lo gusti sembra così naturale
Così semplice il suo esistere
Che non riesci a comprenderne il prezzo -
Né l'infrequenza

Le parole che usiamo per comunicare i nostri pensieri sembrano così naturali, così semplici da pronunciare; ma se ci riflettiamo capiamo che non è così, perché le parole di solito sorgono spontanee per i pensieri più usuali, mentre per quelli importanti (per esempio quelli che riteniamo degni di essere trasmessi in una poesia) l'espressione giusta arriva raramente, a prezzo di una ricerca faticosa, e non sempre riesce a esprimere tutto ciò che sentiamo.


F1477 (1878) / J1734 (?)

Oh, honey of an hour,
I never knew thy power,
Prohibit me
Till my minutest dower,
My unfrequented flower
Deserving be.
    Oh, dolcezza di un'ora,
Non conobbi mai il tuo potere,
Escludimi
Finché la mia più minuscola dote,
Il mio fiore appartato
Non sarà degno.

Gli ultimi due versi (o meglio una loro variante) sono in una lettera a Otis Lord del 1878 (L562): "That unfrequented Flower / Embellish thee -" ("Quel Fiore appartato / Ti adorni -"). L'autografo della lettera è tagliato in più punti e questi due versi sono all'inizio di un nuovo foglio, come se la poesia iniziasse alla fine del foglio precedente (Franklin).
La lettera inizia così:
"Dont you know you are happiest while I withhold and not confer - dont you know that "No" is the wildest word we consign to Language?" ("Non sai che sei più felice quando mi nego e non concedo - non sai che 'No' è la parola più selvaggia che affidiamo al Linguaggio?").
Il frammento di foglio rimasto prima dei versi contiene queste frasi:
"The 'Stile' is God's - My Sweet One - for your great sake - not mine - I will not let you cross - but it is all your's, and when it is right I will lift the bars, and lay you in the Moss - You showed me the word. / I hope it has no different guise when my fingers make it. It is Anguish I long conceal from you to let you leave me, hungry, but you ask the divine Crust and that would doom the Bread." ("La 'Soglia' è di Dio - Mia Dolcezza - per riguardo a te - non a me - non ti lascerò attraversare - ma è tutta tua, e quando sarà giusto alzerò le sbarre, e giacerai nel Muschio - Mi mostrasti tu la parola. / Spero che non sarà diversa quando sarà concepita dalle mie dita. È Angoscia ciò che da tempo ti nascondo per farti andar via, affamato, ma tu chiedi quella Crosta divina che condannerebbe il Pane.")
Il testo completo è dalla trascrizione di Mabel Todd.

All'amore mai conosciuto è dedicato quel "fiore appartato", in attesa di essere degno di essere gustato. La lettera a Otis Lord è molto esplicita e chiarisce meglio il senso dei versi: una rinuncia vigile, un dire "no" per poter dire un "sì" più vero e convinto.
Franklin ritiene che nella parte perduta della lettera ci fossero i versi iniziali; non possiamo escluderlo, ma è plausibile anche un utilizzo dei soli due versi superstiti, con l'ultimo che diventa più direttamente riferito al destinatario della lettera rispetto al più impersonale "Deserving be" della trascrizione di Mabel Todd.


F1478 (1878) / J-

One note from One Bird
Is better than a Million Word -
A scabbard has - but one sword
    Una singola nota da Un singolo Uccello
È meglio di un Milione di Parole -
Un fodero ha - solo una spada

Pubblicato tra i frammenti in prosa nell'edizione Johnson delle lettere (PF97, pag. 926).

I primi due versi potrebbero sembrare una dichiarazione di superiorità della musica nei confronti della parola, ma l'ultimo chiarisce che si tratta di una condanna delle troppe parole dette al vento, come se il poeta potesse raggiungere la perfezione soltanto ove riuscisse a estrarre dal suo fodero l'unica spada-parola che conta.


F1479 (1878) / J1434 (1878)

Go not too near a House of Rose -
The depredation of a Breeze -
Or inundation of a Dew
Alarm it's Walls away -
Nor try to tie the Butterfly,
Nor climb the Bars of Ecstasy -
In insecurity to lie
Is Joy's insuring quality -
    Non avvicinarti troppo alla Casa della Rosa -
Il saccheggio di una Brezza -
O l'inondazione di una Rugiada
Mettono in allarme le sue Mura -
Non provare a legare la Farfalla,
Né a scalare le Sbarre dell'Estasi -
Nell'insicurezza restare
È la rassicurante qualità della Gioia -

In una lettera a Sarah Tuckermann del luglio 1878 (L558), che comprende i versi e queste frasi iniziali: "Would it be prudent to subject an apparitional interview to a grosser test? The Bible portentously says 'that which is Spirit is Spirit.'" ("Sarebbe prudente sottoporre un colloquio incorporeo a una prova grossolana? La Bibbia prodigiosamente dice 'ciò che è Spirito è Spirito.'").
La citazione è dal Vangelo secondo Giovanni 3,6 "Ciò che è nato dalla carne è carne; e ciò che nato dallo Spirito è spirito."

Ci sono delle cose che non ci è possibile conoscere, per le quali il dubbio è uno dato di fatto, e, visto che sono cose che ci danno una sensazione di gioia, conviene adagiarsi in questa incertezza, convincersi che la bellezza della natura e il mistero della fede sono irraggiungibili nella loro vera essenza: possiamo goderne soltanto all'interno della nostra limitatezza.
Come in molti casi di versi inseriti in lettere, poesia e prosa si completano a vicenda, senza gerarchie.


F1480 (1878) / J1444 (1878)

A little Snow was here and there
Disseminated in her Hair -
Since she and I had met and played
Decade had hastened to Decade -

But Time had added, not obtained
Impregnable the Rose
For summer too indelible -
Too obdurate - for Snows -

    Un po' di Neve qua e là
Disseminata nei suoi Capelli -
Da quando c'incontrammo e giocammo
Decade s'era affrettata a Decade -

Ma il Tempo aveva aggiunto, non ottenuto
Inespugnabile la Rosa
Per l'estate troppo indelebile -
Troppo ostinata - per le Nevi -

Sia Johnson che Franklin ipotizzano che la poesia sia stata scritta in occasione della visita di Helen Hunt Jackson a ED il 24 ottobre 1878.

L'amica che torna dopo tanto tempo ha qualche capello bianco, ma resta sempre una rosa inespugnabile, che non si fa consumare dal calore dell'estate né abbattere dal freddo dell'inverno.


F1481 (1878) / J1462 (1879)

We knew not that we were to live -
Nor when - we are to die -
Our ignorance our Cuirass is -
We wear Mortality
As lightly as an Option Gown
Till asked to take it off -
By his intrusion, God is known -
It is the same with Life -
    Non sapevamo che saremmo stati vivi -
Né quando - saremo morti -
L'ignoranza è la nostra Corazza -
Indossiamo la Mortalità
Con leggerezza come una Veste Scelta
Finché siamo chiamati a deporla -
Dall'intrusione, Dio è svelato -
È lo stesso con la Vita -

Due copie comprese in due lettere. La prima a Higginson del dicembre1878 (L575), in cui ED si congratula per il fidanzamento con Mary Potter Thacher, annunciato nello "Springfield Republican" del 1° dicembre 1878. I versi sono preceduti da "Till has loved - no man or woman can become itself - Of our first Creation we are unconscious -" ("Finché non ha amato - nessun uomo o donna può diventare se stesso - Della nostra prima Creazione siamo inconsapevoli -").
La seconda copia è in una lettera a Maria Whitney dello stesso periodo (L591), in risposta a una lettera della Whitney che, fra l'altro, scriveva: "coloro che hanno amato Mr Bowles - siano più vicini gli uni agli altri". Qui i versi sono preceduti da "When not inconvenient to your heart, please remember us, and let us help you carry it, if you grow tired. Though we are each unknown to ourself and each other's, 'tis not what well conferred it, the dying soldier asks, it is only the water." ("Quando te lo permetterà il peso che porti nel cuore, ti prego, ricordati di noi, e permettici di aiutarti a portarlo, se dovesse affaticarti. Sebbene ciascuno di noi sia sconosciuto a se stesso e ognuno agli altri, solo acqua chiede il soldato morente, e non da quale pozzo provenga.").

Ignorare il nostro destino è la corazza che ci permette di vivere. Solo l'arrivo della morte, improvvisa messaggera di Dio, ci può svelare il mistero. La stessa cosa capita nella vita: soltanto l'arrivo inaspettato di qualcosa o di qualcuno ci fa capire quanto sia importante vivere.
Versi che ED ha utilizzato in due circostanze molto diverse: una lettera di congratulazioni per un fidanzamento e l'affettuosa offerta di vicinanza a un'amica.


F1482 (1879) / J1377 (1876)

Forbidden Fruit a flavor has
That lawful Orchards mocks -
How luscious lies within the Pod
The Pea that Duty locks -
    Il Frutto proibito ha un sapore
Che irride ai Frutteti legittimi -
Giace succulento nel Baccello
Il Fagiolo rinchiuso dal Dovere -

Inno al frutto proibito, molto più saporito di quelli legittimi. Ho tradotto "Pea" (Pisello) con "Fagiolo" (sempre un legume rinchiuso in un baccello) per evitare possibili fraintendimenti del termine italiano (Raffo traduce con "seme").


F1483 (1879) / J1506 (1880)

Summer is shorter than any one -
Life is shorter than Summer -
Seventy Years is spent as quick
As an only Dollar -

Sorrow - now - is polite - and stays -
See how well we spurn him -
Equally to abhor Delight -
Equally retain him -

    L'Estate è più corta di qualsiasi cosa -
La Vita è più corta dell'Estate -
Settant'anni si spendono in fretta
Come un singolo Dollaro -

Il Dolore - ora - è garbato - e resta -
Guarda come siamo bravi a disdegnarlo -
Egualmente aborrire la Gioia -
Egualmente trattenerla -

Tutto ciò che è gradevole sembra così corto: l'estate, ancora di più la vita, che sembra svanire in un istante, anche se si riesce a viverla fino in fondo. La stessa cosa accade per i sentimenti che proviamo: disdegnamo il dolore, ma lui, se pur con garbata cortesia, resta sempre al nostro fianco. Il contrario accade per la gioia: quanto sarebbe bello invece disdegnare allo stesso modo anche lei e riuscire però a trattenerla a lungo con noi.


F1484 (1879) / J1465 (1879)

Before you thought of Spring
Except as a Surmise
You see - God bless his suddenness -
A Fellow in the Skies
Of independent Hues
A little weather worn
Inspiriting habiliments
Of Indigo and Brown -
With Specimens of Song
As if for you to choose -
Discretion in the interval
With gay delays he goes
To some superior Tree
Without a single Leaf
And shouts for joy to Nobody
But his seraphic self -
    Prima di aver pensato alla Primavera
Se non come un'ipotesi
Vedi - Dio ne benedica la subitaneità -
Un Tale nei Cieli
Di Colori indipendenti
Un po' logorato dalle intemperie
Che ravviva abbigliamenti
D'Indaco e di Bruno -
Con Campionari di Canto
Come per farli scegliere a te -
Con discernimento nelle pause
E gioiosi indugi egli va
Su qualche scelto Albero
Senza una sola Foglia
E grida di gioia per Nessuno
Se non il suo serafico sé -

Una copia fu inviata a Sarah Tuckerman; un'altra, rimasta nelle carte di ED, riporta nel verso del foglio l'indicazione "Blue Bird -". La terza (perduta) fu inviata a Helen Hunt Jackson, che, il 12 maggio 1879, rispose (L601a): "Conosco a memoria il suo 'Blue bird' - ed è più di quanto si possa dire di molti dei miei versi.", aggiungendo alla fine: "Cosa ne dice di cimentarsi con l'oriolo? Sarà qui tra poco." La, probabile, risposta di ED fu la J1466-F1488. Il "Blue bird" è protagonista anche della J1395-F1383.

Il Blue bird (Uccezzo Azzurro) come portatore di gioia e colore, che ravviva l'inverno ormai quasi alla fine. Il suo canto è vario e gioioso, e non bada ad eventuali spettatori, perché canta soprattutto per sé. Molto belli il settimo e l'ottavo verso, in cui i colori dell'uccello che torna ravvivano le spente tonalità invernali.


F1485 (1879) / J1432 (1878)

Spurn the temerity -
Rashness of Calvary -
Gay were Gethsemane
Knew we of thee -
    Rigetta la temerarietà -
L'avventatezza del Calvario -
Gaio sarebbe Getsemani
Sapendo di te -

Inviata a Helen Hunt Jackson (L601). Franklin ipotizza che possa essere un saluto per le feste pasquali e, insieme (vedi l'ultimo verso), una richiesta di notizie. La Jackson mandò poi il manoscritto a Higginson aggiungendo sotto i versi: "Wonderful twelve words!" ("Meravigliose dodici parole!"), anche se in realtà le parole sono tredici.

Un giocoso biglietto scritto all'amica lontana, in cui il calvario viene ridotto a temeraria avventatezza e il cordoglio per la morte di Cristo a un sentimento che potrebbe essere tranquillamente messo da parte dalla gioia di sapere notizie dell'amica.


F1486 (1879) / J1454 (1879)

Those not live yet
Who doubt to live again -
"Again" is of a twice
But this - is one -
The Ship beneath the Draw
Aground - is he?
Death - so - the Hyphen of the Sea -
Deep is the Schedule
Of the Disk to be -
Costumeless Consciousness -
That is he -
    Non vivono veramente
Quelli che dubitano di vivere di nuovo -
"Di nuovo" sa di Duplice
Ma questa - è una -
La Nave sotto al Ponte
In secca - è?
La Morte - perciò - il Trattino del Mare -
Profondo è il Progetto
Del Disco che sarà -
Spoglia Consapevolezza -
Ecco cos'è -

La necessità di credere in una vita futura espressa con immagini enigmatiche. Nei primi quattro versi l'apparente duplicità del binomio vita-morte è negata, perché la morte non è altro che uno stadio ulteriore di un'unica vita che si snoda nell'immortalità.
Nei due versi che seguono l'immagine di questa unione viene visualizzata in quella di una nave che passa sotto a un ponte e sembra scomparire per riapparire subito dopo, come se la morte fosse paragonata a quel trattino-ponte che sembra spezzare ma in realtà lascia inalterati i due segmenti della nave-vita (ho considerato "Draw" come contrazione di "draw-bridge", ovvero "ponte levatoio" o anche "ponte mobile" - vedi la nota della Bulgheroni nei Meridiani - per due motivi: il riferimento con la nave che precede e la presenza nel nome composto del trattino che separa-unisce, celato qui ma esplicitato nel verso che segue).
Gli ultimi quattro versi sintetizzano il senso della poesia: il mistero della morte è un progetto troppo profondo per la nostra comprensione; soltanto una consapevolezza spogliata da tutto ciò che nella vita mortale le impedisce di capire riuscirà a entrare in quel mistero, a vedere in quel "disco" non i limiti della circonferenza ma il suo eterno fluire.
La poesia fu inviata a Susan, con la firma "Easter" ("Pasqua"). Nel 1879 la Pasqua cadeva il 13 aprile.


F1487 (1879) / J1459 (1879)

Belshazzar had a Letter -
He never had but one -
Belshazzar's Correspondent
Concluded and begun
In that immortal Copy
The Conscience of us all
Can read without it's Glasses
On Revelation's Wall -
    Baldassar ebbe una Lettera -
Non ne ebbe che una -
Il Corrispondente di Baldassar
Cominciava e concludeva
In quell'immortale Testo
Che la Coscienza di noi tutti
Può leggere senza Occhiali
Sul Muro della Rivelazione -

Tre manoscritti sostanzialmente uguali, uno dei quali inviato al nipote Ned (L603) seguito da "Suggested by our Neighbor -" ("Suggerito dal nostro Vicino -"). Questa annotazione fa pensare che i versi siano ispirati (come per la J1453-F1514) alla vicenda del reverendo Lothrop.
Il banchetto di re Baldassar, con la mano misteriosa che scrive sul muro e Daniele che ne spiega il significato, è descritto in Daniele 5.

Un riferimento biblico, e un fatto molto più prosaico accaduto in paese, permettono a ED di spiegare al nipote che soltanto occhi puri riescono a leggere senza fallo le parole della verità. Tipicamente dickinsoniano paragonare Dio a un "corrispondente" che scrive una lettera.


F1488 (1879) / J1466 (1879)

One of the ones that Midas touched
Who failed to touch us all
Was that confiding Prodigal
The reeling Oriole -

So drunk he disavows it
With badinage divine -
So dazzling we mistake him
For an alighting Mine -

A Pleader - a Dissembler -
An Epicure - a Thief -
Betimes an Oratorio -
An Ecstasy in chief -

The Jesuit of Orchards
He cheats as he enchants
Of an entire Attar
For his decamping wants -

The splendor of a Burmah
The Meteor of Birds,
Departing like a Pageant
Of Ballads and of Bards -

I never thought that Jason sought
For any Golden Fleece
But then I am a rural Man
With thoughts that make for Peace -
But if there were a Jason,
Tradition bear with me
Behold his lost Aggrandizement
Upon the Apple Tree -

    Uno di quelli toccati da Mida
Che non riuscì a toccarci tutti
Fu quel confidente Prodigo
Il barcollante Oriolo -

La sua ebbrezza disconosce
Con motteggio divino -
Il suo bagliore scambiamo
Per una Gemma che si posa -

Un Postulante - un Simulatore -
Un Epicureo - un Ladro -
Di buon'ora un Oratorio -
Un Estasi al culmine -

Il Gesuita dei Frutteti
Si prende gioco mentre l'ammalia
Di un'intatta Essenza
Per le sue fuggevoli voglie -

Splendore di Birmania
La Meteora degli Uccelli,
Si allontana come un Corteo
Di Ballate e di Bardi -

Mai ho creduto che Giasone abbia cercato
Un qualche Vello d'Oro
Ma d'altronde sono di campagna
Con pensieri che tendono alla Quiete -
Ma se un Giasone è mai esistito,
La tradizione si degni con me
Di guardare la sua perduta Elargizione
Sull'Albero del Melo -

Raccogliendo l'invito dell'amica Helen Hunt Jackson (vedi la J1465-F1484) ED si diverte a descrivere l'oriolo (o rigogolo). Quello che più salta agli occhi leggendo i versi è la scoppiettante fantasia delle immagini, come se seguissimo il protagonista nelle sue brillanti e giocose giravolte fra gli alberi, guidati da un occhio che in ogni posa sa trovare nuovi e sorprendenti paragoni: l'oro di Mida, il bagliore scambiato per una gemma, l'elenco della terza strofa con l'oratorio che diventa estasi, il gesuita che ammalia l'essenza del fiore, l'esotico corteo che si allontana al suono di canti e versi (quasi sempre in questi casi ED inserisce un accenno più o meno esplicito alla sua poesia), per finire col mitico vello d'oro di Giasone che diventa l'uccellino sul ramo vicino alla finestra, ammirato dalla campagnola che ama così tanto la quiete da preferire questo mito casalingo e vicino a quelli eroici e pericolosamente lontani.
Molti i termini per i quali non è facile decidere la traduzione. Al verso 4 "reeling" può significare "vacillante, barcollante" ma anche "vorticante, turbinante", ho scelto il primo significato in relazione al "drunk" che segue. Al verso 8 "alighting Mine" è di difficile decifrazione: Bacigalupo traduce con "petardo sul ramo", Errante con "un razzo", Raffo nei Meridiani con "miniera che si posi"; visto che "mine" significa anche "A rich source of wealth or other good" credo che, anche in relazione al "dazzling" del verso precedente, vada visto come qualcosa di brillante che si posa sui rami, come se vedessimo un brillio che in realtà è l'oriolo ma che noi scambiamo per una "Gemma che si posa". Ai versi 11 e 12 ho interpretato "Betimes" e "in chief" come l'inizio e il culmine della giornata. Al penultimo verso "Aggrandizement" può essere inteso come "the state of being exalted in power, rank or honor", ovvero l'aumento di rango di Giasone per la conquista del vello d'oro; per usare una parola singola, anche etimologicamente affine all'originale, ho tradotto con "elargizione", tenendo anche conto che, in una copia inviate alle cugine Norcross, ED utilizzò la variante "emolument".


F1489 (1879) / J1463 (1879)

A Route of Evanescence
With a revolving Wheel
A Resonance of Emerald
A Rush of Cochineal
And every Blossom on the Bush
Adjusts it's tumbled Head -
The Mail from Tunis, probably,
An easy Morning's Ride -
    Una Rotta d'Evanescenza
Con una Ruota turbinante
Una Risonanza di Smeraldo
Un Impeto di Cocciniglia
E ogni Bocciolo sul Ramo
Sistema il suo Capo arruffato -
Posta da Tunisi, probabilmente,
In semplice Passaggio Mattutino -

Versi che dovevano sembrare particolarmente riusciti a ED, visto che esistono sette copie di questa poesia (una perduta), cinque delle quali in lettere: a Helen Hunt Jackson (L602 - 1879); a Sarah Tuckerman (L627 - 1880); a Higginson (L675 - novembre 1880, versi acclusi a parte e unica suddivisa in due strofe); a Mabel Todd (L770 - ottobre 1882) e a Thomas Niles (L814 - aprile 1883, versi acclusi a parte). Le cinque versioni nelle lettere sono identiche, a parte qualche variante minima nelle maiuscole e nella punteggiatura; quella riportata sopra è la prima (inviata a Helen Hunt Jackson).
La copia perduta fu inviata alle cugine Norcross ed è conosciuta da una trascrizione di Frances.
L'unica copia rimasta nelle carte di ED è anche l'unica con una differenza: il secondo verso è: "With a delusive wheel" ("Con una ruota illusoria") e per "delusive" sono indicate tre varianti "dissolving, dissembling, renewing" ("che si dissolve, che si dissimula, che si rigenera"). In questa copia i versi sono seguiti, a mo' di firma, da "Humming Bird" ("Colibrì") e in tutte le lettere che la contengono, ivi compresa la trascrizione di Frances Norcross, la poesia è citata con questo titolo.

Una versione sintetica di un'altra poesia dedicata al colibrì (J500-F370). Là la descrizione era molto più particolareggiata, qui ED mantiene la parte più fantastica e incorporea di quella descrizione e sembra quasi che ne riscriva i versi, utilizzando più o meno le stesse immagini: "Upon a single Wheel - / Whose spokes a dizzy Music make / As 'twere a travelling Mill -" diventa "A Route of Evanescence / With a revolving Wheel -"; le "remoter atmospheres" diventano citazione nel penultimo verso di un città esotica e lontana (Tunisi); "To just vibrating Blossoms!" si trasforma in "And every Blossom on the Bush / Adjusts it's tumbled Head -".
Così come nella poesia precedente il finale era dedicato alla concretezza del cane che indica i fiori che vibrano, anche qui il verso finale sembra concretizzare in un semplice passaggio giornaliero quello che nel verso precedente era reso fantastico e lontano dalla citazione di Tunisi.


F1490 (1879) / J1501 (1880)

It's little Ether Hood
Doth sit upon it's Head -
The millinery supple
Of the sagacious God -

Till when it slip away
A nothing at a time -
And Dandelion's Drama
Expires in a stem.

    Il piccolo Etereo Cappuccio
Poggiato sulla Testa -
Modisteria flessibile
Di un Dio sagace -

Fin quando scivola via
Un nulla alla volta -
E il Dramma del Soffione
Si estingue in uno stelo.

Vita e morte di un fiore fragile ed etereo, piccolo e insignificante, ma protagonista di un destino vitale comune a tutti i viventi.


F1491 (1879) / J1472 (1879)

To see the Summer Sky
Is Poetry, though never in a Book it lie -
True Poems flee -
    Vedere il Cielo d'Estate
È Poesia, anche se mai in un Libro costretta -
Le vere Poesie fuggono -

La visione della natura è la vera poesia: quella che leggiamo nei libri è soltanto la pallida eco di una bellezza intraducibile.


F1492 (1879) / J-

Ferocious as a Bee without a wing
The Prince of Honey and the Prince of Sting
So plain a flower presents her Disk to thee
    Feroce come un'Ape senza un'ala
Il Principe del Miele e il Principe del Pungiglione
Così semplicemente un fiore offre il suo Disco a te

Nell'edizione Johnson delle lettere, i versi sono in nota a una lettera dell'8 novembre 1881 a Sarah Tuckerman (L739) dove si legge: "Tra i frammenti che erano in possesso di Mrs. Todd, databili più o meno in questo periodo, c'è il seguente: [seguono i versi]. Sul verso c'è scritto: Prof. Tuckerman. I versi potrebbero essere stati una bozza per un biglietto, simile a quello sopra, destinato a Mrs. Tuckerman."
Franklin data i versi al 1879 e non ritiene che l'indicazione "Prof. Tuckerman" nel verso dell'autografo sia in relazione con un possibile biglietto (ED usava molto spesso scrivere versi su buste, o frammenti di busta, indirizzati).

Quasi sempre le manifestazioni della natura hanno un'anima bifronte, come l'ape che è capace di darci le dolcezze del miele ma anche i dolori del pungiglione. Anche un fiore, che ci offre con naturale semplicità la sua bellezza, può nascondere dentro di sé la ferocia di un'ape senza un'ala.
L'utilizzo di termini uguali in pochi versi (bee, sting, wing) fa pensare alla J1763-F1788, dove il fiore, in un contesto diverso, diventa la fama.


F1493 (1879) / J1547 (1882)

Hope is a subtle Glutton -
He feeds upon the Fair -
And yet - inspected closely
What Abstinence is there -

His is the Halcyon Table -
That never seats but One -
And whatsoever is consumed
The same amount remain -

    La Speranza è un sottile Ghiottone -
Si nutre di Candore -
Eppure - ispezionata da vicino
Quale Astinenza è là -

Sua è l'Idilliaca Mensa -
Ove non siede mai più d'Uno -
E qualsiasi cosa si consumi
Lo stesso ammontare resta -

La speranza è soltanto una sottile illusione; si nutre del candore di chi crede in lei, ma basta osservarla con più consapevolezza e ci si accorge che lascia sempre digiuni, insoddisfatti. Fa sempre credere di aver pronto il cibo per chi si siede alla sua mensa solitaria, ma è un cibo che non ci è mai permesso di assaggiare, per quanto ci si illuda di consumarne resta sempre là, inalterato e pronto per una nuova illusione.


F1494 (1879) / J1385 (1879)

"Secrets" is a daily word
Yet does not exist -
Muffled - it remits surmise -
Murmured - it has ceased -
Dungeoned in the Human Breast
Doubtless secrets lie -
But that Grate inviolate -
Comes nor goes away
Nothing with a Tongue or Ear -
Secrets stapled there
Will emerge but once - and dumb -
To the Sepulchre -
    "Segreti" è una parola quotidiana
Eppure non esiste -
Soffocata - rimanda all'ipotesi -
Mormorata - è cessata -
Imprigionati nel Petto dell'Uomo
Senza dubbio giacciono segreti -
Ma da quella Grata inviolata -
Non entra né esce
Nulla con Lingua od Orecchio -
I segreti appuntati là
Non emergeranno che una volta - e muti -
Nel Sepolcro -

I segreti sono qualcosa di sfuggente, quasi non esistono, perché se sono rivelati smettono di esserlo, se non lo sono esistono solo per chi li custodisce o, comunque, diventano ipotesi non confermabili. Un segreto ben custodito non ammette intrusioni da parte di chi potrebbe rivelarlo ed emergerà soltanto quando il custode non sarà più in grado di conservarlo, ma anche allora resterà muto per sempre, come chi lo portava con sé.
La metafora è abbastanza trasparente: i "segreti" veri della vita sono quelli che nessuno potrà mai spiegare, gli altri, quelli umani e "mormorati" sono altra cosa. Questi segreti "veri" forse emergeranno dopo la morte, ma resteranno comunque muti per chi rimane.
Interessanti due varianti al penultimo verso, che diventa: "Will decamp but once - and armed -", ovvero "Non leveranno le tende che una volta - e armati -"; così la morte non permette la muta rivelazione dei segreti, ma il loro sfuggire a quel petto che li conservava, senza però che nessuno possa catturarli, visto che restano comunque armati e capaci di difendersi da chi ha l'ardire di volerli catturare.


F1495 (1879) / J1455 (1879)

Opinion is a flitting thing,
But Truth, outlasts the Sun -
If then we cannot own them both -
Possess the oldest one -
    L'Opinione è qualcosa di fluttuante,
Ma la Verità, dura più del Sole -
Se poi non riusciamo ad averle entrambe -
Prendiamo la più vecchia -

In un biglietto a Susan (L625), preceduta soltanto da: "Emily is sorry for Susan's Day - To be singular under plural circumstances, is a becoming heroism - ("Emily è spiacente per il Giorno di Susan - Essere gli stessi in circostanze diverse, è un appropriato eroismo -").

La verità vale sempre, non è volatile come un'opinione, che pure fa parte della nostra vita. Perciò, nel dubbio, conviene sempre scegliere la prima.
Il significato di "truth" è forse più chiaro nella frase che precede i versi, dove è più vicina a un concetto di fedeltà ai propri principi, di risposte univoche in circostanze diverse, che a una verità assoluta. Non so a che cosa possa riferirsi il "Susan's Day" (il compleanno?) e, di conseguenza, quel "Emily is sorry".


F1496 (1879) / J1456 (1879)

So gay a Flower
Bereaves the mind
As if it were a Woe -
Is Beauty an Affliction - then?
Tradition ought to know -
    Un Fiore così gaio
Disarma la mente
Come se fosse un Dolore -
È la Bellezza un'Afflizione - dunque?
La tradizione dovrebbe saperlo -

Talvolta il confine tra gioia e dolore sembra essere indeterminato, perché entrambi i sentimenti privano la mente della propria razionalità.
Inviata a Susan, probabilmente con un fiore.


F1497 (1879) / J1457 (1879)

It stole along so stealthy
Suspicion it was done
Was dim as to the wealthy
Beginning not to own -
    Si dileguò così furtivamente
Che il sospetto della fine
Fu vago come al ricco
Che inizia a non avere -

Lo sparire lento e indistinto di qualcuno, o di qualcosa, che lascia una sensazione di perdita vaga, incerta, come per un ricco cominciare a veder diminuire il proprio patrimonio.
I versi furono inviati a Susan, ma l'oggetto della poesia è indeterminato. Il pronome neutro farebbe pensare a qualcosa, più che a qualcuno, ma è un indizio certamente non decisivo.


F1498 (1879) / J1458 (1879)

Time's wily Chargers will not wait
At any Gate but Woe's -
But there - so gloat to hesitate
They will not stir for blows -
    Gli astuti Destrieri del tempo non sostano
Ad altro Cancello se non quello del Dolore -
Ma là - bramano talmente indugiare
Che non si smuovono ai colpi -

In un biglietto al nipote Ned, allora diciottenne, intestato "Ned" e firmato "Dick - Jim" (L604). Nella nota alla lettera Johnson scrive: "Mrs. Bianchi [la sorella di Ned, Martha] afferma che i versi furono inviati dopo che i cavalli di Ned, Dick e Jim, erano sfuggiti al suo controllo. I versi, tuttavia, sembrerebbero più appropriati a un'occasione in cui Ned era capitato involontariamente in un corteo funebre, dal quale non era riuscito a districarsi pur frustando i cavalli."

Un breve biglietto al nipote adolescente (non si sa bene in occasione di quale avvenimento che aveva coinvolto i suoi due cavalli) diventa un ammonimento al rispetto verso il dolore, davanti al quale anche i cavalli, diventati "destrieri del tempo", sostano rispettosi e incuranti dei colpi.


F1499 (1879) / J1460 (1879)

His Cheek is his Biographer -
As long as he can blush
Perdition is Opprobrium -
Past that, he sins in peace -
    La Guancia è il suo Biografo -
Fin quando lui può arrossire
La Perdizione è Obbrobrio -
Dopodiché, pecca in pace -

Dopo i versi, a mo' di firma, la parola "Thief" ("Ladro"). Inviata al nipote Ned, probabilmente dopo un "furto" in casa delle zie.

Un bonario buffetto al nipote "ladro", tradito dal rossore della colpa, passato il quale simili peccati si possono tranquillamente ripetere.


F1500 (1879) / J1461 (1879)

"Heavenly Father" - take to thee
The supreme iniquity
Fashioned by thy candid Hand
In a moment contraband -
Though to trust us - seem to us
More respectful - "We are Dust" -
We apologize to thee
For thine own Duplicity -
    "Padre Celeste" - riporta a te
La suprema iniquità
Foggiata dalla tua candida mano
In un momento di contrabbando -
Sebbene confidare in noi - ci sembri
Più rispettoso - "Siamo polvere" -
Ci scusiamo con te
Per la tua stessa Doppiezza -

Una sorta di "Padre nostro" rivisto e corretto, in cui Dio, in un momento di contrabbando, di deviazione dalla retta via, ha creato quella "suprema iniquità" che soltanto in lui può trovare salvezza. Pur sapendo che sarebbe più giusto confidare soltanto in noi stessi per sconfiggere il male, non possiamo fare a meno di sentirci inadeguati al compito e di chiedere a lui di perdonare peccati che non siamo stati certo noi a creare.
Il senso dei versi oscilla fra la volontà di affrontare il mistero della vita confidando soltanto in se stessi (un concetto molto vicino alla "Self-Reliance" emersoniana) e la sfiducia nella capacità di farlo. Nei confronti di Dio c'è la stessa oscillazione: da una parte un'accusa reiterata (l'iniquità foggiata dalla sua mano, quel momento di "contrabbando" certamente non assimilabile a un concetto tradizionale della divinità, la doppiezza dell'ultimo verso), dall'altra la consapevolezza che per salvarci non bastiamo a noi stessi ma abbiamo bisogno di un dio che ci porti per mano, anche se è un dio che si comporta in modo estraneo e incomprensibile.
La "suprema iniquità" del secondo verso potremmo anche essere noi, il genere umano intriso di iniquità più di ogni altra creatura. In questo caso il "take to thee" si può leggere come un "accoglici nel tuo regno". Anche così, però, il senso generale dei versi e l'ambiguità della figura divina mi sembra restino inalterati.